Il cinese è difficile, e può esserlo ancora di più se per impararlo ci si affida a risorse pescate a caso sul web. Ecco una rassegna dei mezzi più utili per i principianti, dai dizionari alle grammatiche alle flahscard. Tutto il necessario per imparare questa lingua, tanto difficile quanto affascinante. La prima volta che ho tentato d’imparare il cinese, nel 2010, non è andata troppo bene. I miei laoshi (gli insegnati) avevano un metodo d’insegnamento troppo tradizionale – that is noioso – e non erano neppure in grado d’indicarci un dizionario di cinese online.
Così mi sono rivolto a Google con la speranza di trovare qualche risorsa decente per studiare il cinese online.
Ma i website che appaiono sulle prime pagine del motore di ricerca aspirante onnisciente sono spesso male aggiornati o, peggio, puro spam.Così mi sono arreso.
Sino a qualche mese fa, quando ho ripreso in mano il cinese, questa volta con un piano.
Invece di elencare una lista d’indirizzi web che non direbbero un granché a chi si avvicina al cinese per la prima volta, ho deciso di pubblicare una serie di brevi recensioni dei siti dedicati allo studio del cinese che preferisco.
Gli argomenti trattati in questo articolo comprendono dizionari, grammatica, pinyin, flashcards e mnemotecnica, blogs, video e alcuni website che consentiranno a chi si avvicina allo studio della lingua cinese di di evitare Google.
Dizionari
Nciku è probabilmente il dizionario inglese-cinese più popolare. E non è un caso. La caratteristica più importante di Nciku è la sua base di dati che, ogni volta che cerchi un carattere o una parola, mette a disposizione varie frasi che illustrano i diversi significati di un dato carattere in un contesto ben definito. Altre funzioni interessanti sono il Character Recognizer Tool (che ti permette di scoprire pronuncia e significato dei vari caratteri che incontri semplicemente disegnandolo con il mouse), la comunità d’apprendimento (Nciku ha più di 20,000 membri interessati allo studio e all’insegnamento del cinese) e gli esercizi. Se non parli inglese puoi consultare il dizionario basico italiano-cinese sul sito di Infocina, un portale in lingua italiana dedicato al cinese.
PeraPera è un dizionario pop-up gratuito disponibile sotto forma di barra aggiuntiva sia per Mozilla Firefox che per Google Chrome. Dopo l’installazione (ci vuole un minuto se segui uno dei due link qui sopra), puoi attivare Pera Pera cliccando sulla stellina che apparirà sul tuo browser, andare su una pagina web cinese e puntare un carattere che non conosci con il mouse. Come per magia apparirà una finestrella grigia con pronuncia e traduzione (in inglese eh!).
I dizionari che ho appena descritto sono, secondo me, gli unici di cui uno studente di cinese abbia bisogno (a meno che non abbia l’ambizione di diventare Professore di mandarino alla BeiWai University). Il problema è che non sempre si è connessi a internet. È in questi casi che un’applicazione per smart phone come Pleco, che ti permette di scaricare il dizionario sul cellulare in modo da poterlo consultare offline, diventa utilissima.
Grammatica
Anche se è stata lanciata solo all’inizio del 2012, Chinese Grammar Wiki è già diventata la mia grammatica cinese preferita: basta visitare la pagina dedicata alla particella le per rendersi conto di quanto siano dettagliate le spiegazioni.
Tra l’altro Chinese Grammar Wiki è stata rilasciata sotto Creative Commons License e chiunque può contribuire a migliorarla (una vera “wiki” insomma).
Se sei interessato a un corso di cinese più tradizionale, il Massachusetts Institute of Technology offre un corso gratuito di mandarino tramite la piattaforma MIT OpenCourseWare. Non l’ho testato visto che preferisco seguire un percorso meno strutturato, però vista la reputazione del Mit non ho troppi dubbi sulla qualità del corso.
