Emergenza sanitaria e fragilità democratica rischiano di portare indietro l’orologio della storia
Sinosfere – Quali valori per la modernità cinese?
Questa ricerca vuole essere una ricognizione, esplorativa più che sistematica, dei principali temi oggetto di contesa nella disputa sui “valori” in corso fino a pochissimi anni fa. A essere presentati sono cinque testi che, pur non essendo stati scritti in risposta l’uno all’altro, sembrano idealmente dialogare intervenendo su questioni interrelate da prospettive diverse
La democrazia e i diritti alla prova del coronavirus
I governi devono trovare soluzioni capaci di minimizzare i danni subiti senza limitare le libertà
Cos’è la legge “pro proteste” di Hong Kong degli Usa e perché non piace alla Cina
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato l’Hong Kong Human Rights and Democracy Act. Si tratta di un disegno di legge che vincola il trattamento speciale riservato dagli Usa ad Hong Kong a revisioni periodiche sullo stato dei diritti umani e civili nella ex colonia britannica
La Cina come alternativa al capitalismo
Intervista all’intellettuale cinese Mobo Gao, professore all’università di Adelaide e autore di «Constructing China». Esponente della cosiddetta Nuova Sinistra, con la propria attività di ricerca, Gao si impegna a restituire la «conoscenza» negata alla Cina dalla storiografia occidentale.
“Be water, my friend”
“Be water, my friend” è una frase resa celebre dalla star del kung fu Bruce Lee in un episodio della serie televisiva americana anni ’70 Longstreet. Negli ultimi giorni, l’espressione è stata mutuata dai manifestanti di Hong Kong per descrivere la natura flessibile e decentralizzata del movimento anti-estradizione, che da inizio giugno scuote le strade del centro finanziario. Per il suo potere evocativo, “Be water, my friend” è il titolo che abbiamo scelto per introdurre un corposo sommario di quanto da noi prodotto negli ultimi mesi di proteste. Qui troverete tutto quanto c’è da sapere sulle contestazioni in corso a Hong Kong. Buona lettura!
Pillole di Cina – Bottiglie e rivoluzione
Bottigliette messe a testa in giù. Niente di più pacifico: semplici, innocue, banali, piccole bottiglie. Questa “l’arma” utilizzata dai manifestanti durante le proteste dell’89
Pechino 1989
Nel giorno del 30esimo anniversario di piazza Tian’anmen riportiamo un estratto del libro fotografico “Pechino 1989” della giornalista Ilaria Maria Sala, edito dalla società cooperativa Una Città. Un’importante testimonianaza di chi quei tristi giorni li ha vissuti in prima persona
Tian’anmen 30 anni dopo
Cosa successe, perché è più giusto dire “massacro di Pechino”, la partecipazione degli operai, le lunghe notti del Partito comunista. Tutto o quasi tutto quello che c’è da sapere sul 4 giugno 1989
La Comune di piazza Tian An Men
“Si può dire che quel che si stava discutendo sulla piazza arrivava fino a toccare la questione del contenuto della democrazia, e specificatamente la questione di come trattare, oggi, il rapporto tra la libertà e il potere”
La trasmissione della memoria e i suoi tradimenti
L’atteggiamento complessivo delle potenze occidentali nei confronti della Cina contribuì non poco a smorzare gli entusiasmi di molti tra gli intellettuali cinesi che avevano guardato con interesse, se non con entusiasmo all’Europa e agli Stati uniti
Hong Kong, isole artificiali per ospitare 1 milione di persone
Con un totale di oltre 7 milioni di abitanti e una densità di 6300 persone per chilometro quadrato, è una delle aree del pianeta più densamente popolate e con il mercato immobiliare più caro. Migliaia di persone vivono in loculi o non possono permettersi un alloggio. Col risultato che negli ultimi cinque anni il numero degli homeless è lievitato del 30%
Il futuro di Hong Kong
Con l’approssimarsi del 2047 (e la scadenza della concordata autonomia), è soprattutto il futuro della regione amministrativa speciale a stare a cuore alle nuove generazioni. Quelle che come Joshua Wong sono cresciute in una Hong Kong già “cinese”, affetta da un’inguaribile crisi abitativa e prospettive di lavoro in peggioramento. Tutti elementi di contorno che hanno concorso a fomentare la mobilitazione degli Ombrelli. China Files rispolvera i propri archivi per ricordare le proteste cominciate il 26 settembre 2014
Come è cambiata la libertà di espressione ad Hong Kong
Una crescente pressione politica, seppur indiretta, si è registrata nel corso dell’ultimo quinquennio, durante il quale Pechino ha cercato di limitare l’indipendenza della macchina mediatica di Hong Kong. L’Apple Daily, il tabloid che spesso pubblica editoriali e articoli contro il governo centrale e in favore delle proteste del movimento democratico, ha visto ridursi dal 2013 gli introiti pubblicitari: HSBC, Hang Seng, Standard Chartered, e altri istituti bancari hanno optato per un mancato rinnovo delle pubblicità sulle pagine della rivista per evitare di ledere i legami e gli interessi economici con il Dragone
Myanmar: Un velo di democrazia per eludere crimini e sanzioni internazionali
Ultimamente il Myanmar è tornato alla ribalta della cronaca grazie all’opposizione di enti e leader mondiali al genocidio Rohingya. Tuttavia, i Rohingya sono solo una delle numerose tragedie da cui è afflitto quotidianamente il paese. La parola al Gen. Gun Wen, seconda carica dei Kachin. A 70 anni dall’indipendenza, 30 anni dalle rivolte e 10 anni dalla “costituzione democratica”, il Myanmar …