Sinologie – Una prospettiva critica occidentale sulla letteratura Web

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I dubbi e le perplessità che avevano animato i dibattiti accademici durante la prima fase dello sviluppo della wangluo wenxue 网络文学 sembrano ora lasciare spazio ad una nuova consapevolezza e all’accettazione della letteratura online all’interno del panorama letterario cinese. Le incertezze iniziali derivavano essenzialmente dall’assoluta convinzione che il web fosse la principale fonte di omologazione e massificazione e, in quanto tale, non potesse essere considerato un canale valido per la circolazione della cosiddetta “letteratura pura” (chun wenxue, 纯文学), l’unica degna di essere accolta nel wentan 文坛, lo spazio sacro dei letterati. Allo stesso tempo, qualsiasi racconto o romanzo prodotto in rete veniva indiscriminatamente apostrofato con l’appellativo laji wenxue 垃圾文学, cioè “letteratura spazzatura”. Tuttavia, alla luce dell’enorme successo ottenuto e del pubblico sempre più numeroso, non è rimasto che prendere atto dell’epocale rivoluzione che ha investito l’ambiente culturale cinese; le posizioni di alcuni critici, inoltre, si sono progressivamente ammorbidite, aprendosi alla possibilità – se non alla speranza – che all’interno di quella massa informe si possa nascondere qualcuno con le caratteristiche e le abilità di uno zuojia 作家, ossia di un autore vero e proprio, e non di un semplice xieshou 写手, scrittore amatoriale.

Negli ultimi anni sono stati molti i segnali che ci hanno permesso di affermare, senza alcun dubbio, che l’esistenza della letteratura web appare ormai consolidata e non sembra affatto destinata a tramontare. Tra le manifestazioni più evidenti di una notevole apertura notiamo, ad esempio, l’iniziativa del Museo Nazionale di letteratura cinese moderna di Pechino (Zhongguo xiandai wenxueguan, 中国现代文学馆) che ha accolto nelle sue sale svariate opere prodotte online e successivamente stampate, collocandole su un apposito pannello espositivo riservato interamente alla wangluo wenxue; oppure il Premio letterario Lu Xun (Lu Xun wenxue jiang, 鲁迅文学奖) che nel 2010 ha apportato una serie di riforme al proprio regolamento, consentendo per la prima volta la partecipazione di racconti e romanzi web alla competizione. Allo stesso modo, nel 2011, tra i candidati al Premio Mao Dun (Mao Dun wenxue jiang, 茅盾文学奖) sono state ammesse anche otto e-fiction (e-xiaoshuo, e-小说). Oltre ai prestigiosi premi assegnati dall’Associazione degli scrittori cinesi, sono stati indetti anche altri concorsi indirizzati esclusivamente alla letteratura online, come quello promosso dalla società Tencent 腾讯 – Tengxun wenhua, Tengxun shuyuan wenxue jiang, 腾讯文化·腾讯书院文学奖 – in collaborazione con alcune università di Pechino, Fudan e Nanchino.

Ovviamente, non è detto che a trionfare sia sempre la qualità letteraria, la quale, molto spesso, non riesce ad imporsi in un ambiente in cui popolarità e mercificazione risultano essere criteri imprescindibili. La rete, infatti, ha permesso la diffusione di prodotti di ogni tipo, contribuendo ad alimentare l’industria del mercato e a creare dei “personaggi” stereotipati, idolatrati e seguiti da migliaia di lettori e fans. Le case editrici hanno sapientemente sfruttato il binomio tecnologia-letteratura, confezionando un ottimo prodotto di marketing; tutto ciò ha inevitabilmente richiamato l’attenzione delle maggiori librerie cinesi le quali, approfittando di questa tendenza commerciale, hanno colto al volo l’opportunità di un facile guadagno, allestendo, per questo motivo, interi reparti dedicati alla letteratura web.

