SINOLOGIE – Critica letteraria e giornalismo d’inchiesta

In by Simone

La Cina è un sistema anomalo. È insieme un’economia di  mercato, un paese comunista e in via di sviluppo. La tesi Esempi di critica letteraria dal Nanfang Zhoumo evidenzia come anche qui esiste un giornalismo libero. Anche nella letteratura e nella critica letteraria.
Le teorie sui gradi della libertà di stampa elaborate nel corso del XX secolo difficilmente sono applicabili alla realtà cinese. Qui, nel corso di pochi decenni, i cambiamenti politici e economici l’hanno trasformata dal paese della Rivoluzione Culturale alla potenza economica che è oggi. 

Le teorie elaborate nell’opera  Four Theories of the Press dividono la libertà di stampa in categorie in base ai tipi di governi presenti negli Stati. Le due categorie in cui non è prevista la libertà di stampa sono quella “autoritaria” e quella “sovietico comunista”. 

La prima è figlia di un’antica tradizione che affonda le sue radici in Platone e Machiavelli, mentre la seconda è la versione rivista e aggiornata della precedente, in cui la “verità” da fornire alle masse è quella dei governi dei paesi comunisti. 

Ci sono poi altre due teorie: quella della “responsabilità sociale” e quella “liberale”. Per “responsabilità sociale” intendono che gli editori e direttori dei giornali hanno verso i lettori un senso di responsabilità che li costringe a non tacere su determinate questioni o avvenimenti che raccontano.

 La teoria “liberale”, verso la quale gli autori dell’opera nutrono un’evidente simpatia, affonda le sue radici nell’illuminismo e nel liberalismo di autori come Mill e Locke. 

La stampa qui non è un mero strumento del governo, ma è un sistema che consente di proporre e presentare le prove e le argomentazioni su determinate questioni, in base alle quali è possibile verificare l’operato di un governo.

Questa visione proposta da Siebert, Peterson e Schramm appare oggi superata e semplicistica, ma soprattutto non applicabile al contesto della Cina contemporanea, in cui la forma di governo non rientra nelle categorie proposte dai tre autori americani. 

Le teorie di J. Herbert Altschull appaiono più aggiornate, anche se presentano anch’esse dei limiti. L’autore non analizza i tipi di stampa in base alle forme di governo presenti nei paesi in questione, bensì in base al loro tipo di sistema economico

Ne individua quindi tre tipi: paesi di mercato, paesi comunisti e paesi in via di sviluppo. Il limite di questa suddivisione appare chiaro a chiunque si occupi di Cina. Essa rientra in tutte e tre le categorie prese in esame da Altschull.

Per questo  rappresenta un’anomalia: il mercato le impedisce di essere controllata completamente da un governo autoritario, e soffre di una continua tensione tra i bisogni dei due sietemi.

Un esempio è il rapporto tra letteratura e  giornalismo nella storia della Cina nelle pagine del settimanale cantonese Nanfang Zhoumo (“Settimanale del sud”). 

Nato nella metà degli anni ’80 nella ricca provincia del Guangdong, il Nanfang Zhoumo (noto in inglese come Southern Weekly, o talvolta Southern Weekend) si è costruito la sua fama grazie al giornalismo d’inchiesta

Ha subito negli anni, e ancora subisce, il continuo controllo e supervisione del Dipartimento per la propaganda e dei vari uffici governativi deputati al controllo e alla censura della stampa, ma nonostante ciò è riuscito a mantenere un relativamente alto livello di autonomia, ed è considerato dagli osservatori internazionali il giornale più liberale della Cina contemporanea.

Il Nanfang Zhoumo non si interessa tuttavia solo di cronaca, ma affronta tutti i temi della contemporaneità, dalla politica estera all’economia, alla letteratura e alla storia. 

La rubrica culturale del settimanale,  wenhua (“cultura”), alterna articoli sulla cultura cinese con notizie culturali provenienti dall’estero. Poiché la vocazione del Nanfang Zhoumo tende sempre a privilegiare il giornalismo investigativo (agli albori un giornale di stampo sensazionalista!), spesso anche gli articoli culturali portano alla luce gli scandali o criticano l’establishment dei circoli intellettuali. 

La traduzione, l’analisi e il commento di una serie di articoli usciti in concomitanza delle ultime due edizioni del premio letterario Mao Dun, dimostra che anche nell’ambito della letteratura il Nanfang Zhoumo è coerente con la sua fama di giornale liberale e critico verso la politica del governo cinese.

Sebbene la letteratura sia storicamente legata alla critica al potere (e lo sapeva bene Mao Zedong quando, nell’ottobre del 1942 a Yan’an dettò le future regole di comportamento per gli scrittori e gli artisti), nella Cina contemporanea, la corruzione dilagante e le disparità sociali causate dalle riforme economiche degli ultimi 30 anni, sono aumentate al punto che le inchieste per cui è famoso il Nanfang Zhoumo potrebbero dare di per sé sufficienti motivi per aumentare le vendite nelle edicole. 

Le pagine di wenhua  entrano sempre nei dibattiti legati ai circoli letterari e culturali, e danno voce a più opinioni e punti di vista. L’esempio più celebre è quando nel 2006 il Nanfang Zhoumo pubblicò una serie di articoli per approfondire la polemica tra il giovane blogger cinese Han Han (nato nel 1982) e l’affermato critico letterario Bai Ye (nato nel 1952) che si erano scontrati sul web sul valore della letteratura scritta dalle giovani generazioni con quella che viene definita la “letteratura pura”. 

Nell’ultima edizione del premio Mao Dun sono state sollevate non poche controversie riguardanti il valore effettivo del premio, dal momento che è quasi sempre assegnato a opere scritte da membri dell’Associazione degli scrittori cinesi, direttamente collegata al Partito-Stato.

*Francesca Olivotti francesca.olivotti[@]gmail.com è nata a Roma il 28 agosto 1984. Ha vissuto tra il 1987 e il 1992 a Montevideo, in Uruguay; e tra il 1992 e il 1997 a Londra. Hao quindi imparato lo spagnolo e l’inglese, e ciò ha acceso in lei la curiosità verso le culture e i paesi distanti.  È laureata in Lingue Orientali e ad aprile del 2012 mi trasferirò in Cina sperando di potersi stabilire lì.

** Questa tesi è stata discussa presso la Sapienza-Università di Roma. Relatore: prof. Federico Masini. Correlatore: prof. Patrizia Dadò.

[La foto di copertina è di Federica Festagallo]