Durante la mia esplorazione della piattaforma ho persino scoperto che, per far contenti gli studenti più estremi, al Mit offrono un corso di Letteratura classica cinese.
Chi ha problemi con l’inglese può iniziare con il corso di base offerto da Infocina, che sembra essere strutturato in maniera abbastanza tradizionale. La prima lezione introduce le regole di pronuncia e si limita a insegnarti come dire “buongiorno.” Mano a mano che si avanza con le lezioni, trentuno in totale, il corso introduce nuovo vocabolario e regole grammaticali.
Mike, insegnante non convenzionale, offre una serie di lezioni di Mandarino sempre chiare e interessanti. Le lezioni, ospitate sul sito Chinese with Mike, sono strutturate in una serie di video di circa dieci minuti ciascuna e si possono seguire sia su Youtube che su Tudou (il Youtube cinese).
Pinyin.
Il sito Pinyin.info è una guida al pinyin, la translitterazione ufficiale del mandarino nell’alfabeto latino. Sul sito troverai una tabella che contiene tutte le possibili combinazioni di sillabe iniziali e finali che compongono il pinyin, le regole di base per scrivere in pinyin, dove piazzare i toni che determinano come pronunciare un dato carattere e informazioni sulla storia del pinyin e degli altri sistemi di romanizzazione (MPS2, Wade-Giles, Yale).
Tra l’altro il website ospita un articolo molto divertente di David Moser intitolato Why Chinese is so damn hard, “Perché il cinese è così dannatamente difficile”.
Flashcards e mnemotecnica
Anki è al momento uno dei software a ripetizione spaziata (SRS) più popolari. E’ stato rilasciato sotto licenza GPL v3 ed è compatibile con tutti i maggiori sistemi operativi (Windows, Mac OSX, Linux, Android e iPhone). Lo puoi utilizzare per ripassare la tua lezione inserendo le tue flashcards personalizzate o per imparare vocaboli nuovi scegliendo tra le centinaia di mazzi gratuiti che si trovano nella base di dati Anki.
Un’altra caratteristica interessante è quella che ti permette di aprire un account gratuito sulla piattaforma Ankiweb e sincronizzare i diversi apparati elettronici che possiedi (laptop, smartphone, iPad o qualsiasi altra diavoleria tu stia utilizzando) in modo da non perdere le informazioni in caso ti rubino o distruggano il computer o il cellulare.
All Japanese all the time è il blog di Khatzumoto, un ragazzo che ha imparato il giapponese talmente bene da riuscire a farsi assumere da un’impresa di programmazione di Tokio tramite un’intervista telefonica. Anche se il blog di Khatzumoto è dedicato al giapponese, resta comunque la risorsa più completa per chi si avvicina agli Srs con lo scopo d’imparare una lingua asiatica.
Secondo me l’Srs è una di quelle invenzioni che hanno rivoluzionato lo studio delle lingue straniere (e non solo) ma, allo stesso tempo, durante la fase iniziale è facile commettere errori, annoiarsi e lasciar perdere. Per questo motivo prima di tentare di memorizzare 2,000 caratteri in un mese ti consiglio di leggere le esperienze di chi studia con l’aiuto di un Srs da tempo.
“Avreste mai immaginato che si potesse usare un bastone da rabdomante per studiare il cinese? Quello tradizionale, poi!” Questa è la frase con cui China Files, uno dei più autorevoli siti italiani dedicati alla Cina, introduce le lezioni di cinese di Iconoclasta, il blog curato da Stefano Misesti, illustratore, fumettista, pittore e aspirante sinologo che si divide tra Como e Taipei.
Le vignette di Stefano amalgamano umorismo e fantasia per aiutarci a ricordare il significato dei caratteri cinesi.
Memrise è una comunità online che condivide memo, foto, video e audio dedicati all’apprendimento delle lingue straniere. Chiunque può creare una mazzo di flashcard, aggiungere parole o memo.
