Mentre le autorità di Pechino invitano al dialogo senza schierarsi esplicitamente riguardo all’intervento militare della Russia, il web cinese è in fibrillazione e commenta (più o meno) senza filtri e a colpi di meme ogni sviluppo della vicenda ucraina
Pechino tace, Weibo invece non riesce a chiudere bocca. Mentre le autorità cinesi evitano con cautela di esporsi chiaramente e prendere posizione circa l’azione militare intrapresa dalla Russia in Ucraina, il popolo digitale della Repubblica popolare cinese è tutt’altro che quieto e da giorni segue con trasporto quanto sta accadendo. Sulla piattaforma di microblogging SinaWeibo, i thread relativi al conflitto in Ucraina sono presenti in pianta stabile nella top ten delle tematiche più discusse (remen, 热门) e hashtag quali #La Russia dichiara di aver già penetrato il territorio ucraino (Éluósī chēng yǐ cuīhuǐ Wūkèlán dìmiàn, 俄罗斯称已摧毁乌克兰地面) e #Segui gli ultimi sviluppi della situazione tra Russia e Ucraina (Guānzhù é wū júshì zuìxīn jìnzhǎn, 关注俄乌局势最新进展) hanno visto picchi di attività da parte di oltre due miliardi di utenti tra visualizzazioni e commenti.
Come sempre nel variegato panorama dei social media cinesi, le opinioni degli utenti riguardo al conflitto in Ucraina sono state delle più disparate, da chi si è espresso in favore dell’azione militare di Vladimir Putin a chi condanna a gran voce l’utilizzo della forza per compromettere la sovranità territoriale di un altro stato, fino alle riflessioni sull’improbabile parallelismo con il progetto di riunificazione della Repubblica Popolare con Taiwan. Nel marasma di una situazione ancora nel pieno del suo svolgimento, alcuni trend stanno caratterizzando la reazione dei social cinesi alla crisi ucraina.
Guerra e pace: a favore o contro l’intervento militare in Ucraina
La voce del popolo non è una sola. Lo dimostrano i milioni di commenti che in queste ore stanno riempendo gli schermi dei social network cinesi. Sulla questione ucraina gli utenti del web della Rpc sono divisi. Da una parte c’è chi condanna la guerra ed esprime “empatia e solidarietà” per i “compagni ucraini”, dall’altra il parere di chi supporta l’ “affascinante Putin” (Pujing shuaige, 普京帅哥) dichiarando che ha avuto “già abbastanza pazienza” e che l’intervento nel Donbass è “comprensibile”.
“La guerra è un crimine. La pace l’unica soluzione”, commenta un utente cercando di calmare le acque, seguito da chi ricorda che “l’Ucraina è un paese indipendente” e che “le sanzioni da sole non bastano”. “Smettetela di incitare alla guerra!”, recita uno dei commenti con più like sulla piattaforma, rispondendo a chi scrive che la guerra in Ucraina è giustificata. Tra questi, i sostenitori di Putin puntano il dito contro il presidente Volodymyr Zelensky e i suoi elettori: “Nessuna compassione per l’Ucraina (…) hanno eletto un presidente ebreo e comico e ora ne pagano le conseguenze”, commenta lapidario un utente.
Interessante la ricostruzione storica da parte di alcuni netizens della mappa dell’Ucraina sulla base del discorso di Putin del 21 febbraio, con cui il presidente russo riconosceva ufficialmente le province separatiste. In base alla ricostruzione, alcuni utenti hanno ritenuto legittimo l’intervento di Mosca in virtù della grande presenza di cittadini di etnia russa nella regione del Donbass. Ma non tutti sono d’accordo con questa posizione: “Secondo la tua logica, noi non avremmo diritto di rivendicazione territoriale sul Tibet”, fa notare un utente. “Secondo questa logica dovremmo prendere la cartina cinese e insegnare una bella lezione ai russi”, gli fa eco un altro facendo riferimento ai conflitti territoriali intercorsi tra Unione Sovietica e Cina e all’intervento sovietico in favore dell’indipendenza della Mongolia. Anche esprimendo solidarietà, la soluzione condivisa da molti per l’Ucraina è quella di arrendersi. “Non c’è niente di male ad arrendersi a Putin”, scrive un utente. “Spero si arrendano presto e ristabiliscano una pace duratura”, commenta un altro.
Il vero nemico sono gli Stati Uniti
Su una cosa tutti gli utenti sono d’accordo: i veri nemici rimangono gli Stati Uniti, responsabili di avere esasperato le tensioni tra Russia e Ucraina. Su questo punto l’opinione del popolo digitale si allinea dunque a quella del Partito, che più volte ha criticato l’approccio statunitense di interferenza negli affari interni di altri paesi. Frequenti anche le critiche all’Organizzazione del trattato nord atlantico: “Non dimenticate che la Nato ha causato l’incidente in Jugoslavia e ha portato al sentimento anti cinese in Ucraina”, scrive un utente facendo riferimento al bombardamento dell’ambasciata cinese a Belgrado nel 1999, episodio che molti altri su Weibo hanno descritto come un “debito di sangue” che la Nato deve alla Rpc. “L’espansione a Est della Nato va contro gli interessi della mia madrepatria”, scrive un utente, seguito da un commento che recita: “Davvero, il fatto che non stiamo aiutando la Russia a fare a pezzi l’Ucraina è un atto di benevolenza da parte nostra”.
