The Leftover of the Day – La concezione del tempo

In by Simone

Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
2 marzo 2010, 12:53
La concezione del tempo

Aspettiamo una persona alle 17. Deve passare a ritirare delle copie del giornale.
Poco prima delle 17, lui mi chiede: “What time does she come?”
“I already told you: at 5 o’ clock”
Alle 17.05: “Does she come upstairs or she’s going to wait us downstairs?”
“I don’t know, we will see”
Alle 17.10: “You sure she’s coming today?”
“Yes, of course”
Alle 17.15: “We might bring them the copies, if they want”
“I already told her, she said she will pick up the copies by herself”
Alle 17.22: “Why don’t you call her and tell her I will stop by her office to leave the copies?”
“She’ll come here, believe me”
Alle 17.32 finalmente suona il citofono.

*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)