Nell’ultimo decennio la Cina ha dato vita a uno dei digital market più avanzati al mondo. Con i suoi 829 milioni di utenti internet, di cui il 98,6% naviga da smartphone, gli oltre 600 milioni di online buyers, il volume crescente di transazioni elettroniche, la costante innovazione e l’integrazione con il mondo social, lo spazio digitale cinese è unico nel suo genere. Ci troviamo di fronte ad un ecosistema altamente integrato, in cui la compenetrazione tra intrattenimento e commercio non ha eguali al mondo.
Un ecosistema che gode di ottima salute nonostante il rallentamento dell’economia cinese. Infatti, eMarketer si aspetta una crescita del 30% del retail e-commerce nel 2019 che arriverà a sfiorare i $2000 miliardi. Ciò significa che il peso dell’e-commerce sul totale degli acquisti retail supererà il 35% (è il 13,5% in USA, il 6,5% in Italia), e che oltre la metà di tutte le vendite online a livello globale saranno cinesi. Una crescita trainata soprattutto dai nuovi consumatori delle città di 2° e 3° livello che rappresentano oltre i tre quarti dei nuovi digital buyers.
Ma la Cina è anche il più grande social network market del mondo, anche qui unico nel suo genere in quanto i social Occidentali sono da tempo bloccati nel Paese e le aziende cinesi hanno potuto così sviluppare piattaforme native come WeChat e Weibo. Unico perché i social network in Cina fin dalle origini nascono anche come canali e-commerce, in cui è possibile acquistare un prodotto, trovare sconti, promozioni, coupon e raccomandazioni di acquisto.
Secondo la ricerca Total Retail 2017 di PwC, il 91% degli utenti internet in Cina ha almeno un social media account, contro il 67% degli USA. Il 79% dei consumatori cinesi (contro il 46% a livello globale) sostiene che un’interazione positiva con un brand sui social network li spinge ad un maggior sostegno al brand stesso, mentre il 71% dichiara (contro il 44% a livello globale) di aver speso di più per quel brand come risultato dell’interazione positiva.
Molti brand stranieri hanno cominciato a capire quanto sia strategico investire nell’ecosistema digitale cinese come testimoniato dal numero crescente di account ufficiali su WeChat e da quello dei flagship store su Tmall. In un Paese grande quanto gli Stati Uniti, in cui vi sono più di 200 città con oltre un milione di abitanti, dove è possibile ricevere un pacco in 24 ore, il modo più efficace per bussare alla porta di centinaia di milioni di consumatori è presidiare lo spazio offerto dai social media e dalle piattaforme e-commerce.
Presidiarlo però tenendo conto innanzitutto delle differenze culturali che ci separano (riconoscendole e rispettandole), così come di due modi completamente diversi di “abitare” lo spazio digitale. È quindi necessario un radicale cambio di paradigma, soprattutto se la nostra grande scommessa è quella di connetterci e comunicare con gli oltre 400 milioni di Millennials e con il loro mondo che, è sempre bene ricordarlo, non è mai stato quello del dominio Occidentale, bensì quello dell’ascesa della Cina. Un cambio di paradigma fondamentale se si vogliono avere delle chance di successo sul mercato cinese.
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