Dalla commercializzazione della letteratura alla wangluo wenxue: la cultura di massa nella Cina degli anni Novanta

I profondi cambiamenti politici ed economici che si sono susseguiti in Cina negli ultimi decenni hanno contribuito in modo determinante alla radicale trasformazione della società: l’introduzione dei meccanismi del libero mercato, la progressiva apertura al mondo occidentale, la modernizzazione in campo scientifico-tecnologico e la repentina urbanizzazione delle metropoli costituiscono le tappe principali di un lungo percorso che ha permesso alla Cina di essere considerata oggi una delle più grandi potenze mondiali.

Dopo un breve periodo di stagnazione – immediatamente successivo ai tragici fatti di Piazza Tian’anmen del 1989 – il celebre “viaggio al sud” (nanxun, 南巡) intrapreso da Deng Xiaoping rilancia nuovamente la politica di riforme e di apertura inaugurata nel 1978, promuovendo un intenso e rapido sviluppo economico. L’istituzione del cosiddetto “socialismo con caratteristiche cinesi” (Zhongguo tese shehuizhuyi, 中国特色社会主义) si traduce presto in un’apertura capitalista che introduce la Cina in una realtà totalmente nuova, dominata dai miti della globalizzazione, del consumismo e della pubblicità. Ovviamente, tali sconvolgimenti hanno un impatto enorme anche sulla sfera culturale ed influenzano particolarmente il mondo letterario e quello editoriale: i prodotti artistici e letterari subiscono un processo di industrializzazione che comporta la loro trasformazione in merce di scambio, condizionata per questo dalle leggi del libero mercato.

Non avendo più un solido supporto economico proveniente dalle casse statali, le case editrici sono costrette a valutare le opere in base alla loro potenziale vendibilità e, quindi, a prestare più attenzione agli interessi del pubblico e dei consumatori, piuttosto che a quelli della cultura: ciò determina il considerevole aumento delle letture di intrattenimento, a discapito di quelle più impegnate. La progressiva privatizzazione del mondo editoriale apre la strada alla cosiddetta “commercializzazione della letteratura” che sancisce la definitiva rottura dei fragili equilibri tra editori e scrittori. Questi ultimi, infatti, si ritrovano ai margini di un ambiente svuotato, privo di contenuti, in cui l’eco del capitalismo rimbomba sempre più assordante: alcuni sembrano accogliere la loro nuova identità di “scrittori imprenditori”, allineandosi alle leggi del mercato e dando origine a veri e propri fenomeni culturali, come la “letteratura dei teppisti” (liumang wenxue, 流氓文学) di Wang Shuo 王朔 (1958-) o quella delle “belle scrittrici” (meinu zuojia, 美女作家) Mian Mian 棉棉 (1970-) e Zhou Weihui 周卫慧 (1973-). Altri, stanchi di sottoporsi al continuo “controllo qualità” imposto sia dalle case editrici sia dal potere politico, si allontanano dalla scrittura per avvicinarsi all’ambito accademico; infine, troviamo anche scrittori che, sebbene non siano disposti ad accettare alcun compromesso, si rendono comunque conto della necessità di rappresentare i mutamenti della società e decidono, quindi, di proseguire il loro percorso con la “letteratura della nuova condizione” (xin zhuangtai wenxue, 新状态文学).

In questo contesto l’attenzione rivolta nei confronti di una letteratura dai toni più leggeri e “frivoli” incoraggia alla scrittura anche le nuove generazioni, classificate dalla critica come Xin shengdai 新生代 (nuova generazione) o Wan shengdai 晚生代 (ultima generazione). Tra questi, i Balinghou 八零后 – nati tra il 1980 ed il 1989 – iniziano a scrivere ancora giovanissimi ed acquistano, in brevissimo tempo, un successo ed un consenso generale, scuotendo il mercato letterario cinese. Tale categoria rappresenta più di altre la Cina del boom economico, della modernizzazione e della “cultura di massa” (dazhong wenhua, 大众文化) e designa tutti coloro che non hanno sperimentato né gli orrori della Rivoluzione Culturale né le transizioni politiche seguenti: questa è la ragione principale del loro totale disinteresse per le questioni sociali e della loro tendenza all’egocentrismo, all’ambizione e al divertimento.

