Thailandia – Lady Gaga e i rolex falsi di Bangkok

In by Simone

Con un solo tweet l’icona pop è riuscita a far imbufalire le istituzioni thailandesi, riferendosi al fiorente mercato di orologi contraffatti del paese. Utenti stizziti su internet mettono il broncio, mentre le autorità cercano di salvare la faccia di un paese descritto da Barack Obama come "mercato notorio" del falso.

Appena atterrata a Bangkok, baby! Pronta per 50.000 mostriciattoli tailandesi urlanti! Voglio perdermi in un mercatino e comprarmi un Rolex falso!” scrive sul suo profilo Twitter Lady Gaga lo scorso 23 maggio.

E la Thailandia, il cui spirito nazionalistico è stato recentemente risvegliato dalla crisi politica, insorge immediatamente. La battaglia inizia su internet.
È venuta a casa nostra, ma anziché ammirarci ci ha insultati”, scrive un utente di pantip.com, un dei più popolari forum thailandesi.
Siamo più civilizzati di quello che credi” gli fa eco il DJ Surahit Siamwalla, e poi minaccia di buttare via il suo biglietto e invita tutti a boicottare lo show.

A questo punto non dovrebbe fare più notizia quando Lady Gaga non offende nessuno in Asia?” reagisce invece un utente su Twitter, riferendosi al caos che il tour Born This Way Ball ha provocato in altri paesi orientali.

In Corea del Sud e nelle Filipiine, dei gruppi cristiani si sono fortemente opposti alla tournée per via degli abiti succinti e dei testi provocatori della cantante, mentre in Malesia e Indonesia a insorgere sono stati dei gruppi musulmani, portando addirittura alla cancellazione del concerto previsto per Giacarta.

Ma Lady Gaga, anziché scusarsi, inaugura il suo soggiorno bangkokiano andando a godersi uno spettacolo di transessuali.
Quindi interviene il governo thailandese, dando forse ancora più rilievo a una gaffe destinata altrimenti a spegnersi probabilmente nel giro di poche ore.

Pajchima Tanasanti, direttrice generale del dipartimento per la protezione delle proprietà intellettuali, un organo all’interno del Ministero del Commercio, lamenta che il tweet è “offensivo e che insulta e crea una cattiva immagine del paese”.

Un anno fa, gli Stati Uniti facevano pressione su Pajchima stessa perché implementasse una politica più severa nei confronti delle violazioni alle proprietà intellettuali in Thailandia.

Forse allarmato dal potenziale numero di followers di Lady Gaga che potrebbero leggere il commento – 24 milioni – il suo ufficio scrive addirittura all’ambasciata statunitense di Bangkok domandando che Lady Gaga “dimostri rispetto nei confronti del Regno”, perché il commento non ha soltanto rovinato la reputazione del paese ma ha anche insultato il lavoro di tutto coloro che, in Thailandia e all’estero, si adoperano contro il mercato del falso.

L’ambasciata non risponde e rifugge dalle domande della stampa. Soltanto due mesi fa, Barack Obama stesso citava la Thailandia durante un discorso sulla pirateria definendola “un mercato notorio”.

Interviene allora Yanyong Phuangrach, segretario per il commercio, che dichiara che i beni falsi non sono un problema soltanto in Thailandia ma che sono venduti ovunque nel mondo, “persino davanti alla Casa Bianca”.

Gli Stati Uniti hanno recentemente indicato quattro zone a Bangkok dove si trafficano beni falsi – una lista che persino l’ultimo arrivato facilmente troverebbe incompleta. Lungo i marciapiedi dei quartieri turistici di Silom e Sukhumvit, gli orologi falsi si trovano – proprio come scrive una delle più quotate guide della città in lingua inglese – ancora più facilmente degli Starbucks.

In centri commerciali come Maboonkhrong, sono venduti accanto a borsette, occhiali e abiti falsi. A Khaosan Road, l’area delle guest house a buon mercato per i turisti più squattrinati, di falso si trovano addirittura i documenti: dalle patenti di guida e le tessere da giornalista alle lauree. Ma anche le tessere della Cia e dell’FBI.

A Panthip, un centro commerciale nato proprio attorno al commercio dell’informatica underground, in cambio di pochi spiccioli si portano a casa software, cd e dvd rigorosamente piratati.

Per non menzionare tutti i mercatini, i centri commerciali e persino le bancarelle di marciapiede estranei ai circuiti turistici di cui pullula non solo Bangkok, ma l’intero paese.

Il guaio è che qualcuno dovrà avvisare Lady Gaga stessa che, in tutti questi posti, i suoi cd si vendono soltanto per un paio di euro.

[Foto credit: todayentertainment.today.msnbc.msn.com]

* Edoardo Siani vive in Thailandia dal 2002. Lavora come insegnante di inglese e di italiano e come interprete per la polizia locale. Sta raccontando gli anni trascorsi in uno slum di Bangkok in un libro.