Dopo quasi otto anni dal loro ultimo lavoro, la band Chinese Football torna con un nuovo album. Spartiti Rossi, la rubrica sulla musica cinese a cura di Stefano Capolongo
“Una volta che il gioco inizia, è destinato ad avere una fine. Vincere o perdere […] Giorno dopo giorno, ho iniziato ad accettare me stesso come un perdente e il fatto che alcuni sogni sono destinati a fallire…”. Così i Chinese Football, alla fine del 2022 annunciavano il loro nuovo album Win&Lose (Wild Records). Dopo quasi otto anni da loro ultimo LP e con continui ritardi nella pubblicazione causa Covid, questo statement ha il gusto malinconico di un capitolo che si chiude, la temperanza di un romanzo di formazione e il desiderio di scoprire nuove frontiere.
Circa 6 anni fa, il frontman Xu Bo in un’intervista affermava che avrebbe voluto intavolare una gara virtuale con la nazionale di calcio cinese prendendo spunto dallo slogan usato dalla stessa (冲出亚洲,走向世界 – Fuori dall’Asia, in tutto il mondo) per vedere chi sarebbe arrivato prima nel resto del mondo. A giudicare dall’ascolto del loro nuovo Win&Lose viene da pensare che il calcio deve ancora pedalare molto.
I ragazzi di Wuhan sono ormai in grado di scrollarsi da dosso l’aura tecnicista del math-rock o l’etichetta Emo (o peggio di “Midwest emo”, valida forse per i loro padrini, gli American Football) in favore di qualcosa di nuovo e personale. Alla prova del play il pubblico si è diviso. Da un lato chi, in preda allo straniamento, non ha più trovato gli arzigogoli matematici e martellanti degli esordi (basti pensare al brano Goalkeeper) o quell’ampollosa attitudine emo-shoegaze-post rock che ne aveva marcato fortemente l’estetica (come fu ad esempio in Goodbye Milu, brano dedicato all’ex allenatore di calcio della nazionale cinese Bora Milutinović). Dall’altro chi ne ha abbracciato e compreso il nuovo corso. Quello della band di Wuhan è una sorta di new deal con il proprio pubblico: la fine della trilogia calcistica (iniziata con Here Comes a New Challenger! Del 2017) si lascia alle spalle un perimetro troppo stretto e reso ancor più claustrofobico dal dramma del Covid (che ha ritardato di quasi tre anni l’uscita dell’album) e guarda affamato ad un nuovo luminoso capitolo.
Se lo stesso Xu Bo ha dichiarato al NME di sentire questo album come già “vecchio”, il suo ascolto risulta tutt’altro che tale. Oltre ad una sana e naturale inclinazione verso il sano indie-pop-dreamy che, ad oggi, contraddistingue i prodotti migliori del sud-est della Cina e Taiwan, ritmi di chitarre jangle (One way train) si fanno largo in un materiale sonoro più pastoso e meno schizofrenico del passato. La produzione, che resta sempre rigorosamente DIY e indipendente, riesce a farci assaporare una libertà compositiva ed espressiva pressoché totale senza la quale passaggi fondamentali come Summer limited girlfriend o Dinosaurd went extinct in the end non avrebbero avuto la stessa potenza. Ancora una volta la testualità breve, essenziale, concisa contribuisce a creare la giusta chimica tra musica e parole. È ciò che avviene nella splendida Wuhan, con buona probabilità il pezzo migliore del lotto, dove il racconto delle privazioni dei lockdown nella città natale cresce fino ad esplodere in un grido che ha tutto l’aspetto di una catarsi. “武汉!武汉!武汉!” (Wuhan! Wuhan! Wuhan!): è questo il momento di svolta, la dichiarazione con cui i Chinese Football rinascono come creatura nuova.
Uscire da quell’antico male etnocentrista che finora ha portato ad osservare i fenomeni musicali (anche quelli pop) cinesi in maniera eccessivamente locale è necessario per comprendere a pieno un album come questo. La chiave di lettura di Win &Lose sta tutta in quella “&”. La questione non si esaurisce nella separazione, quanto piuttosto nelle possibilità create dall’incontro delle due esperienze. Un modello di stampo taoista ben esplicitato nella divisione in due dell’album, all’inizio You win e a metà You lose (con parte del testo recitato in reverse) o dai parallelismi che compongono The world is splitting in two, brano con una potenza comunicativa eccezionale paragonabile a quella, seppur diversa, di the Higher being di Dou Wei.
Win&Lose tocca il taoismo per criticare i modelli competitivi del tardo capitalismo risultando, finora, il miglior album dei quattro di Wuhan. Un album ambizioso che si muove su due fronti: da un lato parlare al mondo veicolando un messaggio universale fatto di resilienza e possibilità, dall’altro mantenere salda un’identità propria e, finalmente, rinnovata.
- 游戏胜利 [You Win]
- 四月物语 [April Story]
- 夏日限定女朋友 [Summer Limited Girlfriend]
- 人生游乐场 [Amusement Park Life]
- 世界一分为二 [The World Is Splitting in Two]
- 单向列车号 [One Way Train]
- 游戏失败 [You Lose]
- 人间失格 [Human Lost]
- 恐龙最后还是毁灭了 [Dinosaurs went extinct in the end]
- 植物人 [Vegetative Man]
- 武汉 [Wuhan]
- Good Bye
Di Stefano Capolongo