I post-Ottanta, inoltre, subiscono il fascino esercitato dai prodotti occidentali, sia materiali che culturali, e l’influenza – non indifferente – della tecnologia e della rete internet: la creazione di uno spazio virtuale (xuni kongjian, 虚拟空间), infatti, accorcia le distanze spazio-temporali e permette a chiunque di pubblicare i propri lavori e le proprie opinioni. Per alcuni, l’ambiente relativamente libero ed autonomo del web costituisce un’alternativa valida alla realtà ormai dominata dai meccanismi del mercato, mentre altri lo ritengono un ottimo canale per la promozione pubblicitaria e la costruzione di “casi mediatici”. La forte ondata di globalizzazione, alimentata dalla diffusione di internet, travolge così anche il mondo letterario, trasportandolo nel vasto oceano cibernetico e dando origine ad un nuovo fenomeno, quello della wangluo wenxue 网络文学.

Letteratura web: origini e sviluppo

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i primi testi ascrivibili alla letteratura web cinese si sviluppano fuori dai confini della Cina continentale: per risalire alle origini di tale genere, infatti, è necessario volgere lo sguardo verso gli Stati Uniti e focalizzare l’attenzione sui giovani studenti cinesi che, grazie all’apertura economica degli anni Ottanta, furono inviati all’estero per ottenere una formazione più completa in ambito scientifico-tecnologico e permettere, così, la riuscita delle Quattro Modernizzazioni.

Fu proprio un gruppo di studenti cinesi residenti negli Stati Uniti a fondare, nel 1989, quella che è ufficialmente riconosciuta come la prima rivista cinese online, Xinwen wenzhai 新闻文摘 (News Digest), successivamente rinominata Huaxia wenzhai 华夏 文摘 (China News Digest), i cui obiettivi primari erano quelli di diffondere all’estero notizie sulla Cina ed accogliere lavori letterari di vario genere. Nel 1991, uno studente, Wang Xiaofei 王笑飞, iniziò a pubblicare le sue poesie su Chinese Poem Net (Zhongwen shige wang, 中文诗歌网), un canale o, più precisamente, un “listserv”, ideato per la creazione e la gestione automatica di mailing list e forum.

Qualche anno dopo, nel febbraio 1994, Fang Zhouzi 方舟子 istituì Xin Yusi 新语丝 (Nuovi fili di parole), il primo giornale elettronico dedicato interamente alla promozione della cultura e della letteratura cinese, la cui distribuzione online avvenne solo nel 1997.

Tra le altre pubblicazioni online che affondano le loro radici negli Stati Uniti troviamo Ganlan shu 橄榄树 (Olive Tree), il mensile di poesia ideato da Shi Yang 诗阳, il “pioniere della poesia web” e Huazhao 花招 (Cute Tricks), la prima pagina web rivolta esclusivamente alla letteratura femminile, entrambi lanciati nel 1995. Nello stesso periodo, alcune università cinesi iniziano a sperimentare i Bullettin Board Systems (BBS), ossia programmi che corrispondono approssimativamente alla versione offline degli odierni forum (luntan, 论坛).

