Condoglianze e cordoglio nel web cinese per la morte della regina del Regno Unito Elisabetta II, ma anche tanto risentimento e astio per la sovrana. Per gli utenti della Rpc si sta assistendo a un momento storico, ma nessuno dimentica le conseguenze dell’imperialismo britannico in Asia, dalla perdita di Hong Kong ai numerosi artefatti cinesi razziati ancora oggi presenti al British Museum. Weiboleaks: storie dal web cinese, di Lucrezia Goldin
Non è la mia regina. Ma comunque un po’ dispiace. Così il web cinese si è unito al cordoglio britannico per la morte della regina Elisabetta II, spirata nel pomeriggio dell’8 settembre, discutendo luci e ombre della sovrana inglese e interrogandosi sul senso della sua eredità storica.
Nonostante il fuso orario che separa Londra dal continente asiatico, diversi utenti hanno cominciato a commentare la notizia sulla piattaforma di microblogging Weibo già a poche ore dall’annuncio ufficiale di Buckingham Palace. “Chi era ancora sveglio ha assistito a un momento storico”, scrivono gli utenti. “Chi si è alzato presto questa mattina ha visto avanzare la ruota della storia”, confermano altri. Da allora l’hashtag #LaReginad’InghilterraèMorta è stato discusso 411mila volte su Weibo, una cifra ancora risibile rispetto agli argomenti di tendenza sulla piattaforma, ma che testimonia il passaggio della notizia anche sui social cinesi dove è stata brevemente tra gli hot topic il 9 settembre.
“La cara vecchia nonna”, la chiamano alcuni utenti. “Un personaggio storico”, concordano i più. Per il web cinese la fama di Elisabetta II è indiscussa e vivo è il ricordo (collettivo, non necessariamente personale) della sua visita a Pechino nel 1986, la prima di un monarca inglese nella Repubblica Popolare Cinese. E anche per questo alcuni utenti trovano che “la grazia, generosità, tolleranza e amore della regina rimarrà sempre nei cuori della gente”. Al dispiacere c’è poi chi preferisce l’indifferenza: “La regina d’Inghilterra è morta e la cosa non mi tocca molto, ma se dovesse morire il mio cane sarei triste per un mese”. Chi il pragmatismo, considerando che “dopotutto aveva 96 anni” e “se ne è andata in tranquillità”. E chi addirittura fa notare che l’essere deceduta l’8 settembre sia una data particolarmente propizia, dato che 8 e 9 sono numeri fortunati nella cultura cinese.
Morta Elisabetta II, i social: “Ridateci gli artefatti rubati”
Ma non tutti hanno guardato con favore alla sovrana britannica, e i commenti negativi sono stati tra quelli a raccogliere maggiori like e condivisioni. Per molti utenti la sovrana è stata una “infame colonialista”, una “schiavista che è sfuggita alla giustizia”, “mandante di una storia fatta di aggressioni” e “solamente quando tutta la famiglia reale sarà cacciata collettivamente l’umanità potrà dirsi civilizzata”. Non manca infatti il risvolto nazionalista. La morte di Elisabetta II ha riesumato in moltissimi netizens sentimenti patriottici di rivalsa nei confronti di un paese che è stato aggressore nella storia cinese. “La regina è la testimonianza la storia di saccheggio e razzia dell’Inghilterra”, ricorda a proposito un utente. “Se volesse davvero guadagnare karma in più dovrebbe restituire gli artefatti cinesi ai legittimi proprietari”, rincara un altro commento con oltre 25mila like.
L’orgoglio ferito di cui parlano i nazionalisti del web cinese fa riferimento alle conseguenze del Secolo di umiliazione nazionale (1839-1949), periodo storico precedente alla nascita della Rpc dove la Cina ha subito ripetute sconfitte e “umiliazioni” per mano di forze straniere. È il periodo che ha portato alla cessione di Hong Kong all’impero britannico dopo la Prima Guerra dell’Oppio e il secolo in cui diversi artefatti e oggetti di valore cinesi sono stati depredati e rivenduti in Occidente come chinoiserie esotiche. È il periodo che la generazione dell’educazione patriottica cinese non dimentica.
