Domenica 14 novembre i sottoscrittori di China Files ricevono il nostro mini e-book numero 8, interamente dedicato alla transizione energetica in Cina e in Asia. Scopri come fare per riceverlo
Pubblichiamo qui l’editoriale che apre il volume, a firma di Simone Pieranni.
Sulle complicazioni della transizione energetica e cosa comportino per la Cina e per l’Asia, ci sono gli articoli che trovate in questo speciale a dimostrare la difficoltà e la varietà degli argomenti che il sogno della civiltà ecologica significa in primis per Pechino. A questo groviglio di interrogativi e necessità pratiche, si aggiungono le pressioni internazionali e l’utilizzo degli impegni ambientali come grimaldello diplomatico per mettere in difficoltà la Cina.
Per Pechino si tratta di uno degli aspetti più controversi della propria posizione internazionale: da un lato il Paese è spesso accusato di sottrarsi ai cambiamenti necessari o di rispondere in modo vago ad appelli specifici; dall’altro il tema è considerato uno dei pochi sui quali puntellare quel che resta di alleanze e vicinanze internazionali, prima fra tutte quelle tra Cina e Usa e Ue, che nell’ultimo anno sembrano sgretolate da un confronto geopolitico sempre più teso. Come se non bastasse la mastodontica operazione che tutto il mondo in realtà è chiamato a portare avanti, la comunicazione sui numeri, sulle emissioni, sulla realtà delle cose è ancora macchiata da un racconto piuttosto superficiale di quanto accade, da anni, in Cina.
Allo stesso modo però Pechino si trova di fronte a un dilemma da cui discende il rinnovamento del patto sociale esistente tra partito comunista e popolazione. L’attuale leadership ha rimandato molto in là nel tempo tanti obiettivi, non solo quelli climatici. Eppure è chiamata a cominciare a dare risposte vere, verificabili e tangibili sul piano della realtà: la classe media cinese, cosmopolita e in grado di informarsi, non si accontenta più di promesse o di piccoli passi, non fosse altro che per proteggere i propri investimenti o proprietà.
Negli ultimi anni il governo ha mostrato attenzione e ha provveduto ad alcuni cambiamenti (ad esempio l’istituzione del ministero dell’ambiente prima assente) ma è evidente la necessità di un cambio di passo, anche per dimostrare al mondo che Pechino tiene fede agli impegni presi. Dal nostro lato, di chi osserva il Paese sperando di scorgere modelli di sviluppo diversi da quelli di cui abbiamo già dichiarato il fallimento, rimane la curiosità di vedere se la Cina proverà a proporre qualcosa di nuovo, di creativo o se invece si accoderà a sviluppi energetici rischiosi – come il nucleare – accodandosi così a prospettive occidentali, così tanto spesso criticate a Pechino.
Di Simone Pieranni
Il prossimo volume monotematico uscirà domenica 19 dicembre e offrirà una ampia panoramica sul 2022 di Cina e Asia con calendari, appuntamenti, eventi e scenari.
L’INDICE DELL’E-BOOK N° 8 DI CHINA FILES
TRANSIZIONE ENERGETICA
- Asia ed energia: quanto è verde l’Est? SABRINA MOLES
- Sul Mekong scorrono ambizioni energetiche e strategiche AGNESE RANALDI
- India e Cina: rivoluzione (e competizione) solare MARCO DELL’AGUZZO
- La lunga marcia asiatica verso l’idrogeno SERENA CONSOLE
- La transizione energetica passa per i sistemi smart FABRIZIA CANDIDO
- A est torna la voglia di nucleare SABRINA MOLES
- Finanza cinese sempre più verde, ma non coordinata LUCREZIA GOLDIN
- Perché è così difficile mollare il carbone VITTORIA MAZZIERI
- Il piccolo balzo in avanti LORENZO LAMPERTI
- Il grande gioco della Cina sui minerali africani ALESSANDRA COLARIZI
- Civiltà ecologica cinese SIMONE PIERANNI
- Infografica: No, gli orientali non inquinano più degli occidentali GIAN LUCA ATZORI
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