A metà degli anni Ottanta la Cina era saldamente in mano a Deng Xiaoping. Il piccolo timoniere aveva avviato già da qualche anno le aperture e le riforme e le 4 modernizzazioni. Nel 1985, durante un incontro con degli scienziati, dice che il prossimo sarà il “secolo della tecnologia”. La sua intenzione è quella di sganciare la tecnologia dal suo utilizzo militare e metterla al servizio della modernizzazione del paese. Da qui, e dal programma 863, parte la rivoluzione tech cinese.
Nella prima puntata di Tech Files abbiamo raccontato la vicenda di Trofim Denisovič Lysenko, l’agronomo sovietico finito in Cina per aiutare il processo di modernizzazione delle campagne. Nella seconda puntata abbiamo parlato di Qian Xuesen, padre del programma missilistico e del primo esperimento atomico della Repubblica Popolare Cinese, nonché punto di riferimento del Dragone tecnologico di Xi Jinping. Nella terza puntata è stata la volta di Song Jian e dei suoi modelli matematici che hanno di fatto dato vita alla politica del figlio unico. Stavolta approfondiamo la storia del programma 863, che sotto la guida di Deng dà vita a una decentralizzazione della ricerca scientifica e a una liberalizzazione del settore tecnologico i cui effetti si sentono ancora nella Cina di oggi.
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La prossima puntata di Tech Files sarà pubblicata tra due settimane.
La scaletta degli episodi:
1 – Genetica sovietica
2 – Il deus ex machina, Qian Xuesen
3 – Missili e figli unici, Song Jian
4 – Programma 863, lo State high-tech program di Wang Daheng
5 – Jiang Zemin scrive su Science, il progetto 909
6 – Preparativi di Big Data, il Golden Shield Project
7 – Xi Jinping ha detto AI
8 – La scienza e la pandemia, Chen Wei
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Programma a cura di Simone Pieranni
Grafiche di Sabrina Moles
Montaggio e animazione a cura di Serena Console
Fondatore di China Files, dopo una decade passata in Cina ora lavora a Il Manifesto. Ha pubblicato “Il nuovo sogno cinese” (manifestolibri, 2013), “Cina globale” (manifestolibri 2017) e Red Mirror: Il nostro futuro si scrive in Cina (Laterza, 2020). Con Giada Messetti è co-autore di Risciò, un podcast sulla Cina contemporanea. Vive a Roma.