Riforme elettorali in Cina: il dibattito è aperto.

In by Simone

Il Congresso nazionale del popolo ha iniziato a discutere una riforma elettorale che bilanci la rappresentanza delle aree rurali con quelle urbane. Negli atti della sessione del 27 ottobre si legge che le due aree dovrebbero tendere ad adottare lo stesso rapporto deputati eletti al Congresso/popolazione rappresentata.
Oggi la proporzione è uno a quattro, ovvero un deputato eletto nelle aree rurali rappresenta 960mila persone mentre un deputato delle aree urbane ne rappresenta circa 240mila. La proporzione è la stessa della prima legge elettorale, varata nel lontano 1953. A quell’epoca la popolazione rurale di gran lunga più numerosa di quella urbana (circa il 90 per cento) e questa proporzione era giustificata dal timore che i deputati delle aree cittadine fossero messi in minoranza. Oggi invece si teme che i delegati delle aree cittadine non prendano in sufficiente considerazione le problematiche della popolazione delle aree rurali in costante diminuzione (oggi circa il 50 per cento).

Se i giornali filogovernativi titolano entusiasti al "primo passo sulla strada dell’equità", i cittadini rimangono scettici perché non si sentono veramente rappresentati dall’attuale sistema elettorale e non credono che una riforma elettorale possa cambiare qualcosa. Uno dei principali giornali di Hong Kong, il Mingpao, esamina la questione con distacco e finisce per dar ragione ai tanti commenti scettici: "Sin dall’epoca di Mao il modo in cui i delegati rurali rappresentavano l’interesse degli agricoltori era quanto meno opinabile e nell’attuale processo di industrializzazione gli interessi degli agricoltori sono i primi ad essere sacrificati. Per aumentare la loro rappresentanza nella politica nazionale non basta aumentare il numero dei delegati eletti dagli agricoltori; neanche la mancanza di diritti dei lavoratori nella Cina attuale si compensa aumentando i rappresentanti dei lavoratori al Congresso. Per riformare la costituzione del Congresso nazionale cinese, la Cina deve cominciare ad aumentare i diritti dei cittadini di eleggere e di essere eletti, deve incrementare la competitività nelle elezioni, abolire le restrizioni basate sull’occupazione e sul’identità e assicurare un’equa rappresentazione al Congresso di tutte le aree geografiche."

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