Il peso del debito di alcune regioni cinesi sta diventando "preoccupante": le entrate fiscali diminuiscono e i prestiti bancari si fanno sempre più difficili. Oggi il South China Morning Post riprende l’allarme lanciato nei giorni scorsi da varie agenzie di rating. Terry Gao, direttore associato dell’agenzia di rating Fitch, ha dichiarato che i debiti di quattro province (Hubei, Jilin, Hainan e Hunan) sono "abbastanza alti" e possono tradursi in "elevati rischi finanziari".
Anche l’analista di Moody, Katie Chan, ha confermato alla testata di Hong Kong che le autorità locali non hanno abbastanza liquidità per rimborsare i prestiti e che i tassi di rinnovo presso le banche cinesi sono elevati. Il rapporto tra il debito e le entrate fiscali nella regione centrale di Jilin, ad esempio, ha raggiunto il 181 per cento nel 2010, secondo i dati di Fitch. Un dato pari a quello di paesi noti per avere elevati livelli di debito, come la Gran Bretagna e la Francia. La media cinese si aggira invece attorno al 165 per cento.
Secondo le autorità però il problema sarebbe stato arginato: i tre quarti dei prestiti che dovevano maturare a fine 2012 sarebbero stati prorogati dalle banche cinesi. Si tratta di una cifra che potrebbe essere superiore, secondo il Financial Times, a trecentocinquanta miliardi di euro. Di contro quello che le amministrazioni locali avrebbero dovuto pagare entro la fine del 2012 è una cifra che, senza contare gli interessi, sfiorerebbe i cinquecento miliardi di euro. Le banche cinesi avrebbero però deciso di prorogare il pagamento per evitare il default delle amministrazioni più esposte.
Una situazione “molto opaca”, secondo quanto ha dichiarato Andrew Colquhoun, direttore dell’agenzia di rating Asia-Pacifico a Fitch, che rende difficile immaginare gli effetti che provocherà entro la fine dell’anno. Anche se in alcune regioni occidentali più povere come il Gansu, lo Henan e lo Xinjiang il rapporto tra debito e ritenute fiscali è più basso, Fitch ha messo in guardia gli investitori perché queste stesse regioni hanno anche una limitata flessibilità finanziaria a causa della loro dipendenza dai sussidi che ricevono dal governo centrale.
Per lo stesso motivo, al contrario, aree ricche come la regione sudorientale del Guangdong e la municipalità di Pechino hanno un rischio più basso. Vantano infatti fondamenti economici più forti e un imponibile più diversificato.
Ficth, analizzando il problema, ha messo in guardia sulle vendite di terreni. Un tempo la principale fonte di reddito delle amministrazioni locali (spesso anche abusato, se si tiene conto del fatto che è uno dei principali motivi di rivolte e manifestazioni degli ultimi anni) sono diminuite del 14 per cento rispetto allo scorso anno, e la tendenza non accenna a cambiamenti. Anche i margini di vendita rispetto all’uso delle terre sono scesi dal 40 al 20 per cento in cinque anni.
Secondo Moody a questo punto, il rischio default delle amministrazioni locali dipende dalla disponibilità del governo centrale a condividere gli oneri. E non è escluso che provvedimenti di questo tipo possano essere presi a seguito dell’insediamento della nuova leadership a marzo prossimo.
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