La tesi Diritto del lavoro e questioni salariali in Cina. Traduzione e commento di tre articoli specialistici vuole fornire un’idea dell’apparato lavorativo cinese e di alcuni aspetti ad esso legati tramite l’analisi e la traduzione di tre articoli specialistici. Il significato e le discussioni su salari, straordinari e contrattazione in Cina.
In un momento in cui, grazie alla globalizzazione, la fiorente società diventa la culla di scambio di lingue, culture, strutture economiche e sociali, è opportuno favorire un dialogo e una condivisione completa e trasversale delle varie discipline tra le nazioni. La presente tesi nasce dall’esigenza di approfondire il tema del diritto del lavoro in Cina, al fine di fornire tramite l’analisi e la traduzione di tre articoli specialistici un’idea dell’apparato lavorativo cinese e di alcuni aspetti ad esso legati, ma, soprattutto, di sottolineare l’importanza del lavoro di traduzione anche negli ambiti settoriali, in cui, oltre al pensiero e alla cultura di un Paese, vengono trasmessi degli strumenti pratici e riutilizzabili, in questo caso, ai fini di indagini giuridiche comparatistiche.
Il lavoro di approfondimento parte dal primo capitolo che si propone di offrire un quadro generale del diritto del lavoro in Cina, spiegando l’evoluzione del concetto di lavoro dall’epoca maoista ad oggi: da quando lo Stato garantiva la cosiddetta “ciotola di ferro” a tutti i cittadini offrendo loro la possibilità di avere un posto di lavoro sicuro e a tempo indeterminato, all’abbandono di questa sicurezza economica e sociale con le riforme di liberalizzazione di Deng Xiaoping che diedero maggiore autonomia e libertà ai lavoratori cinesi per quanto riguarda la scelta del proprio lavoro e la realizzazione della propria carriera, riducendo tuttavia la loro stabilità, fino ad arrivare alla comparsa dei nuovi problemi contemporanei di precariato e di provvisorietà dei nuovi contratti di lavoro condotti attraverso l’intermediazione delle agenzie interinali.
Viene fatta, quindi, un’attenta analisi dei vari articoli contenuti nella Legge del Lavoro, confrontando la prima versione comparsa nel 1994 con la seconda versione, ovvero la “Legge sui contratti di lavoro”, realizzata nel 2007: entrambe attuate con l’intento di instaurare dei rapporti più sani e regolati tra datori di lavoro e lavoratori. Si sceglie poi di approfondire un aspetto importante legato al mondo del lavoro, ovvero la retribuzione. Secondo l’art. 30 della Legge della RPC sui contratti di lavoro, ogni lavoratore ha diritto a percepire una retribuzione per il servizio offerto al datore di lavoro nel rispetto degli accordi predefiniti consensualmente nel contratto di lavoro e delle norme statali. Questa accezione del salario è da intendersi tale in riferimento alle trasformazioni economiche e al decentramento del sistema di lavoro.
Viene offerta, a tal proposito, una panoramica evolutiva dei contratti di lavoro, della parità salariale in epoca maoista e dell’importanza dei sussidi statali, e, finita l’era maoista, della comparsa del rischio di impresa e della necessità di creare delle distinzioni salariali come premio di produttività. Vengono inoltre analizzate le modifiche fatte recentemente su alcuni articoli (Art. 57, Art. 63, Art. 66 e Art. 92) della “Legge sui contratti di lavoro”, in vigore dal 1° luglio 2013, che si propongono di controllare il crescente disordine creato dalla comparsa delle agenzie interinali. Tali modifiche sono state effettuate per evitare squilibri e differenze tra i lavoratori e al fine di revisionare il sistema di distribuzione dei salari e di assunzione del personale all’interno dell’azienda limitando l’insorgere di controversie sul lavoro. In questo modo le aziende sono quindi invitate a contenere l’assunzione di lavoratori con contratti tramite agenzia e a prediligere l’assunzione diretta per avere così meno rischi a livello legale e dare più certezze ai dipendenti.
Dopo aver fornito un quadro sui vari diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro, il capitolo si conclude con il tentativo di attenuare il giudizio di stampo occidentalistico di una Cina che, immersa nella frenesia del liberismo di mercato e dello sviluppo economico, trascura il rispetto dei diritti umani: preconcetto troppo sincretico frutto, a volte, di una scarsa consapevolezza del percorso storico-etico e culturale cinese, dei progressi repentini e delle influenze che ha subito il Paese e dei suoi cambiamenti radicali nell’approccio con la società negli ultimi cinquant’anni.