Tuttavia, è solo a distanza di qualche anno che il fenomeno della letteratura web aumenta esponenzialmente la sua visibilità, attirando le attenzioni dei critici, delle principali case editrici e degli scrittori tradizionali. Nel dicembre 1997, Zhu Weilian (William Zhu) – di origini sino-americane e residente a Shanghai dal 1994 – fonda il sito Rongshu Xia 榕树下 (Sotto l’albero di Banyan), definito come «uno dei più grandi archivi al mondo di manoscritti letterari originali». Sin dall’inizio, egli comincia a pubblicizzare la piattaforma promuovendo anche altre attività collaterali: un programma radiofonico, Passione e letteratura, trasmesso da una radio locale di Shanghai; recensioni di opere web sui giornali, firmate da Chen Cun 陈村, uno dei primi autori “tradizionali” ad unirsi alla redazione online; organizzazione di incontri tra gli scrittori di Rongshu Xia e presentazione di tale progetto presso le università cinesi e, infine, competizioni letterarie e pubblicazioni in formato cartaceo con l’etichetta Sotto l’albero Banyan.

La prima edizione del concorso si tiene nel 1999 e, sebbene le intenzioni fossero quelle di rinnovare tale evento annualmente, seguiranno solo due edizioni nel 2000 e nel 2001. Quest’ultima coincide anche con l’allontanamento di Chen Cun dalla redazione del sito, le cui cause, probabilmente, sono strettamente legate ai cambiamenti di gestione e di sponsor provocati dall’acquisizione di una fetta della Rongshu Xia da parte della famosa casa editrice Bertelsmann Book Club. Si assiste, quindi, allo stesso processo di commercializzazione che anni prima era toccato alla letteratura tradizionale, una sorta di inversione di marcia che spinge Chen Cun a decretare la conclusione del genere, dal momento che «pubblicare offline è diventato il risultato più elevato della letteratura web».

Che cosa si intende per wangluo wenxue?

La ricerca di una definizione appropriata di letteratura web, in grado di sintetizzare esaustivamente tutte le sue caratteristiche, ha coinvolto, nel corso degli anni, diverse personalità provenienti sia dall’ambiente accademico cinese sia da quello occidentale. La varietà infinita dei prodotti che circolano in rete e la natura costantemente mutevole di quest’ultima ha reso tale compito piuttosto problematico. Spesso, infatti, tracciare dei confini netti tra semplici testi pubblicati su internet e vere e proprie opere web non risulta affatto semplice. Nonostante ciò, a distanza di quasi vent’anni dalle sue origini, sono state individuate le qualità essenziali della wangluo wenxue, le quali si identificano perfettamente con i principi basilari della rete.

In primo luogo, tuttavia, è necessario effettuare una preliminare distinzione tra le diverse categorie letterarie offerte dal web:

  • opere cartacee tradizionali, digitalizzate per la pubblicazione e la diffusione online (dianzi shu, 电子书 o, più semplicemente, ebook);
  • romanzi ipertestuali (wangluo chaowenben, 网络超文本) e multimediali (wangluo duomeiti zuopin, 网络多媒体作品), la cui fruibilità dipende sostanzialmente dalla presenza di un supporto informatico. Essi, proprio per questo motivo, non saranno mai destinati alla stampa80;
  • racconti e romanzi scritti e pubblicati in rete, denominati e-fiction o wangluo yuanchuang wenxue, 网络原创文学.81 Il loro stile e la loro forma può subire variazioni a seconda della piattaforma di condivisione: BBS (Bulletin Board System), siti web, riviste letterarie, blog (boke, 博客), forum (luntan, 论坛), o i più recenti servizi di microblogging (weibo, 微博).

Relativamente a tale suddivisione, Ouyang Youquan 欧阳友权 – una delle massime autorità nel campo della ricerca sulla wangluo wenxue – include nella terza tipologia anche quelle opere nate sul web e, successivamente, pubblicate in formato cartaceo.

Consultando i principali motori di ricerca cinesi, alla voce “letteratura web” è possibile leggere le seguenti definizioni:

所谓网络文学,就是以网络为载体而发表的文学作品,其本身并没有一个明确的界限。

La cosiddetta “letteratura web” si riferisce a quelle opere letterarie diffuse e pubblicate attraverso la rete internet, i cui confini non appaiono ben delineati.