Ridateci la nostra Gioconda quindi e tanti saluti alla regina. “Mi rammarico per la morte di un’anziana ma non posso che sorridere per la rovina della monarchia inglese” commenta in questo senso un utente. E il disdegno per il passato coloniale britannico non finisce qui. “Che l’Irlanda del Nord e la Scozia diventino indipendenti al più presto, che tutti i popoli in Asia, Africa e America Latina che sono stati sfruttati dal Regno Unito si liberino dell’influenza e della sudditanza coloniale”, recita un commento popolare. Sono in molti infatti a credere che la fine di Elisabetta II sarà la fine del Regno Unito: “Spero che il Regno Unito e il sistema coloniale del Commonwealth collassino”, scrive a proposito un utente. “La regina è morta e il Regno Unito sarà distrutto. E per fare un paragone con quanto successo a Hong Kong e Taiwan, qui taglio la testa al toro e lo dico: le Falklands appartengono all’Argentina”, si avventura l’analisi di un altro.
La morte della regina “momento storico”, ma non dimentichiamo Mao
A prescindere dalla posizione sulla regina, su Weibo la sensazione più diffusa è legata all’inebriante euforia del passaggio della storia. “Quanto è bello potere assistere alla storia da qui”, scrive un utente. “È la fine di un’era. Sento la ruota della storia che si muove”, gli fa eco un altro. E ancora: “Da quando è cominciata la pandemia mi sembra di stare assistendo senza sosta a momenti storici”. Molti i riferimenti alla morte di Mikhail Gorbachev. Diversi utenti si chiedono infatti che cosa ne sarà del mondo dopo la perdita di questi due personaggi storici e si interrogano sul “mondo che verrà”, mentre per alcuni si tratta chiaramente del “tramonto dell’Occidente”. Non a caso le due espressioni che ricorrono maggiormente nei commenti Weibo sono “testimoniare la storia” (jianzheng lishi, 见证历史) e “la ruota della storia gira” (lishi de chelun gungun xiangqian, 历史的车轮滚滚向前).
Mentre da Pechino sono arrivate le condoglianze ufficiali per la “grave perdita” subita dal Regno Unito, alcuni utenti si sono risentiti del fatto che una questione considerata “marginale” abbia trovato spazio nel web della Rpc. “Cosa c’entra questa cosa con noi?” si legge nei commenti. Diversi utenti hanno inoltre sottolineato che il 9 settembre è l’anniversario della morte di Mao Zedong, e hanno intimato i compatrioti a ricordare “nonno Mao” invece che Elisabetta. “La regina inglese non è la mia regina”, recita uno dei commenti più diffusi sul web. “Qualcuno oggi ha dimenticato che è l’anniversario della morte di un grande uomo”, è il rimprovero di un altro. Ma soprattutto, alcuni utenti fanno notare che la Cina ha “altro a cui pensare” in questo momento. Una posizione ben incapsulata in un commento che ha ricevuto oltre 30mila like: “Da cinese, non mi sento per niente toccato da questa morte. Sono molto più preoccupato per i compatrioti intrappolati a causa della pandemia e dal disastro del terremoto in Sichuan”.
Le questioni interne rimangono prioritarie. Specie in un momento delicato come questo per gli equilibri politici e sociali della Rpc. Ma anche se il Regno Unito è lontano, Weibo è stato ancora una volta una finestra sul mondo da dove osservare la storia.
Giornalista praticante, laureata in Chinese Studies alla Leiden University. Scrive per il FattoQuotidiano.it, Fanpage e Il Manifesto. Si occupa di nazionalismo popolare e cyber governance si interessa anche di cinema e identità culturale. Nel 2017 è stata assistente alla ricerca per il progetto “Chinamen: un secolo di cinesi a Milano”. Dopo aver trascorso gli ultimi tre anni tra Repubblica Popolare Cinese e Paesi Bassi, ora scrive di Cina e cura per China Files la rubrica “Weibo Leaks: storie dal web cinese”.