Anche a fronte dei bombardamenti, diversi utenti faticano a rappresentare la Russia in chiave negativa e ogni sviluppo diventa occasione per un affondo ai danni degli Usa: “La Russia sta attaccando solo target militari e sta dimostrando di essere un grande paese. Al contrario degli Stati Uniti, che sono spazzatura”, commenta un utente. L’astio per gli Stati Uniti prevale su tutto. “L’America uccide per creare problemi, la Russia per autodifesa”, scrive un netizen. “Il mondo è stato dolceamaro per molto tempo, adesso la Russia è uscita allo scoperto e mentre colpisce l’Ucraina sta dando uno schiaffo agli Stati Uniti. Penso che sia una figata”, commenta un altro, estasiato. “Ovviamente spero che la guerra finisca presto, così che i compagni ucraini siano al sicuro” conclude.
Taiwan non è l’Ucraina, ma il monito resta
Diversi media internazionali non hanno resistito alla tentazione di fare un paragone tra quanto si sta dispiegando in Ucraina e un possibile scenario di invasione da parte della Rpc della Repubblica di Cina, Taiwan. Un’ “equazione frettolosa” e non supportata dalla retorica del Partito, ma che è stata tuttavia raccolta da Weibo in chiave di ammonimento per i “compagni” oltre lo stretto. Uno dei commenti più popolari sul tema che conta oltre 14 mila like recita: “Guardate bene piccoli taiwanesi, l’Ucraina sta dimostrando la velocità della guerra moderna: mandare le truppe al mattino, raggiungere l’unificazione per mezzogiorno, nel pomeriggio stiamo già facendo i test molecolari e le carte d’identità, la sera staremo guardando insieme le notizie e il giorno dopo alzeremo la bandiera e canteremo l’inno nazionale insieme”. Un ammonimento per i “piccoli taiwanesi” e un “banco di prova per il Partito a valutare costi e benefici” di una riunificazione non pacifica secondo alcuni utenti. “Questa situazione è sicuramente un avvertimento per Taiwan”, si legge in un commento. “Che le piccole rane guardino bene”, recita un altro. In circolazione anche un meme in due versioni che vede un maiale dal nome Ucraina (o una capra) venire macellato, mentre un secondo chiamato Taiwan guarda terrorizzato. Riemerso sui social anche un video delle proteste a Hong Kong del 2019, dove alcuni manifestanti si auguravano per l’ex colonia britannica un esito simile a quello dell’Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica. “Che cosa ne pensate dell’Ucraina adesso?”, ironizzano gli utenti su Weibo. Taiwan non è l’Ucraina, Hong Kong non è Kiev, ma per entrambi, il monito del web cinese resta.
Meme War: troppo presi dalla guerra per lavorare
Tastiere infuocate e occhi puntati sugli hashtag del momento. Con il conflitto in Ucraina il bacino di neologismi digitali cinesi si è arricchito di una nuova espressione. L’idioma del momento è Wūxīn gōngzuò (乌心工作) e significa “essere troppo presi dal conflitto in Ucraina da non riuscire a lavorare”. Alla formula cinese wúxīn gōngzuò (无心工作), non avere le forze per lavorare (parafrasando un, “non avere sbatti” in cinese) il primo carattere wú (secondo tono) è sostituito con l’omofono wū (primo tono), primo carattere della parola Ucraina in cinese standard. “Sono scioccato da quanto sta accadendo e non riesco a fare altro”, scrive un utente. “Oggi davvero non ho voglia di fare niente”, continua un secondo. Con una modalità che impiega l’ironia per sdrammatizzare tipica del web cinese, l’hashtag ha spopolato online raggiungendo oltre quattro milioni di visualizzazioni in soli due giorni. Molto ricondiviso anche un meme contenente una seconda espressione, Chī wūdōngmiàn (吃乌东面), ovvero “mangiare gli spaghetti dell’Est dell’Ucraina”. Un osservare concitato degli eventi in corso che fa venire fame.
Oltre a questi filoni, alcuni commenti sul web cinese inerenti al conflitto sono stati dedicati alla rabbia contro le autorità cinesi per il mancato pronto rimpatrio di studenti e cittadini residenti in Ucraina, mentre altri, come riporta SupChina, fanno riferimento con toni marcatamente sessisti alle future emigrate di guerra ucraine che la Cina potrebbe trovarsi ad accogliere. A prescindere dalle diverse posizioni, il popolo digitale cinese si sta mostrando coinvolto, partecipe, perfino entusiasta di quanto sta accadendo in Ucraina e su ogni sviluppo è pronto a dire la sua. Tanto che alcuni utenti, lamentando la differenza del fuso orario tra Europa e Cina, vorrebbero rimanere svegli per non perdere nessun aggiornamento: “È tutto così surreale, quasi magico”, scrive un utente. “Sono curioso di svegliarmi domani e sapere come va a finire”, continua un altro. Surreale o meno, come andrà a finire, se lo stanno chiedendo tutti.
Giornalista praticante, laureata in Chinese Studies alla Leiden University. Scrive per il FattoQuotidiano.it, Fanpage e Il Manifesto. Si occupa di nazionalismo popolare e cyber governance si interessa anche di cinema e identità culturale. Nel 2017 è stata assistente alla ricerca per il progetto “Chinamen: un secolo di cinesi a Milano”. Dopo aver trascorso gli ultimi tre anni tra Repubblica Popolare Cinese e Paesi Bassi, ora scrive di Cina e cura per China Files la rubrica “Weibo Leaks: storie dal web cinese”.