网络文学是以计算机网络为载体发表的文学作品, 创作主体通常是网络作家、网络写手。总体而言,网络文学是平等的,每个人可以是作者,也可以是读者,多数读者也都是平视作者,体现网络平等的主旨。网络文学的形式以网络小说为主,也有诗歌,散文等形式。

La “letteratura web” comprende tutte quelle opere letterarie pubblicate attraverso internet e composte da autori web o scrittori amatoriali. Generalmente, è animata dal principio di uguaglianza, tutti possono essere scrittori e lettori, la maggior parte di loro è lettore ed autore allo stesso tempo: questo riflette esattamente l’ideale di uguaglianza della rete. La wangluo wenxue include principalmente racconti web, ma possiamo trovare anche altri generi, come la poesia o la prosa.

什么是网络文学?即是利用网络载体创作发表ˎ 并且与读者网络互动的文学。

Che cos’è la letteratura web? È una letteratura che utilizza la rete come veicolo per la creazione e la pubblicazione; essa, inoltre, interagisce con il lettore online.

Si deduce, quindi, che gli ideali di libertà, interattività ed uguaglianza che animano la rete sono gli stessi impiegati per definire la letteratura web: essa, infatti, si sviluppa in un ambiente relativamente autonomo in cui chiunque può esprimere e condividere le proprie emozioni. La creazione letteraria non risente più dei dogmi e dei canoni tradizionali, così come il rapporto autore-lettore risulta privato della sua consueta univocità; il linguaggio utilizzato si adegua all’immediatezza che caratterizza gli scambi tra utenti, assumendo forme sempre più abbreviate ed innovative; la pubblicazione di qualsiasi testo è istantanea, non necessita né di correzioni né di revisioni e, inoltre, oltrepassa le barriere precedentemente imposte dai controlli editoriali e dalle autorità intellettuali.

Se volessimo condensare tutte le proprietà della wangluo wenxue in un unico enunciato potremmo affermare che essa comprende tutti quei testi letterari – scritti in lingua cinese – «originariamente creati, pubblicati, diffusi e letti in rete e che della rete ripropongono le caratteristiche principali».

La creazione letteraria sul web: evoluzione del rapporto autore – lettore

L’atmosfera aperta e tollerante della sfera digitale è interpretata dai milioni di netizen come un universo alternativo, in cui ognuno è libero di costruire la propria identità e di esporre il proprio pensiero, senza la preoccupazione di doversi adeguare alle regole etiche e morali imposte dal tradizionale mondo accademico: è per questo che si configura come il luogo più adatto alla creazione artistica e letteraria. Si tratta di un vero e proprio ambiente virtuale in cui non esistono gerarchie o status sociali; il principio di uguaglianza tra gli utenti è, infatti, uno dei valori fondamentali della rete, incoraggiato anche dalla diffusa tendenza a mantenere l’anonimato attraverso l’utilizzo di nickname o pseudonimi. Tale pratica permette una maggiore libertà di espressione, ma ha anche dei risvolti negativi, in quanto ha determinato, nel corso degli anni, una significativa produzione di “immondizia culturale” e contenuti immorali.

Proprio per questo motivo, nonostante il genere della letteratura web sia ormai ufficialmente riconosciuto, permangono comunque opinioni divergenti in merito alla sua collocazione e alla sua validità.

Secondo la visione di Michel Hockx, la rete può essere concepita come un nuovo ambiente letterario, ma solo se osservata da una prospettiva diversa. Sarebbe errato avvicinarsi alla wangluo wenxue con l’aspettativa di trovare una letteratura canonica, simile a quella legata ai tradizionali supporti cartacei, in quanto non risulta assolutamente possibile adoperare un sistema di valori “antiquato” per giudicare un fenomeno recente ed innovativo.

