A 40 anni dalla fondazione dell’etichetta discografica taiwanese il fondatore Duan Zhongtan prova a dare una seconda vita al movimento che ha rivoluzionato la scena rock in lingua cinese, con un progetto ambizioso che punta tutto sulla nostalgia e sul risveglio di un sentimento patriottico. Spartiti Rossi, la rubrica sulla musica asiatica a cura di @cinesedabao.
È il 1976. Già da qualche anno Nixon ha visitato la Cina. I rapporti tra gli USA e la Repubblica Popolare Cinese si fanno più distesi, tanto che nel 1979 ci sarà l’allacciamento ufficiale delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. Il riconoscimento da parte degli USA della Cina di Mao fa crescere un sentimento nazionalista a Taiwan che troverà terreno fertile nelle università. Lì le campus folk
songs daranno vita, de facto, al folk taiwanese, un genere unico e ricco di contaminazioni. Il 3 dicembre dello stesso anno, sul palco del festival universitario di musica folk o
ccidentale della Tamkang University di Taipei, sale sul palco Li Shuangze (1949 1977) studente, musicista e attivista appena tornato da un periodo di studi in USA e Spagna. Sarà lui in quel contesto a fare un gesto che passerà alla storia. Al grido di “cantate le vostre canzoni” rompe la bottiglia di Coca-cola che teneva in mano dando luogo al cosiddetto incidente della Coca-cola. Quel gesto così emblematico unito alla tragica scomparsa di Li, annegato a soli 28 anni, segnano uno spartiacque fondamentale per la consapevolezza del movimento folk del paese in ottica di riscoperta di elementi tradizionali e nazionalistici. I fratelli Duan (Zhongtan e Zhongyi) nello stesso anno dell’incidente fondano la rivista musicale Rolling Stones (così chiamata per l’amore nei confronti dell’omologa americana). Qualche anno dopo però sull’aria di quei venti nazionalistici e complice il rifiuto di ingerenze esterne, fondano nel 1980 un etichetta discografica con lo stesso nome: 滚石 Rock Records. Luo Daoyu, uno dei primi produttori dell’etichetta pubblicò Il suo primo album come producer nel 1980: Childhood di Sylvia Chang, un classico già dal primo giorno. Tuttavia lo spartiacque definitivo per quel necessario passaggio dalle Cam pus songs ad una autentica e più feroce critica della società arrivò con il suo primo album da cantante ovvero The people Who are che all’epoca fu definito “una bomba atomica che ha cambiato la storia della musica pop, lanciata sulla scena taiwanese”.
Negli anni successivi Rock records fu la protagonista indiscussa del momento storico più incredibile e, mutatis mutandis, rivoluzionario del rock in lingua cinese. In particolare, grazie al lavoro di Zhang Peiren, il producer e talent scout più famoso del rock cinese, l’etichetta riuscì ben presto a sbarcare sulla terraferma portando a casa nel 1989 浪子归 The prodigal son, esordio solista di Cui Jian (album già presente nella discografia del rocker dal 1984). Ma la svolta definitiva per questa manovra storica fu la creazione insieme a Jia Minshu di Magic rock, costola continentale di Rock records, le cui tre compilation (zhongguohuo, 中国火China Fire 1,2 e 3) compredono, oltre al già citato Cui nomi come Dou Wei e Tang Dinasty, He Yong, Zhang Chu. Insomma, se si pensa al rock cinese è impossibile prescindere da Rock records. Tuttavia già dal 2000 il progressivo ingresso del digitale nell’industria musicale porta l’intero settore a dover fronteggiare nuove sfide. L’allontanamento di Zhang Peiren e Wu Bai (uno degli artisti di punta chiusa) e di altre figure fondamentali, insieme alle richieste di adeguamento delle soluzioni musicali portano Rock Records ad na crisi che troverà la risoluzione solo nel 2007 grazie ad un accordo di collaborazione con il colosso digitale Baidu (百度),con il quale estendeva i propri servizi digitali su larga scala. Di lì a poco sarebbe arrivato il trentesimo anniversario della label e la prima vera definizione della sua importanza storica. Il 27 il 28 novembre del 2010 alla Little Arena di Taipei si tiene un concerto monumentale il cui nome cita un brano collaborativo del 1986 realizzato da artisti vari per Rock Records: 快乐天堂 Happy Paradise. Allora si parlava di ambiente, di tutela degli animali e più in generale di fratellanza. Un immaginario filo aveva legato etichetta e artisti per 30 anni nella costruzione un modo nuovo di fare musica e un concerto straripante di artisti era il modo migliore per celebrare tale traguardo. Sul palco Wu Bai, Cao Ge, Liang Jing Ru, A Noi, Du Dewei, Ren Xianqi.
Lo stesso filo, fatto di materiale resistente, arriva fino all’annus horribilis per il mondo intero, il 2020 a confermare le parole profetiche del fondatore Duan Zongtan pronunciate nel 2012: “se ci sarà un rock records 40? Dipenderà dal giusto tempo e dal giusto luogo. Se l’idea e lo spirito originale di rock records saranno ancora in vita allora perché no?” Nel 2021, A 70 anni, Duan decide di ringiovanire l’etichetta più longeva d’Asia con un progetto ambizioso: è sempre lui a parlare di una compilation di “40 brani classici proposti a 40 band per essere riarrangiati e cantati […] È la nascita di di nuovi brani e di un nuovo sound”. È nato così 滚石撞乐队40团拼经典 Rock Records Hit the Band·40 Group Fighting Classics, pubblicato a tappe attraverso i canali social della label da dicembre 2020 con una cadenza di 5 brani a settimana.
Tra i classici, oltre all’onnipresente Wu Bai anche Luo Dayu, Sam Li, Dou Sei, Jiejie, Chang Chen-yue quindi un mix perfetto tra blues, rock, pop e hip-hop. Il compito di rimaneggiare questi classici è stato affidato a star dell’indie taiwanese (Sunset Rollercoaster Deca Joins, Loft Beach, Elephant Gym), del funk (和平和浪) dell electro e del rock (Second hand rose, P.K.14). Un’idea lungimirante che punta a sancire l’entrata definitiva di Rock Records in una nuova epoca, di nuovo vicina alle nuove generazioni e rispettosa del binomio tradizione-innovazione. In altre parole l’importanza storica della label (proprio come quello slogan che 30 anni fa campeggiava all’interno degli uffici della label e recitava 我在滚石,我很重要 Sono a Rock Records, sono importante!) è tutta nel continuare a credere in quel ringiovanimento di cui la lingua cinese offre, come spesso accade, un termine ancora più preciso: 复兴 fùxīng. Ovvero ripetere, reiterare (ma qui nel senso di ricreare) l’azione del fiorire, del crescere. Quella di Rock Records è una sfida aperta che porta enorme responsabilità nei confronti di una pubblico che muta ad una velocità tripla rispetto al passato.