Domenica 16 ottobre iniziano i lavori del XX Congresso del Pcc. Ma come funziona? Lo spieghiamo nel primo approfondimento di una nuova stagione di “Dialoghi: Confucio e China Files”, una rubrica curata in collaborazione tra China Files e l’Istituto Confucio di Milano.
Domenica 16 ottobre iniziano i lavori del Congresso del Partito comunista cinese (Pcc), l’evento più importante nel complesso ecosistema politico della Repubblica popolare. Il Partito governa il paese insieme ad altri organi dello stato: l’Assemblea nazionale del popolo (Anp), il Consiglio degli affari di Stato e la Conferenza politica consultiva del popolo cinese. Dal vertice si procede verso il basso in unità amministrative sempre più piccole, in una gerarchia di poteri e responsabilità sempre più specifici. Il Congresso è un evento determinante, in cui la leadership del Partito presenta le linee guida per il paese, le posizioni e gli obiettivi che guideranno l’azione del governo per i successivi cinque anni.
Le “regole” del Congresso
Il Pcc rappresenta “l’avanguardia del popolo” e svolge questo compito attraverso una gerarchia articolata, le cui regole possono cambiare a seconda delle esigenze storiche, come aumento della popolazione, età dei membri del Comitato centrale del Pcc e crisi economiche. Dopo la fine del Congresso il Comitato centrale convaliderà i principali organi decisionali del Partito: il Politburo (con il suo Comitato permanente) e la Commissione per l’ispezione e supervisione del Comitato Centrale del Partito comunista cinese.
Se la Statuto del Partito (1982) indica alcune regole ben precise in merito, in altri casi lo svolgimento segue norme non scritte divenute “consuetudini” nel corso del tempo. Per questa ragione il XX Congresso potrebbe seguire l’iter tradizionale, ma potrebbe anche riservare delle sorprese.
Tra le regole contenute nello Statuto:
- Il Comitato centrale convoca il Congresso nazionale del Pcc ogni cinque anni (salvo circostanze straordinarie);
- Oltre al Congresso nazionale, il Comitato centrale si deve riunire in sessione plenaria almeno una volta all’anno. È tradizione che queste sessioni siano in totale sette, ognuna finalizzata a discutere un preciso argomento (per esempio, il terzo plenum è dedicato alle riforme economiche, nel sesto viene discussa e rivista l’ideologia del Partito);
- Il Segretario generale deve essere un membro del Comitato permanente del Politburo;
- I quadri del Partito non hanno diritto al mandato a vita.
Le norme “non scritte”:
- Il Segretario del Pcc rimane normalmente in carica per due mandati quinquennali. Tradizionalmente il nome del successore diviene noto in occasione del Congresso di metà mandato, in concomitanza con l’ascesa a una carica rilevante all’interno del Comitato permanente del Politburo (non è accaduto durante il XIX Congresso, nel 2017);
- La Costituzione del Partito riserva un posto al contributo del leader uscente all’interno della sezione dedicata ai fondamenti ideologici del Pcc (anche in questo caso l’attuale Segretario Xi Jinping ha anticipato i tempi inserendo la propria ideologia già durante il XIX Congresso);
- La norma del “sette su, otto giù” (七上八下 qī shàng bā xià): negli ultimi anni è stato mantenuto un limite di età di 68 anni per i funzionari che ricoprono posizioni nel Politburo e nel più ampio Comitato centrale. Secondo questo principio, lo stesso Segretario generale Xi avrebbe superato il limite d’età, così come il premier Li Keqiang.
Chi sono i membri del Pcc? L’elezione dei rappresentanti al Congresso
A giugno 2021 il Partito contava 96 milioni e 712 mila membri. Il meccanismo deve gestire la rappresentatività degli oltre 1,4 miliardi di cittadini del paese, scegliendo i membri che parteciperanno al Congresso a seconda dell’unità amministrativa di appartenenza. Mentre i cittadini arruolati nel Pcc sono aumentati di oltre 10 milioni di unità, in occasione del XX Congresso le suddivisioni rappresentative sono diminuite, scendendo da 40 a 38.
I rappresentanti sono membri “eccellenti” selezionati dalle unità elettorali (选举单位xuǎnjǔ dānwèi) che comprendono province, regioni autonome, municipalità, organi centrali e statali, nonché il Sistema finanziario centrale e il Sistema centrale delle imprese. Questi cittadini vengono “eletti” attraverso un processo che dura quasi un anno e il loro merito viene misurato attraverso un ampio ventaglio di parametri: una carriera impeccabile, conoscenze e competenze in linea con i valori e gli obiettivi del Partito. Deve inoltre essere garantita la rappresentatività delle più svariate categorie lavorative e sociali attraverso la scelta di membri del Partito che provengano da aziende, istituzioni, etnie e percorsi di studio differenti. Nel 2021 è stata inserita anche la “gestione eccellente” della pandemia nei territori o nelle istituzioni di competenza.
I candidati raccomandati dalle unità elettorali sono, di norma, molti di più rispetto ai posti effettivi del Congresso e nelle ultime settimane si procede con la “scrematura” finale. In questi ultimi mesi, inoltre, la ripresa della campagna disciplinare tra i ranghi del Partito ha rimosso anche alcune personalità importanti, tra cui cinque membri del Comitato centrale del Pcc. Quest’anno accederanno al XX Congresso 2296 delegati, un numero molto vicino ai 2280 del 2017.
Il Comitato centrale del Pcc e il Politburo
Il Comitato centrale del Partito viene eletto dal Congresso nazionale ed è attualmente composto da 204 persone. Di norma comprende oltre un centinaio di altri membri con funzioni di supplenza (172 nel 2017). Dopo il Congresso, il compito del Comitato centrale è quello di eleggere il Segretario generale (la cui scelta, in realtà, viene fatta prima durante negoziazioni a porte chiuse), i 25 membri del Politburo e quelli del suo Comitato permanente (considerati parte apicale del Comitato stesso). Il Comitato centrale è suddiviso in 8 dipartimenti e 6 commissioni. Per citarne alcuni: il Dipartimento centrale di propaganda, il Dipartimento centrale per le relazioni esterne, la Commissione politico-giudiziaria e la Commissione per il Mantenimento dell’Ordine Pubblico.
Il Comitato permanente del Politburo è l’organo decisionale più alto della Repubblica popolare. Qui vengono prese le decisioni di alto livello e vengono stabiliti gli obiettivi che guideranno le scelte dei cinque anni successivi. Al suo interno sono presenti le principali cariche del Partito e dello Stato. Dal 1993 il presidente della Repubblica popolare coincide con il Segretario del Pcc e il presidente della Commissione militare centrale, mentre il secondo posto è occupato dal primo ministro. La composizione del Comitato permanente è rappresentativa delle dinamiche politiche in corso, per quanto difficili da prevedere. Nel caso del XIX Congresso, per esempio, la scelta di membri dal curriculum più politico che tecnico ha segnato il passaggio da una tendenza di “separazione di Partito e Stato” (党政分开 dǎng zhèng fēnkāi) a quella di “costruzione del Partito” (党的建设 dǎng de jiànshè). Una volta dato l’indirizzo dal Segretario di Partito, spesso questi meccanismi di selezione appaiono più prevedibili. Ma, come già detto, il Congresso nasconde sempre, o quasi, delle eccezioni.
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.