L’utilizzo di una piattaforma di scrittura alternativa ha reso necessaria la ridefinizione di tutti i concetti basilari correlati al processo di creazione letteraria e, inoltre, ha totalmente rivoluzionato la storica dicotomia autore – lettore. Tale rapporto, condizionato dalla natura interattiva del web, ha perso la sua univocità, trasformandosi in una relazione bilaterale in continua evoluzione: in tal modo, gli utenti possono indossare – nello stesso istante – sia l’identità di scrittore sia quella di lettore, portando a compimento la produzione dell’opera attraverso una collaborazione costante e reciproca. All’interno della comunità virtuale, la linea di demarcazione che separa il “creatore” dal pubblico diviene sempre più sottile, fino a scomparire del tutto, privando l’autore della sua individualità e tramutando la composizione letteraria in un evento collettivo. I netizen partecipano attivamente alla creazione, esprimono il loro disappunto o il loro gradimento attraverso la pubblicazione di post e commenti, a cui affidano, inoltre, i suggerimenti e le correzioni che ritengono più opportune.

Lo stravolgimento dei ruoli fondamentali ha portato i critici ad una perdita di fiducia nei confronti della figura dell’autore vero e proprio – zuojia 作家 – spodestandolo dal suo trono e sostituendolo con un semplice xieshou 写手, “scrivente” o, letteralmente, “mano che scrive”: ovviamente, il primo termine fa riferimento agli scrittori dotati di un elevato status culturale, legati al tradizionale sistema delle opere cartacee, mentre il secondo si riferisce a chiunque si dedichi alla scrittura online, contemplando anche le penne più famose che riescono ad approdare sulla carta stampata.

La prospettiva occidentale

La nascita della wangluo wenxue ha causato un’irreversibile cesura con la tradizione letteraria precedente, inaugurando una nuova epoca culturale, indissolubilmente legata al mondo della tecnologia. Tale genere, essendo per lo più espressione della generazione contemporanea, fornisce alcuni interessanti spunti di riflessione ed offre una panoramica generale dell’attuale realtà cinese. Osservando attentamente il fenomeno, infatti, è possibile ricavare elementi che si rivelano fondamentali per la comprensione della società e delle sue peculiarità: l’analisi dei soggetti, delle tematiche e delle modalità narrative consente di delineare il profilo di una consistente fetta della popolazione.

Lo studio delle caratteristiche strettamente correlate all’ambito letterario è sicuramente uno degli aspetti maggiormente esplorati sia all’interno dell’ambiente accademico cinese sia in quello occidentale; tuttavia, è opportuno precisare che il campo di ricerca legato alla letteratura web è molto più ampio e comprende altri fattori meritevoli di considerazione tra cui, ad esempio: le tendenze commerciali che regolano l’interazione tra il supporto digitale e quello cartaceo e, di conseguenza, il rapporto tra le pubblicazioni online e quelle promosse dalle case editrici, le trasformazioni riguardanti le gerarchie e le convenzioni letterarie, le problematiche relative al plagio delle opere web e ai diritti d’autore e l’influenza delle norme governative sulla libertà d’espressione degli utenti.

L’interesse riservato ad ognuno dei suddetti fattori è inevitabilmente condizionato dalla prospettiva adottata, la quale appare determinante nella scelta della categoria da approfondire. Prendendo in esame il punto di vista occidentale, infatti, è evidente come l’attenzione possa ricadere su alcuni tratti ritenuti quasi marginali dall’ambiente accademico cinese o come, in alcuni casi, ci si possa limitare ad un’osservazione superficiale e semplicistica.

La tendenza predominante è quella di considerare il controllo del governo sul web come un ostacolo insormontabile alla formazione di un vero e proprio genere letterario. Il problema della censura, infatti, è uno dei temi più sensibili e più analizzati dai critici occidentali, i quali, come afferma Hockx, «sembrano essere più interessati ai metodi e alle tecnologie utilizzate per il controllo della rete e, quindi, a ciò che non può essere pubblicato, piuttosto che a ciò che il web può offrire».

