Shanghai Devil. Gli italiani all’epoca dei Boxer

In by Simone

(Speciale di Agichina24 in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura di Pechino)
Tra ‘800 e ‘900, nella Shanghai della rivolta dei Boxer, un commerciante romano indossa una maschera etiope per combattere un mercante d’oppio britannico. Nasce così Shanghai Devil, miniserie a fumetti pubblicata da Sergio Bonelli.

Un giovane romano alla scoperta della Cina della Rivolta dei Boxer. Un avventuriero milanese dalla dubbia moralità. Un timido attore cinese, ignaro che il ruolo da eroe interpretato sul palcoscenico gli tornerà presto utile nella vita reale. Una “ragazza perduta”, finita dalle immense campagne dell’Impero di Mezzo ai bordelli di Shanghai.

E poi ancora: affascinanti spie inglesi, imperatrici vedove che manovrano nell’ombra per la successione, trafficanti d’oppio, militari occidentali e valorosi combattenti del Dragone che difendono la patria dall’invasione straniera.

E, su tutto, una maschera d’argento: sono gli ingredienti di “Shanghai Devil”, la miniserie a fumetti in 18 episodi scritta da Gianfranco Manfredi (autore di serie di successo come “Magico Vento”) e pubblicata da Sergio Bonelli Editore, la “bottega dei sogni” del fumetto italiano.

Shanghai Devil” prende le mosse da un’altra serie realizzata da Manfredi: in “Volto Nascosto” il giovane protagonista Ugo Pastore -figlio di un commerciante romano- era rimasto coinvolto nella guerra coloniale italiana in Etiopia, dove il suo destino si era incrociato con quello di un leggendario combattente africano che celava al mondo le sue sembianze dietro una maschera.

La nuova serie è ambientata qualche anno dopo, tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900: Ugo giunge in Cina al seguito del padre, con la maschera lasciatagli in eredità dal misterioso guerriero etiope e un profondo senso di disgusto per il colonialismo.

Quando la sua strada si incrocerà con quella di un turpe commerciante d’oppio britannico, Ugo deciderà di indossare ancora una volta la maschera d’argento, e i giornali inglesi lo soprannomineranno “Shanghai Devil”.

Sono sempre stato un fan dei film cinesi– racconta Gianfranco Manfredi- ne apprezzo soprattutto la capacità di scivolare da momenti realistici a momenti onirici, e il fatto che i registi orientali non siano ancora così appiattiti sull’immaginario televisivo da non riuscire a regalare grandi scene di massa, da kolossal, con un numero incredibile di comparse”.

Per ambientare il fumetto durante un periodo turbolento come la Rivolta dei Boxer, Manfredi ha effettuato una notevole ricerca storica –anche con l’aiuto della sinologa Adele Lobasso- ma “Shanghai Devil” è e rimane soprattutto un fumetto d’avventura.

Per approfondire un evento epico come l’assedio della cattedrale di Beitang ho letto diversi libri inglesi e in altre lingue, dato che la storiografia italiana non ha dedicato molto spazio a queste vicende. E ovviamente ho letto anche la versione che ne danno i cinesi, tradotta in inglese, perché se la Rivolta dei Boxer servì agli inizi del ‘900 a diffondere lo stereotipo razzista del cinese crudele, incarnato ad esempio da personaggi come il dottor Fu Manchu dei romanzi di Sax Rohmer, la verità è che tutte le maggiori potenze mondiali si riunirono per invadere la Cina”.

Allo stesso modo, “Shanghai Devil” supera altri cliché: in un’epoca come quella della Rivolta dei Boxer, in una città come Shanghai, tracciare una netta linea di demarcazione tra personaggi  nobili e cattivi solamente sulla base della nazionalità sarebbe decisamente troppo scontato.

Mi sono perfino divertito a ribaltare un luogo comune da commedia all’italiana– racconta l’autore- e mentre il romano Ugo è un idealista, l’avventuriero milanese Evaristo Cazzaniga ha una morale decisamente più sfumata e ambigua”.

La miniserie si snoda attraverso diciotto episodi pubblicati mensilmente, ma finora nelle edicole sono giunti solo i primi due: “Il trafficante d’oppio”, in cui Ugo Pastore indossa nuovamente la maschera d’argento per difendere la giovane prostituta Meifong, di cui è innamorato, e “La Città Proibita ”, nel quale il protagonista conosce il giovane imperatore Kuang Su, destinato ad essere presto detronizzato dall’imperatrice Suxi.

Disegnata da fumettisti come Massimo Rotundo e Alessandro Nespolino, nomi ben conosciuti agli appassionati, questa serie appena iniziata ha ancora moltissimo da raccontare. E chissà che presto non possa uscire anche una traduzione in cinese.

SPECIALE SHANGHAI DEVIL DI AGICHINA24 REALIZZATO CON L’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI PECHINO

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