Sesta generazione. L’ascesa di Hu

In by Simone

Nelle nomine dei segretari di Partito regionali si scoprono il volto e le intenzioni della nuova leadership e cominciano le speculazioni sulla sesta generazione di leader che salirà al potere nel 2022. Personalità di spicco, secondo molti destinata a una rapida ascesa, è Hu Chunhua.
Cominciano le nomine a seguito del Congresso dello scorso novembre, quando si sono decisi i nomi che siederanno al vertice della piramide politica del Partito. Ora è tempo di nominare i segretari regionali, ed è proprio attraverso di loro che la nuova leadership scopre il suo volto e le sue intenzioni.

Hu Chunhua, ex segretario della Mongolia interna e protetto di Hu Jintao, è stato chiamato a guidare la potente regione del Guangdong al posto del liberale Wang Yang.

Le altre nomine importanti a livello regionale sono:
Wang Jun, sessant’anni, che sostituirà Hu come Segratario di Partito nella regione della Mongolia interna (e che a sua volta verrà sostituito con Li Xiaopeng, figlio dell’ex premier Li Peng, promosso a vice-segretario del Partito nello Shanxi).
Xia Baolong, anch’esso sessantenne, è stato nominato Segretario di Partito nella regione dello Zhejiang, dove ha servito come governatore da gennaio. Prende il posto di Zhao Hongzhu.
Wang Rulin, 59 anni, sostituirà Sun Zhengcai come Segretario di Partito nel Jilin.
Zhao Zhengyong, 61 anni, è stato invece promosso e messo a capo della regione dello Sha’anxi.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha promosso Zhang Xiaoming, vice direttore dell’Ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao, assegnandogli L’Ufficio di collegamento del Governo centrale a Hong Kong. Solo poche settimane fa, Zhang aveva espresso indignazione per “le forze esterne che interfeiscono sulle elezioni di Hong Kong” e aveva invitato il Governo della città ad applicare la controversa legge per la “sicurezza nazionale”.

Ma sicuramente il personaggio più influente è Hu Chunhua, che in molti vedono come nome di spicco della sesta generazione di leader, è anche uno dei due membri più giovani che sono entrati nel nuovo Politburo. Ieri gli è stato assegnato il suo nuovo posto dal Dipartimento per l’Organizzazione del Comitato centrale.

Assieme a quello del Guangdong sono stati assegnati altre quattro segreterie di Partito regionali, e quattro posizioni su cinque – compresa quella di Hu – saranno occupati da funzionari che hanno ricoperto ruoli importanti nella Lega della gioventù comunista, la base di potere del presidente uscente Hu Jintao.

 Hu Chunhua è inoltre secondo molti uno dei candidati a entrare nel Comitato permanente del Politburo nel 2017, quando cinque dei sette membri avranno raggiunto l’età pensionabile e dovranno quindi essere sostituiti. E ci sono addirittura alcuni che lo individuano come un possibile candidato alla presidenza nel 2022.

Sarebbe una notizia, visto che il giovane Hu è un ex operaio edile dello Hubei e, a differenza di molti dei leader cinesi “figli di” ha fatto molta strada per arrivare alla sua attuale posizione. Come ha notato acutamente Peng Peng, un accademico dell’Accademia delle Scienze Sociali di Guangzhou, per il momento il tratto in comune più evidente che ha con il suo predecessore Wang Yang – balzato sulle pagine di politica internazioneli dei principali quotidiani mondiali per la gestione “democratica” delle rivolte di Wukan e per la sua competizione con l’epurato Bo Xilai – è il fatto che non ama tingersi i capelli. Vediamo se proseguirà quest’abitudine con l’avanzare degli anni. Sarebbe il primo, dopo l’ex premier Zhu Rongji.