A novembre il primo scudetto della sua storia. Ora, a poco più di tre mesi di distanza, lo scioglimento del club. Il Jiangsu Fc è caduto nel baratro subito dopo essere arrivato sulla vetta. Il club ha annunciato la sospensione di tutte le attività sportive con effetto immediato, a poche settimane dall’inizio del campionato di calcio cinese stagione 2021. La mossa, obbligata, arriva dopo che la proprietà non è riuscita a ottemperare ai doveri finanziari per l’iscrizione della squadra alla nuova Chinese Super League. Sospese anche le attività della squadra femminile (campione di Cina nel 2019) e delle categorie giovanili.
La notizia interessa da vicino anche l’Italia, visto che dal 2015 il proprietario del Jiangsu Fc era Suning, il colosso del retail cinese che controlla anche la maggioranza delle quote dell’Inter. Non si può dire che la notizia sia del tutto inattesa. Negli scorsi giorni, alla ripresa dopo le festività del Capodanno lunare, il patron Zhang Jindong aveva annunciato l’intenzione di dismettere le attività “irrilevanti” non redditizie e concentrarsi solo sul retail. Il mancato pagamento di stipendi e premi scudetto aveva già portato ad alcuni giocatori, soprattutto stranieri, e l’allenatore a lasciare il club.
Negli scorsi giorni era arrivata anche la sospensione del titolo di Suning in Borsa, con la notizia della messa in vendita tra il 20 e il 25% del capitale azionario, con un possibile ingresso dello Stato nelle quote. Zhang Jindong è considerato uno dei uomini di affari più vicini a Xi Jinping (grande appassionato di calcio) e al governo cinese. Lo testimonia anche la sua presenza a Roma durante la missione del presidente cinese per la firma del memorandum of understanding sulla Belt and Road da parte del governo Conte I, il 23 marzo 2019. Allora Suning era proprietaria dell’Inter già da quasi tre anni. Anche il club nerazzurro vive con qualche apprensione gli sviluppi in arrivo dalla Cina.
Già da qualche mese gli emolumenti al gruppo squadra e a quello dirigenziale arrivano in ritardo. Dopo tanti investimenti importanti, l’ultimo in ordine di tempo quello dell’acquisto del forte laterale destro marocchino Achraf Hakimi dal Real Madrid, il gruppo di Nanchino ha operato una spending review che ha coinvolto anche il club nerazzurro. La pandemia da Covid ha travolto i ricavi, ma Suning paga anche la partecipazione alla dispendiosa manovra di salvataggio del colosso immobiliare Evergrande.
C’è poi un discorso più generale sul calcio cinese, con il governo di Pechino che ha deciso di rivedere gli investimenti già da tempo. Chi ricorda l’Eldorado di giovani e (soprattutto) meno giovani calciatori europei di qualche anno fa ha una concezione molto lontana dalla realtà attuale. Lo scorso anno è stato inserito un tetto agli ingaggi (con poche eccezioni) che ha di fatto dato il via a un esodo di rientro dei calciatori stranieri verso le squadre europee e sudamericane. Qualche mese fa è stato poi introdotto il divieto a far figurare sponsor o proprietà nel nome del club.
Così il Jiangsu Suning era diventato solo Jiangsu Fc. L’organizzazione del primo Mondiale per Club, in programma per l’estate 2021, è saltata a causa dello slittamento di Europei e Copa America per il Covid. Il sogno di una nazionale cinese finalmente competitiva passerà per lo sviluppo dei giocatori autoctoni, ma la competitività del campionato cinese è a serio rischio con le difficoltà che coinvolgono non solo il Jiangsu (che spera ancora che qualcuno riesca a salvare il club in extremis) ma anche tante altre squadre, compreso il Shandong Luneng in cui giocava fino pochi mesi fa l’italiano Graziano Pellè, escluso anch’esso dal campionato. L’unico italiano superstite (dopo il rientro di Stephan El Shaarawy alla Roma) di una colonia un tempo numerosa è Fabio Cannavaro, che resta allenatore del Guangzhou.
La mossa non ha ripercussioni dirette sul destino dell’Inter ma è chiaro che alimenta le incognite sul futuro del club nerazzurro. Suning ne sta discutendo la cessione con alcuni fondi, a partire da Bc Partners, ma per ora ha respinto le offerte ritenute troppo basse.
L’agenzia Fitch ha intanto declassato il bond dell’Inter, che ha un rating BB-, su Rating Watch Negative (RWN), in previsione degli “importanti problemi di liquidità” attesi nei prossimi mesi.
L’Inter intanto però vince sul campo, visto che è in testa al campionato italiano e appare la favorita per la conquista dello scudetto dopo 11 anni di astinenza. La sensazione è che Suning voglia arrivare a vincere il titolo da proprietario, per poi lasciare le quote della maggioranza. Di certo l’Inter non vuole ripetere (e non ripeterà) il binomio scudetto-scioglimento del Jiangsu.
di Lorenzo Lamperti
[Pubblicato su Affaritaliani]Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.