Wendi Deng Murdoch: la vita prima dello schiaffo

In by Simone

Altro che velina! Altro che olgettina! Deng Wendi, ultima moglie di Rupert Murdoch, non ci sta a fare la bella statuina dietro all’onnipotente imprenditore australiano. Mentre l’aplomb british permeava l’interrogatorio di Murdoh junior e senior, travolti dallo scandalo News of The World, quando il comico Jonnie Marbles si è avvicinato al marito ottantenne per la classica gag della torta in faccia, gli ingessati inglesini si scompongono impercettibilmente in un sommesso coro di “oh, oh, no, no..”, poliziotti e security compresi: solo Wendi – da leggersi presumibilmente Wendy, all’americana, un po’ strascicato – che fino a quel momento era rimasta immobile seduta nella prima fila del pubblico mentre il marito ed il figliastro venivano demoliti dalla commissione d’inchiesta, scatta in piedi e fa partire il ceffone già entrato nella storia della televisione.
Un destro senza alcuna tecnica ma preciso ed efficace, uno di quelli che nelle risse femminili alle scuole medie mira ad intontire l’avversaria, fiaccandola prima di acchiapparla per i capelli.
La torta finisce addosso ad un poliziotto che, fortunatamente per l’aggressore, riesce a bloccare la moglie inferocita: sono trenta secondi che infiammano Twitter in diretta, proiettando la signora Murdoch verso nuove e pericolose vette di notorietà.

Nata nel 1968 a Jinan – Shandong – da una coppia di ingegneri, oltre a venire alla luce nel bel mezzo della Rivoluzione Culturale (abbreviato Wenge, 文革), come costume dell’epoca, ne eredita anche il nome. Solo più tardi avrebbe optato per Wendi (文迪), Illuminata dalla Cultura.
Trasferitasi a Xuzhou inizia una carriera scolastica di tutto rispetto affiancata dal talento nello sport, pallavolo in primis, finché seguendo la famiglia a Guangzhou farà l’incontro che darà una svolta alla sua vita.

Fino al 1987 Wendi non era mai stata una persona nel posto giusto al momento giusto, ma a Guangzhou conosce Jake e Joyce Cherry, coppia americana stabilitasi per lavoro in Cina. 
Dalle prime lezioni di inglese impartite da Joyce il rapporto con la famiglia Cherry diventa sempre più stretto. Wendi chiede ed ottiene dai Cherry una sponsorizzazione per trasferirsi negli Stati Uniti e studiare economia alla California State University, trasferendosi con loro a Northridge.
Wendi è giovane, attraente, spigliata e naive, caratteristiche che oggi come allora risultano fatali ad un uomo di mezz’età occidentale alle prese con la crisi dei cinquanta, o come la si voglia chiamare.

Tra Jake (53 anni) e Wendi (21 anni) sboccia l’amore e i due si sposano nel 1990, cacciati di casa dalla ex-signora Cherry, consumando il loro fuoco passionale, seppur di paglia. Si separeranno dopo solo quattro mesi, causa rapporto extramatrimoniale di Wendi con tale David Wolf, impiegato in una compagnia di import-export, ma le lungaggini per le pratiche del divorzio prolungheranno lo stato di coppia ufficiale dei due per due anni e sette mesi, abbastanza per rendere Deng Wendi idonea per richiedere la Green Card. Con l’inversione di nome e cognome, inizia la nuova vita americana di Wendi Deng.

Siamo nel 1995: Microsoft presenta al pubblico Windows 95, in Gran Bretagna esce “(What’s the story) Morning Glory?” degli Oasis, Veltroni e Prodi stanno ultimando la creazione dell’Ulivo e Wendi Deng si iscrive per un MBA a Yale – si vocifera sponsorizzata stavolta dal compagno del momento, David Wolf –  ancora una volta posizionandosi in rampa di lancio per un futuro sempre più roseo.
Grazie a un fortunoso incontro in aeroplano con Bruce Churcill, l’allora chief operating officer di Star TV Hong Kong – controllata da News Corp. dal 1993 – Wendi riesce a persuaderlo ad un’assunzione come stagista, requisito per i blasonati studenti della Ivy League.