Il secondo capitolo della presente tesi si propone di approfondire il tema della retribuzione attraverso la traduzione di tre articoli specialistici. La questione salariale dei lavoratori cinesi viene trattata quindi sotto una diversa prospettiva dai tre testi. Il primo articolo jiaban gongji jisuan falv wenti yanjiu 加班工资计算法律问题研究 (“Studio sulle questioni legislative in merito al calcolo dello straordinario”) scritto da Cao Yan 曹燕, è tratto dalla prima uscita del 2013 del mensile China Labor (Zhongguo Laodong 中国劳动,) e affronta l’argomento dello straordinario e della sua corrispettiva retribuzione da diverse prospettive: da un punto di vista legislativo (citando le leggi e i regolamenti che disciplinano tutti gli aspetti del salario di base e della retribuzione dello straordinario); da un punto di vista giudiziario (citando i casi giudiziari di controversie sul lavoro che si propongono di costituire dei precedenti giudiziari e divenire, di conseguenza, dei possibili modelli per la risoluzione di controversie simili; il verificarsi di queste condizioni potrebbero a poco a poco divenire parte delle norme consuetudinarie ed essere di spunto per le leggi in materia); e da un punto di vista teorico (prendendo spunto dal pensiero di Marx e dalla sua teoria del valore).
Il secondo testo, tigao qiye gonghui gongzi jiti xieshang nengji tanjiu 提高企业工会工资集体协商能力探究 (“Studio sul consolidamento del potere di contrattazione salariale collettiva dei sindacati aziendali”), scritto da Song Jingyong 宋敬涌, è stato preso dall’uscita di marzo 2012 del periodico Journal of Beijing Federation of Trade Unions Cadre College (Beijing shi gonghui ganbu xueyuan xuebao 北京市工会干部学院学报). Questo articolo tratta, invece, il tema della retribuzione in termini di contrattazione salariale collettiva: ne spiega i benefici e ne motiva la sua scarsa diffusione. Fornisce, inoltre, dei suggerimenti ai sindacati, eletti a rappresentanza dei lavoratori, e ai rappresentanti delle aziende, utili a svolgere contrattazioni più efficienti in difesa dei propri diritti e interessi.
Il terzo testo, qian tan gongping lilun yu tuijin gongzi fenpei jiegou tiaozheng 浅谈公平理论与推进工资分配结构调整 (“Teoria dell’equità e revisione del sistema di distribuzione dei salari”), scritto da He Qiongzhi 何琼芝e Shi Zheng 石峥 è tratto dal periodico Yunnan Dianye 云南电业 che lavora in collaborazione con la Yunnan Power Grid Corporation (Yunnan Dianwang Gongsi云南电网公司,) per fornire un servizio di informazioni che coinvolge, in particolare, l’azienda omonima della provincia dello Yunnan. L’articolo affronta il tema della retribuzione da un punto di vista etico-sociale, utilizzando la retribuzione come metro di calcolo del livello di equità e trasparenza di un’azienda (trattando nello specifico la situazione dell’Azienda Elettrica dello Yunnan).
Vengono inoltre analizzati i termini e le condizioni capaci di garantire l’uguaglianza e la giusta ricompensa dei lavoratori sulla base della “teoria dell’equità” dello psicologo John Stacey Adams, il quale sosteneva che i lavoratori svolgono continuamente delle comparazioni tra la loro condizione e quella degli altri, e tra la loro condizione attuale e quella passata. Queste comparazioni “orizzontali” e “verticali” vengono fatte sulla base del fattore “input” (che comprende ciò che i lavoratori offrono per il lavoro, inclusa l’istruzione) e del fattore “output” (che comprende la retribuzione e i riconoscimenti ottenuti in relazione al lavoro svolto): il giusto equilibrio tra questi due fattori contribuisce ad accrescere la soddisfazione e il senso di appartenenza all’azienda del lavoratore, aumentando di conseguenza anche la sua produttività. L’articolo affronta il tema dell’equità dei lavoratori anche a favore dei lavoratori precari assunti attraverso le agenzie interinali.
Segue, infine, il terzo capitolo conclusivo della tesi che consiste in un commento traduttologico che comprende l’analisi del testo di partenza, l’identificazione delle strutture sintattiche, i problemi lessicali tipici dei testi specialistici e le relative soluzioni di traduzione adottate nel testo di arrivo. In appendice si trova infine un glossario dei termini specialistici incontrati diviso per aree semantiche.
*Annarita Fronte, annarita88[@]hotmail.com, nata a Ragusa il 22/04/1988. Nel 2010 ha conseguito la laurea di primo livello in Lingue e civiltà orientali presso l’Università La Sapienza di Roma, e nel 2013 ha conseguito la laurea magistrale in Interpretariato e Traduzione Editoriale, Settoriale, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha inoltre maturato un’esperienza di studio all’estero nel 2009 presso la Beijing Foreign Studies University e nel 2011 presso la Beijing Language and Culture University.
** Questa tesi è stata discussa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Relatore: Prof. Paolo Magagnin.
[La foto di copertina è di Federica Festagallo]