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Rimpasto di governo a Tokyo per arginare la setta religiosa

In Asia Orientale, Economia, Politica e Società by Serena Console

A Tokyo troppi politici sono legati alla Chiesa dell’Unificazione. Il premier giapponese Kishida, in calo di consensi, li cambia
Di fronte a indici di approvazione in calo, il premier giapponese e leader del Partito Liberaldemocratico (Ldp) Fumio Kishida ha annunciato un ampio rimpasto di governo.

Se si è assicurato di mantenere al suo fianco stretti alleati (il ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, quello delle finanze Shunichi Suzuki e Hirokazu Matsuno, il capo segretario di gabinetto), ha estromesso nove titolari di diversi dicasteri. Il ministero della Sicurezza economica è ora occupato da Sanae Takaichi, prediletta del defunto ex premier Shinzo Abe.

TAKAICHI è una delle sole due donne in un esecutivo tutto al maschile. L’altra è Keiko Nagaoka, che si è assicurata il suo primo incarico nel gabinetto come ministra dell’Istruzione.

La scarsa presenza femminile nell’esecutivo giapponese evidenzia ancora il gap di genere in Giappone, che è al 116esimo posto su 146 paesi nella recente classifica del Global Gender Gap Report del World Economic Forum. Kishida fa peggio anche dei suoi predecessori, Koizumi e Abe, che avevano fatto entrare solo cinque donne nei loro esecutivi.

Un altro nome di spicco spunta dal gabinetto di Kishida. Taro Kono, a capo della diplomazia estera dal 2017 al 2019 e capofila nella corsa alla leadership del governo lo scorso anno, è stato nominato ministro della Digitalizzazione.

C’è anche posto per l’ex ministro della Difesa Yasukazu Hamada che ha preso nuovamente in mano il dicastero occupato nel biennio 2008/ 2009.

Per Hamada inizia una nuova sfida: far fronte alla minaccia militare cinese nello Stretto di Taiwan e nell’indo-pacifico e rafforzare l’autodifesa con un aumento della spesa militare al 2%, in accordo con Kishida e come auspicato dagli Usa.

HAMADA prende il posto di Nobuo Kishi, fratello minore dell’ex premier Abe. Ufficialmente, Kishi ha fatto un passo indietro per motivi di salute, ma tutto fa pensare che il premier giapponese l’abbia voluto estromettere per i suoi legami con la Chiesa dell’Unificazione, l’organizzazione religiosa al centro delle critiche dopo l’assassinio di Abe.

Kishida si è assicurato un altro fedele al suo fianco. L’ex ministro dell’Economia Yasutoshi Nishimura ricoprirà il ruolo di ministro dell’Industria, subentrando a Koichi Hagiuda, che a sua volta assume l’incarico di capo della politica per l’Ldp al governo. Tuttavia, il suo passaggio è visto come un declassamento.

Dietro al rimpasto del governo, c’è la volontà di Kishida di sedare le polemiche sui legami tra i politici dell’Ldp al governo e la Chiesa dell’Unificazione, nate a seguito della pubblicazione del tabloid Nikkan Gendai di un elenco di 112 esponenti politici che hanno ricevuto sostegno in campagna elettorale o hanno partecipato a eventi organizzati dalla Chiesa o dalle sue organizzazioni sorelle, come l’Universal Peace Federation.

MA DIVERSI ANALISTI hanno sottolineato come Kishida abbia usato l’affaire della Chiesa come espediente per affiancarsi a figure più moderate e lontane dall’ex premier Abe e per concentrarsi sul Covid, l’inflazione e le tensioni nella regione asiatica.

Kishida, che ha chiesto ai parlamentari di rivedere i contatti con la Chiesa, è stato fortemente criticato dal presidente locale di quest’ultima.

Tomihiro Tanaka ha definito «deplorevole» l’atteggiamento di Kishida e si è scagliato contro i media per la copertura data alle attività della setta, accusando la stampa di «persecuzione religiosa» e «violazione dei diritti umani». Tanaka però non ha ritrattato sui forti legami con i politici dell’Ldp, mossi da un’opposizione al comunismo e ai matrimoni omosessuali.

Di Serena Console

[Pubblicato su il manifesto]