Hong Kong si sta preparando a passare di mano dal Regno Unito alla Cina, le prospettive di mercato dei media sono enormi e una giovane e bella stagista cinese di nascita ma americana di adozione, proveniente da Yale addirittura, è un boccone goloso nell’ottica di una nuova start-up sul mercato televisivo cinese.

I colleghi di allora di Wendi Deng (intervistati dall’ottimo Eric Ellis per un lungo e completo pezzo del 2007 – dal quale provengono la maggior parte delle informazioni di questo articolo –  cassato all’ultimo momento in circostanze sospette dal magazine australiano The Monthly) la descrivono come una compagna di lavoro nella norma, non brillante nel suo ruolo ma capace di manipolare le persone giuste per renderle meno oneroso il proprio compito, entrare nel circolo di quelli che contano, ampliare le proprie conoscenze scardinando la serietà dei colleghi più integerrimi col suo fare da smorfiosetta.

Proprio ad Hong Kong, nel 1997, Wendi incontra Rupert Murdoch, in un party esclusivo all’Hong Kong Cricket Club, non certo il tipo di happening dove si entra senza invito e con le scarpe da ginnastica. Il mito vuole che Wendi, individuato il tycoon australiano ad un tavolo, abbia involontariamente versato un bicchiere di vino sulla giacca di Murdoch: una versione forse fin troppo hollydoowiana per essere vera, ma sufficiente per aggiungere coincidenza a coincidenza, una sfilza di appuntamenti del destino che la signora Murdoch di oggi, madre di due figlie, sembra non aver mai mancato.

Due anni di relazione clandestina fatta di appuntamenti in incognito a Londra, Parigi, India ed Hong Kong portano al felice matrimonio del 1999. Una nuova moglie cinese entra nella linea ereditaria di News Corp., già affollata da due ex mogli, una figlia di primo letto e tre figli di secondo letto, senza contare le centinaia di responsabili sparsi tra riviste, tv, quotidiani e magazine di mezzo mondo che, al momento della dipartita del vecchio Rupert (80 anni quest’anno) saranno tutti in fila dal notaio a battere cassa.

Wendi non ha aspirazioni da soprammobile cinese, da dama d’accompagnamento per cene di gala ed incontri ufficiali, e nel 2000 segue il figliastro James in un’operazione di saccheggiamento sul mercato dei media cinesi: News Corp. acquisisce una decina di società internet neonate nella Repubblica Popolare – tra cui NetEase ed il social network Renren – ma gli investimenti risulteranno fallimentari, costringendo la multinazionale dell’informazione e dell’intrattenimento a rivendere tutto nel giro di pochi anni, con perdite nell’ordine dei milioni di dollari.

Murdoch senior, che sarà pure innamorato ma di certo non stupido, decide di arginare l’influenza della sua ambiziosa moglie mettendole in mano il giochino MySpace China, un progetto di espansione nella rete cinese giudicato dagli esperti fallimentare sin dalla nascita.

Oggi Wendi Deng è ufficialmente leader di News Corporation China investments e, sarà un’altra coincidenza, ma la Cina è l’unico grande mercato al mondo dove i tentacoli di Rupert Murdoch non siano riusciti ad avvolgere nulla di rilevante a livello imprenditoriale.
Nel tempo libero si diverte a decorare le sue case sparse tra Londra, Manhattan, Hong Kong e Pechino; si mantiene in forma con lo yoga, è pro-vegana e da pochi giorni è diventata l’idolo di centinaia di netizen cinesi grazie al suo schiaffone da Tiger Wife

I commenti su di lei si sprecano tra chi la innalza a simbolo della virtù delle mogli cinesi – duttili ad alternarsi tra i jiaozi e le mosse di kung-fu – chi la indica come esempio di self made woman emersa dalla campagna cinese fino a raggiungere gli attici di Fifth Avenue e chi, prosaicamente, si limita a darle della grande imprenditrice di quanto abbia di più prezioso. Il suo corpo.

Il libretto rosso di Mao dice: “Sii risoluto, non temere nessun sacrificio e sormonta ogni difficoltà per arrivare alla vittoria”. Wendi Deng, nata Wenge, a suo modo ha seguito alla lettera.

[Photo credit: ibtimes.com]