La 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa co la visione di un biopic della regista Ann Hui, che torna al Lido dopo il grande successo riscosso con A simple Life (2011). Il film di chiusura The golden era (黄金时代 Huangjin shidai) racconta la vita di Xiao Hong una delle scrittrici più controverse della letteratura cinese, interpretata dalla star Tang Wei.
Ann Hui ripercorre la vita di Xiao Hong a partire da quando è fuggita di casa per salvarsi da un matrimonio combinato. Abbandonata dal suo amante, a soli vent’anni e incinta, rischia di finire in un bordello. Fortunatamente entra in contatto con un ciroclo di scrittori locali. Qui incontra quello che sarà l’amore della sua vita, Xiao Jun (interpretato da Feng Shaofeng), il quale la incoraggia a scrivere e a coltivare il suo talento.
Con il sottofondo storico degli anni Trenta, Xiao Hong e Xiao Jun si trovano a spostarsi di città in città tra Harbin, Qingdao, Shanghai e Chongqing. Questa instabilità si riflette anche nella vita di coppia: per quanto si sentano legati l’uno all’altra, spesso sono in conflitto e, inevitabilmente, le loro strade finiranno per separarsi.
Il film della durata di tre ore non è facilmente proponibile ad un pubblico straniero se non nei circuiti dei festival. Il taglio decostruttivo della sceneggiatura, tuttavia, rende piacevole la visione: gli amici che popolano la vita di Xiao Hong, infatti, a tratti escono dal personaggio e parlano direttamente allo spettatore, alternando cinema a teatro.
Tra i ricordi degli amici e citazioni degli scritti di Xiao Hong, rimangono alcuni misteri legati alla sua vita, ma ciò che emerge con più forza è il vigore con il quale la scrittrice era in grado di raccontare i suoi tempi, le difficoltà e la povertà delle persone in tempo di guerra. Con una lucidità emotiva unica. E nonostante la lunghezza della pellicola, a fine visione cresce la voglia di sapere di più su questa scrittrice cinese bohémienne e all’avanguardia per i suoi tempi.
*Clara Longhi inizia a visitare la Cina nel 2009 e nel 2012 grazie ad una borsa di studio europea frequenta un anno accademico presso la Beijing Foreign Studies University. Attualmente continua a dividersi tra Italia, Cina, l’ambiente della traduzione e della comunicazione.