Secondo i dati elaborati e resi pubblici dalle Nazioni Unite la popolazione urbana mondiale è in costante crescita in tutto il mondo e ci si aspetta che raggiunga i 6,4 miliardi entro il 2050. Gran parte di questa crescita sarà concentrata nelle aree urbane delle regioni meno sviluppate e in quelle dei paesi emergenti compresa la Cina.
Nel paese infatti le città sono il motore del futuro economico, il luogo dove tutto succede e una calamita sociale potentissima, dove attualmente vivono oltre 700 milioni di persone, contro i 300 del 1992. Queste cifre sono destinate ad aumentare di 100 milioni di unità entro il 2030.
Sempre secondo le Nazioni Unite, un miliardo di persone (circa 1/6 della popolazione globale) vive in aree urbane disagiate e in condizioni di povertà, con difficile accesso a standard decenti di sanità, istruzione e igiene.
Con un ruolo dell’urbanizzazione così centrale e problematico nel futuro dell’umanità, nasce la necessità di elaborare e implementare modelli di sviluppo urbano che siano sostenibili in tutte le dimensioni che questo concetto comprende: sociale, economico e ambientale.
Quando si parla di sviluppo sostenibile, è difficile rintracciare nel tempo la data precisa della nascita di questo paradigma ormai centrale. Per convenzione si usa individuarla nella pubblicazione del report “Our Common Future” elaborato nel 1987 dalla World Commission on Environment and Development.
Conosciuto anche come il Brundtland Report, produsse la prima e più celebre definizione dello Sviluppo Sostenibile che recita:
“Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che risponde alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità“
Questa definizione ha però ricevuto nel tempo diverse critiche perché considerata troppo antropocentrica e vaga. Sono successivamente emerse nuove declinazioni del concetto di sostenibilità che si focalizzano sul raggiungimento di un equilibrio tra le tre dimensioni fondanti, economica, sociale e ambientale, e che danno maggiore rilievo al miglioramento della qualità della vita degli individui.
Per una di queste definizioni più recenti lo sviluppo sostenibile:
“è un processo dinamico che permette alle persone di realizzare le proprie potenzialità e migliore la qualità della loro vita in modi che contemporaneamente salvaguardino la vita sul pianeta”.
Da quando il paradigma della sostenibilità ha iniziato a permeare vaste aree del pensiero sulla crescita economica e sullo sviluppo, anche l’ambito della pianificazione urbana ha iniziato a interessarsene. Se la sostenibilità si concretizza con uno sviluppo equilibrato che tenga conto delle tre dimensioni economica sociale e ambientale, lo sviluppo urbano degli ultimi decenni si è concentrato maggiormente nel produrre modelli rispettosi dell’ambiente ed economicamente sostenibili, trascurando la dimensione sociale.
Dimensione che racchiude al proprio interno una serie di parametri più difficili da individuare e misurare rispetto a quelli economici e ambientali. Pari opportunità, giustizia distributiva, benessere, salute, educazione e integrazione, sono solo alcuni dei temi che afferiscono a una dimensione più sociale dello sviluppo, con declinazioni e priorità che variano da luogo a luogo.
Nel contesto cinese, l’attenzione per la dimensione sociale dello sviluppo urbano sostenibile è tradizionalmente stata molto limitata. Solo di recente di sta scoprendo e approfondendo il tema, con il consueto richiamo alle caratteristiche cinesi.
Struttura del lavoro
Nel quadro del processo di urbanizzazione in corso in Cina, l’obiettivo del lavoro di tesi è stato di analizzare la rilevanza e il peso che il benessere individuale riveste nel determinare il progresso verso uno sviluppo sostenibile.
Il concetto di benessere individuale si differenzia da quello di benessere oggettivo, in quanto fa riferimento a criteri intangibili e per questo difficilmente quantificabili quali sentimenti, percezioni ed esperienze degli individui. In quanto concetto multidimensionale e complesso che abbraccia tutte le sfere della vita umana, è molto difficile registrarlo ma la sua rilevanza è fondamentale nel decidere il successo o meno di un progetto.
Al fine del lavoro di tesi, due sotto-domande di ricerca sono state formulate: La prima è quella che investiga su quale sia la relazione tra il benessere individuale e l’ottenimento di obiettivi di sviluppo sostenibile urbano; La seconda riguarda gli indicatori utilizzati per valutare le politiche di sviluppo urbano in Cina e la loro capacità di rendere conto della dimensione del benessere individuale.
A un capitolo iniziale dedicato a fornire un quadro generale sul concetto di sviluppo sostenibile e la sua evoluzione nel contesto urbano, segue un secondo capitolo che analizza i parametri esistenti per valutare e monitorare il progresso verso uno sviluppo sostenibile nei contesti urbani concentrandosi principalmente sulla dimensione sociale dello sviluppo urbano sostenibile e sul concetto di benessere individuale e le sue declinazioni.
Il terzo capitolo passa ad analizzare la situazione nel contesto urbano cinese, puntando l’attenzione sul suo rapido sviluppo e sui criteri, metriche e parametri creati specificatamente per valutare la sostenibilità degli agglomerati urbani cinesi e che spesso non tengono conto della dimensione sociale.
Per ovviare a questo limite e avanzare una proposta di lavoro sui sistemi di valutazione del progresso del benessere individuale, nella parte conclusiva della tesi si sono analizzati i risultati di alcuni questionari somministrati in 5 townships e due sub-distretti nella provincia dello Shandong, nella municipalità di Tianjin e di Pechino.
*Costanza Termine (costanza.ter@gmail.com) ha una laurea magistrale in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’Asia e dell’Africa Mediterranea conseguita presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e un profondo interesse di ricerca nei temi legati alla sostenibilità sociale del processo di urbanizzazione che ha visto protagonista la Repubblica Popolare Cinese negli ultimi decenni.
**Titolo originale della tesi “Subjective well-being as a component of social sustainability: assessment and evaluation in the context of China’s urban development”, discussa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia – Corso di Laurea magistrale in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’Asia e dell’Africa Mediterranea, Anno Accademico 2015-2016.
Relatore: Prof. Daniele Brombal, Correlatore: Prof.ssa Laura De Giorgi.