Relazioni culturali Italia-Cina e Via della Seta

In Cina, Cultura by Redazione

Yang Lin, italianista dell’Università di Nankai (Tianjin), scrive sul “Quotidiano del Popolo” a proposito di scrittori italiani che hanno raccontato la Cina, riallacciandosi all’articolo che il Presidente Xi Jinping aveva scritto sul “Corriere della sera” nei giorni della sua visita a Roma nella primavera del 2019. Il contesto è il rilancio della via della Seta, di cui il presidente cinese aveva evidenziato la valenza culturale, oltre che economico-commerciale, citando Marco Polo, Moravia e il sinologo Federico Masini. Yang Lin, che sta pubblicando un libro sul tema dell’immagine della Cina nella letteratura italiana del Novecento, ricorda come non c’è stato solo Moravia, ma anche Fortini, Cassola e Parise tra i visitatori della Cina che le hanno dedicato pagine pregnanti. Racconta anche come Cassola e Fortini furono compagni di viaggio nella prima delegazione culturale italiana in Cina, guidata nel 1955 da Piero Calamandrei, politico, avvocato e accademico, che annoverava studiosi come Bobbio e artisti come Treccani e che testimoniò dei suoi variegati interessi nel numero speciale del “Ponte” La Cina d’oggi, tappa significativa della conoscenza della nuova Cina. Il suo articolo sarà pubblicato in italiano (traduzione di Tatiana Camerota) nel prossimo numero del “Ponte” (agosto-settembre).

BACKGROUND

La prima delegazione culturale italiana nella Repubblica popolare cinese – 1955

“L’Europa deve andare incontro all’Asia, da pari a pari: riaprire il colloquio della libertà. Andiamo a vedere che cosa c’è al di là della Grande Muraglia: basterà affacciarsi, e ci accorgeremo che c’è la primavera”, Piero Calamandrei (dal numero del “Ponte” dedicato alla Cina, 1956).

La delegazione culturale italiana visitò la Cina dal 24 settembre al 24 ottobre facendo tappa a Pechino, in diversi centri del Nord – Est, e nelle città di Shanghai, Hangzhou e Canton. Ne facevano parte i professori Bobbio, Calamandrei, Durio, Margaria, Musatti , il patologo Benedetti, lo psichiatra Ruggeri, gli scrittori e giornalisti Antonicelli, Barbaro, Bernari, Cacopardo, Cassola, Fortini, Pizzinelli, Trombadori e Maria Regis, l’architetto Berlanda, il pittore Treccani.

Il numero speciale del Ponte “La Cina d’oggi”, aprile 1956

Introdotto da un messaggio dello scrittore Lao She che invita a intensificare gli scambi tra le due culture e a consolidare l’amicizia e le relazioni tra il popolo italiano e il popolo cinese, il numero speciale del Ponte raccoglie testimonianze sul viaggio e approfondimenti di specialisti e studiosi italiani e stranieri. Nell’editoriale Il Ponte di Marco Polo, Piero Calamandrei, capo delegazione, sottolinea che il volume è una testimonianza, dell’ “immenso movimento di rinascita spirituale e sociale” di “un popolo che rappresenta da solo un quarto del genere umano, e dal quale dipenderanno certamente, nei prossimi decenni, le sorti del mondo”. Il ponte di Marco Polo assurge a simbolo della volontà di incontro e di comunicazione tra Italia e Cina.

Alla visita del 1955, che coincise anche con la visita di Nenni a Pechino per il Primo ottobre, sono state dedicate numerose tesi di laurea (Celeste Gaudino tra le prime), nonchè mostre, documentando foto e scritti dei vari partecipanti. In effetti, oltre ai contributi raccolti nel numero speciale del Ponte, molti pubblicarono resoconti di viaggio, tra cui Fortini, Cassola, Antonicelli e il numero del Ponte fu oggetto di diascussione accesa tra Calamandrei e Nicola Chiaromonte. Tra le più recenti iniziative una mostra del 2017 a Siena, al Santa Maria della Scala, dove sono stati esposti materiali di Fortini, Cassola, Bobbio, Trombadori e Calamandrei.

Iniziative culturali ed editoriali in preparazione per il cinquantenario delle relazioni Italia-Cina

Per il cinquantesimo anniversario delle relazioni tra Italia e Cina (2020) la rivista “Il Ponte” si propone di rieditare un’antologia del numero speciale, che era preceduto da una significativa prefazione del grande Lao She, allora Presidente dell’Associazione degli scrittori cinesi, che così si concludeva:  “tutte le strade conducono a Roma”. Anche tra Pechino e Roma corre una larga strada, quella tracciata dall’amicizia tra il popolo cinese e l’italiano. Cari amici, facciamo d tutto per spianare ed abbellire questa grande strada che ci unisce. Un’altra significativa pubblicazione riguarderà le foto e gli appunti di viaggio inediti di Piero Calamandrei, che Silvia Bertolotti sta curando per la Fondazione Museo storico del Trentino.

Di Silvia Calamandrei*

**Presidente della Biblioteca Archivio Piero Calamandrei Montepulciano