È risaputo, infatti, che in Cina – come in molti altri paesi – gli utenti non hanno un completo accesso ad internet, in quanto i contenuti di siti non cinesi sono costantemente monitorati, filtrati e, se necessario, bloccati; i siti cinesi, allo stesso modo, sono regolati da rigide norme che vietano severamente la pubblicazione di notizie che possano mettere in cattiva luce il partito o che possano incoraggiare agitazioni sociali.

L’introduzione di internet nella Repubblica Popolare Cinese, all’inizio degli anni Novanta, era stata accolta con molto ottimismo da parte dei China watchers, i quali avevano riposto la loro fiducia nella natura aperta e globale di tale tecnologia, sperando che questa potesse garantire uno spazio in cui esprimere liberamente le proprie opinioni. Le aspettative furono totalmente deluse con il lancio del progetto Jindun gongcheng 金盾工程 (Golden Shield Project), ironicamente ribattezzato in Occidente The Great Firewall, ossia la Grande Muraglia digitale responsabile della sorveglianza e della censura dei siti potenzialmente dannosi per il sistema governativo.

Nel corso degli anni, le restrizioni sono diventate sempre più severe e gli studiosi occidentali hanno concentrato le loro ricerche sulle limitazioni del web, tralasciando quasi del tutto l’osservazione dei prodotti offerti dalla rete: «la loro preoccupazione nei confronti della mancanza di libertà personale ha offuscato l’entusiasmo e la creatività della maggior parte degli utenti, qualità che, invece, risultano evidenti a chiunque visiti i siti cinesi». Il risultato si concretizza nella predilezione delle «censorship-oriented analysis» rispetto alle meno favorite «product-oriented analysis». Tuttavia, come asserisce opportunamente Michel Hockx, «la censura in Cina costituisce la norma e non l’eccezione» e, sebbene siano state molte le situazioni in cui essa ha influito negativamente sull’operato di scrittori ed intellettuali, ciò non ha mai impedito la formazione di nuovi generi letterari. Per questo motivo, dovrebbe essere incoraggiato uno studio più completo ed approfondito della letteratura web:

Le condizioni di censura e di controllo statale hanno costantemente condizionato la produzione letteraria, indipendentemente dal periodo storico, ma questo non ha mai impedito a studiosi e critici di considerare seriamente un’opera letteraria, né ha mai impedito agli autori cinesi di scrivere e ai lettori di leggere. La censura della rete internet non pone necessariamente gli scrittori e i lettori cinesi di fronte ad una situazione non familiare: la censura è la norma e non l’eccezione. […] I censori e le loro pratiche dovrebbero essere studiate come parte costituente della produzione letteraria nel suo insieme, sia nella cultura della stampa sia nella cultura cibernetica. Non vi è nessuna ragione per cui la censura dovrebbe essere ignorata e, allo stesso modo, non vi è motivo di enfatizzarla o isolarla dagli altri agenti all’interno del campo letterario.

Il particolare controllo a cui è soggetta la wangluo wenxue è, quindi, una delle peculiarità che la rende differente da quella di tutti gli altri paesi e che la connota come letteratura web cinese, confermando ancora una volta la necessità di identificare i fenomeni propri della Repubblica Popolare Cinese con la storica dicitura “con caratteristiche cinesi”.

 

*Anna Calamuneri – calamunerianna[@]gmail.com – è nata a Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Nel 2018 ha conseguito la Laurea Magistrale in Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università di Roma La Sapienza. Durante il suo percorso accademico ha approfondito lo studio della lingua cinese presso l’Università di Lingue Straniere di Pechino (Beijing Waiguoyu Daxue 北京外国语大学). Attualmente frequenta un master in Global Marketing, Comunicazione e Made in Italy ed insegna italiano L2 ad apprendenti sinofoni.

**Questa tesi è stata discussa il 22 gennaio 2018 presso l’Università di Roma La Sapienza. Relatrice: prof.ssa Alessandra Brezzi; correlatore: prof. Federico Masini.