I super prolifici Nanqing, giovane band dello Henan, tornano con un album in studio a breve distanza dalla loro ultima fatica. Stessa la formazione, così come i riferimenti ma nuova la formula espressiva. Spartiti Rossi, la rubrica sulla musica asiatica a cura di Stefano Capolongo
Gli appassionati di musica indipendente cinese, magari in particolare di quella folk, ricorderanno un brano del 2010 di Li Zhi (李志) (di lui avevo già parlato qui) chiamato Memorie di Zhengzhou (关于郑州的回忆) e contenuto in Ciao, Zhengzhou (你好, 郑州), uno dei suoi lavori più intensi in assoluto. In quel caso la città, capitale della provincia di Henan, si configurava come tappa di un lento e agrodolce peregrinare alla continua ricerca di se, un puntello all’interno di una più ampia geografia artistica. Stavolta invece la città di Zhengzhou è il punto di partenza fisico di una giovane band, i Nanqing (青年乐队) che arrivano al loro terzo album in studio in tre anni chiamato Sancai Child(散财童子). Il titolo e la copertina riprendono la simbologia buddhista del Sancai (散财 o 善财), il fanciullo accolito della Bodhisattva Guanyin e simbolo di buon auspicio. Tuttavia, nel cinese moderno, tale espressione sta ad indicare anche chi spende soldi in maniera sconsiderata.
Oltre al mero dato geografico, ad unire il navigato Li Zhi e questa giovane band interviene, oltre ad una posizione molto incerta e a tratti critica nei confronti del futuro, anche un atteggiamento vagamente liúmáng (流氓) (esplicito nel primo caso, con le note conseguenze, molto più sopito e controllato nel secondo). La parola, che letteralmente si traduce con “hooligan” (teppisti), identifica il carattere ribelle e antisistema di molta musica cinese degli anni Novanta, in particolare Rock, Grunge e Punk. Da questi riferimenti si dipanano le sette tracce di 散财童子, un album veloce e urgente che si discosta dai tre lavori precedenti (se si considera anche l’EP Canzoni per le quattro stagioni (四季歌), con il quale la band è attualmente impegnata in un tour nazionale) grazie alla rielaborazione e all’arricchimento messo in atto su tali modelli. Tra i ruvidi, e a tratti sovrabbondanti, riferimenti a band come SMZB, PK14, Cold Blooded Animal (冷血动物), Nirvana, Mudhoney si insinuano intriganti strumentazioni dal sapore tradizionale ed etnico come sitar, flauto cinese dizi, guzheng e richiami alla tradizione classica come il titolo della traccia 5, estratto da una poesia di epoca Tang di Liu Gongquan. Il dialogo che ne scaturisce aggiunge tensione al lotto rendendolo umbratile, sospeso grazie anche alla voce di Zhang Weibo (张伟博), vincente nel tratteggiare testi tormentati senza renderli vacui o apatici.
Sancai Boy (散财童子) è un disco che compie un testacoda tra le singole formazioni musicali dei membri della band e una nuova sensibilità per la tradizione. Le preziose collaborazioni con Xiao Man (小满) e Yang Mu (杨沐) della band ReMi (雷米乐队) in fase di scrittura hanno saputo scavare nell’animo più folk della band, donando tridimensionalità all’intero lavoro e scongiurando il rischio della copia carbone. Una delle prove migliori nel circuito della musica indipendente cinese di questo inizio anno.
Tracklist:
- La notizia della mia morte sarà pubblicata sul giornale di domani (明天的报纸上刊登我死去的消息)
- Ancora nessun cambiamento (还是没有改变)
- Come sarà domani (明天该怎么过)
- Aysha (阿伊莎)
- I puri d’animo non si lamentano (赤子无愁声)
- Amante senza segreti (失秘爱人)
- Chenjiang He – Sujiang Shui陈江河·苏江水
Di Stefano Capolongo