Essendo un fan della memotecnica (e specialmente delle idee descritte in Quantum Memory Power da Dominic O’Brien), la caratteristica che preferisco di Memrise è il fatto che la gente possa votare le “memo cards” cosicché è possibile utilizzare solo le migliori. Anche Memrise, come Anki, mette a disposizione una serie di mazzi già pronti (Hsk, caratteri più comuni, etcetera).
Motivazione e consigli per imparare il cinese
Sinosplice è il blog di John Pasden, il fondatore di AllSet Learning. John è arrivato in Cina dodici anni fa e dal 2002 dispensa consigli per imparare il cinese. Siccome il blog ha accumulato una quantità di post impressionante, ti suggerisco d’iniziare da How I learned Chinese. Se riuscissimo a sviluppare – si, mi ci metto anch’io – anche una sola parte della motivazione di John, imparare il cinese non sarebbe più un problema.
Laowai Chinese è il blog di Albert Wolfe, un altro studente di cinese e blogger di lungo corso. Albert è arrivato in Cina per insegnare inglese e, senza aver mai seguito una classe formale di mandarino, ha imparato il cinese cosi bene da diventare traduttore, condurre un concorso televisivo e partecipare a una trasmissione radiofonica cinese.
Ha persino scritto un libro sullo studio del mandarino: Chinese 24/7: Everyday Strategies for Speaking and Understanding Mandarin.
Confused Laowai è il blog di Niel de la Rouviere, il fondatore di Social Mandarin. Niel abita e studia cinese in Sud Africa e deve quindi affrontare problemi differenti da noi (s)fortunati che impariamo il mandarino in Cina. Consiglio il blog di Niel soprattutto a chi è interessato alle innovazioni tecnologiche riguardanti il cinese e, più in generale, la linguistica.
Chinese Hacks è nato dall’idea di fornire una serie di tattiche e consigli per imparare il cinese in maniera efficiente. Oggi si preoccupa soprattutto di mostrare ai lettori – tramite notizie, pubblicità e poster – esempi del “cinese di tutti giorni,” quello cioè realmente utilizzato nella Terra di Mezzo.
Living a dream in China è il blog di Sara Jaaksola, una studentessa di mandarino alla Sun Yat-Sen University di Guangzhou. Leggendo il blog di Sara colpisce soprattutto il suo entusiasmo per il cinese e la Cina. E poi mi piace la sua idea d’illustrare mensilmente i suoi progressi con il cinese sul blog per mantenere focus e motivazione.
East Asia Student è il blog di Hugh Grigg, che studia lingue orientali all’Università which di Cambridge, U.K. Hugh è un altro fan di Anki e, non a caso, i miei post preferiti riguardano la gestione dei mazzi Anki e una lista di caratteri simili tra lori. Un esempio? I caratteri per bei e jian sono molto simili, ma l’uno significa conchiglia mentre l’altro significa vedere.
Fluent in 3 Months è il blog di Benny Lewis, che parla otto lingue e al momento sta imparando il cinese (ecco un video dove illustra la sua storia). Personalmente parlo un decente numero di lingue (il cinese sarà la sesta) senza averne mai realmente studiata nessuna e condivido la maggior parte delle idee di Benny (soprattutto “parlare dal primo giorno” e “puntare a fare molti sbagli”).
Video
Tudou e Youku sono due cloni di Youtube dove si può trovare virtualmente qualsiasi video in cinese si stia cercando, spesso con i sottotitoli in mandarino. Se abiti in Cina, anche se hai una VPN e puoi accedere a Youtube, spesso lo stesso video carica molto più rapidamente su Tudou o Yukou.
Interviste culturali con professori cinesi madrelingua è una serie di video dove si discute di informazioni pratiche in materia di affari. Si può scegliere di guardare i video in streaming o di scaricare i file .mp4.
