Una quarantina di persone sono state arrestate dalla polizia cinese nella provincia orientale dello Zhejiang per aver preso parte a tre giorni di manifestazioni contro una fabbrica di pannelli solari americana, accusata di inquinamento ambientale. Lo rivela il South China Morning Post.
La Jinko Solar Holding Company, quotata a Wall Street, è un’azienda statunitense con una propria filiale di produzione in Cina, la Zhejiang Jinko Solar e Co. La Jinko produce pannelli solari e tempo fa era stata accusata di riversare materiale tossico nelle acque dei fiumi, creando la conseguente morte dei pesci e rischi altissimi per la popolazione locale. Le autorità cinesi a seguito delle proteste dei mesi scorsi avevano intimato all’azienda di bloccare tali fuoriuscite.
La Jinko però ha proseguito le sue attività. Risultato? La scorsa settimana oltre cinquecento persone hanno manifestato ad Haining, più di quaranta persone sono state arrestate e alcuni veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme. “Gli abitanti del villaggio hanno chiesto con forza che questa fabbrica venga spostata in un’altra zona”, ha detto un funzionario locale al South China Morning Post. “Sono molto preoccupati per la salute delle giovani generazioni” Il vice direttore del Environment Protection Bureau di Haining, Chen Hongming, in una conferenza stampa ha confermato l’indagine governativa nei confronti della Jinko, sottolineando come avessero già reso noto all’azienda i risultati dei controlli circa la quantità di scarichi inquinanti ritenuta “eccessiva”.
Zhang Jian, il capo degli uffici ambientali della vicina prefettura di Jiaxing, a cui fa capo Haining, nei giorni precedenti alle proteste ha scritto sul suo microblog che l’Haining Environment Protection Bureau aveva ordinato alla fabbrica di sospendere la produzione su tutte le linee responsabili dell’inquinamento dei fiumi. Tuttavia, ha aggiunto il South China Morning Post, “il governo ha negato che l’inquinamento abbia causato anche la morte di persone per cancro, come scritto da molti utenti”.
Tra gli arrestati, purtroppo, figura anche chi ha partecipato alle attività on line. Quelle che hanno finito per richiamare attenzione intorno al caso. Un uomo di trentatre anni è stato accusato di “diffusione di informazioni false” e incarcerato per aver accusato la Jinko di essere responsabile per la morte di leucemia di alcuni abitanti della zona.
La Jinko è un’azienda leader mondiale nella produzione di pannelli solari che ha iniziato a lavorare nell’area nel lontano 2009. “La fabbrica [di Haining] utilizzava un magazzino per stoccare i rifiuti solidi, ma di recente li ha accumulati in uno spazio aperto. Sono le piogge che hanno portato [le sostanze chimiche] al fiume” spiega un funzionario cinese al South China Morning Post. Ma dalla della Jinko non è giunta ancora alcuna risposta ufficiale.