Inoltre il sito fornisce la traduzione in inglese delle interviste e le trascrizioni in cinese tradizionale e semplificato. Interviste culturali con professori cinesi madrelingua è un progetto dell’Università del Texas.
Lang-8 è un sito dove si possono sottomettere i propri componimenti letterari in modo da essere corretti da un nativo o da altri studenti della stessa lingua. Ci sono diverse comunità che offrono lo stesso servizio, ma Lang-8 sembra essere molto attiva e si può ottenere una risposta abbastanza in fretta anche per documenti relativamente lunghi.
Chinese Level è un sito che promette di stimare la percentuale di un quotidiano cinese che sei in grado di capire per poi suggerire storie adatte al tuo livello (il sito è abbastanza nuovo e da quello che ho capito quest’ultima funzione non è ancora pronta). Qui puoi trovare la mia recensione del website.
Per chi cerca qualcosa di particolare…
Se stai cercando una risorsa più specifica potresti avere più fortuna con uno di questi siti che con Google:
Learning Chinese Online è nato nel 1997 da un’idea del Dr. Tianwei Xie. Si tratta di un elenco impressionante di link che spazia dalle scuole di cinese online, alla pronuncia, la conversazione, i caratteri, la grammatica, la lettura, l’ascolto, i dizionari e le traduzioni. Il problema è che, come per tutte le basi di dati di questo tipo, diventa difficile capire quali sono le risorse più adatte ai tuoi bisogni senza prima aver esplorato almeno una parte della base di dati.Hai presente Digg.com?
Hao Hao Report funziona più o meno allo stesso modo, con la differenza che raccoglie solo articoli riguardanti la Cina. Il creatore e gestore del sito, Ryan Mclaughlin, compie un lavoro eccellente tenendo il sito completamente libero da spam nonostante il traffico e il numero di articoli sottomessi ogni giorno su Hao Hao Report.
Social Mandarin, fondato da Niel de la Rouviere di Confused Laowai, è un website simile a Hao Hao Report con la differenza che accetta solo articoli dedicati alla lingua cinese. I due siti sono complementari perché spesso gli articoli presenti su Hao Hao Report non compaiono su Social Mandarin e viceversa.
Conclusioni
Per tutta una serie di fatti casuali e non, il cinese non è esattamente la prima lingua straniera con cui mi cimento. Anche se la tecnologia ci sta rendendo le cose più facili – se non altro per la possibilità di poter comunicare con persone che sono nate e abitano dall’altra parte del mondo senza spostarci da casa – personalmente credo che i “segreti” per impadronirsi di una lingua straniera siano sempre li stessi:
• Trovare le giuste motivazioni. Se inizi a studiare il cinese solo perché in futuro sarà la lingua più parlata del mondo è probabile che mollerai alle prime difficoltà.
• Concepire ambiziosi progetti a lungo termine e, allo stesso tempo, focalizzarsi su obiettivi a corto termine che siano facilmente misurabili.
• Dedicarsi alla lingua che si vuole imparare in modo equilibrato e sostenibile in modo da non bruciare sul nascere l’entusiasmo iniziale (e ti garantisco che la botta di adrenalina dovuta alla novità tende a esaurirsi molto in fretta con il cinese).
• Esporsi il più possibile alla lingua. Se non si ha la possibilità d’interagire in prima persona con nativi madrelingua, ci si può sempre dedicare al cinema cinese, a QQ (l’Msn cinese) o a una comunità di scambio linguistico come Nciku o Lang-8.
• Non avere paura di parlare anche se sei convinto che la tua grammatica e pronuncia siano terribili.
* Furio è un poliglotta sgrammaticato, scrittore wannabe, lavoratore precario e calciatore fallito che abita in Cina da due anni. Nel tempo libero cerca di non prendersi troppo sul serio e cura Sapore di Cina, un blog dedicato alla Terra di Mezzo e alle sue contraddizioni.
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