Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Settimana convulsa e intrigante con la chiusura dell’Assemblea Nazionale e la caduta di Bo Xilai, come avvenimenti principali, insieme alla riforma del codice di procedura penale e alla fusione dei colossi del video on line. Di seguito la consueta carrellata dei fatti cinesi. Con la vignetta di Crazy Crab e le foto di Zaiietou

Alzi la mano chi si oppone!
sotto: La nascita del pensiero della zampa di porco.

Lunedì 12 marzo: Meno crescità più qualità

La Cina rallenta la crescita. La notizia è rimbalzata in tutto il mondo, segno dell’importanza che ormai il Dragone riveste nell’economia (e nella crisi) globale. Si passa dal 9,2 per cento del 2011 al 7,5 annunciato dal premier Wen Jiabao per il 2012. Un vero cambio di rotta, se si considera che negli ultimi quattro anni “difficili”, la crescita del Paese non è mai scesa sotto il 9 per cento e nei cinque precedenti ha raggiunto sempre la doppia cifra, con il punto più alto del 2007: 14,2 per cento. Cambio di rotta sancito politicamente: il premier uscente, che a ottobre lascerà il posto a qualcun altro, comunica che la Cina sceglie di crescere meno.

Perché? Ai tempi della crisi finanziaria globale, quando Pechino temeva che la frenata degli ordini occidentali avrebbe rallentato la crescita, molti analisti prevedevano che i nodi del “modello cinese” sarebbero venuti al pettine: il Paese non può scendere sotto l’8 per cento – si diceva – altrimenti le masse che ogni anno si affacciano sul mercato del lavoro non troveranno occupazione; e si moltiplicheranno le rivolte; e la Cina esploderà.

Martedì 13 marzo: Youku e Tudou si fondono

La fusione tra le due più grandi società di video online della Cina ha trasformato il settore da un horror show ad un film romantico: è la conclusione cui è arrivato il Wall Street Journal alla notizia della fusione tra Youku e Tudou, i due principali player del mercato dei video on line in Cina. Youku e Tudou Holdings, storicamente rivali e più volte contrapposti l’uno all’altro per questioni di copyright e diritti ad acquisire streaming di eventi video, hanno deciso infatti di fondersi in un’unica società – probabilmente il nome sarà Youkou Tudou Inc – con Youku come partner dominante. Nel loro insieme, le due imprese rappresentano più del 35% del settore con 1.690 milioni di yuan (268 milioni di dollari) di ricavi pubblicitari nel quarto trimestre del 2011.

Youku infatti secondo le ricerche di mercato possiederebbe il 21,8% del mercato video online cinese, seguito da Tudou con il 13,7%. Segue a ruota il portale Sohu.com Inc, con 13,3%, e poi via via gli altri tra i quali il gigante dei motori di ricerca Baidu e Tencent Holdings Ltd.

Mercoledì 14 marzo: Riforma codice penale

La Cina ha varato la nuova legge sulla detenzione preventiva dei sospetti criminali: la sessione finale dell’Assemblea del popolo ha votato il provvedimento con 2639 delegati a favore delle revisioni. Solo 160 legislatori hanno votato contro e 57 votanti si sono astenuti. Come ha scritto stamattina, 14 marzo, il South China Morning Post, “la Cina usa tre metodi per trattenere sospetti: arresto formale, detenzione formale, e la sorveglianza residenziale che può essere svolta a casa o in altri luoghi, generalmente hotel e pensioni. Nei primi due casi, i sospetti sono trattenuti in luoghi ufficiali di detenzione, come stazioni di polizia e prigioni.

La controversia riguarda principalmente il terzo metodo, per cui c’è scarso controllo e dove i critici ritengono che la polizia possa sentirsi più libera a ricorrere a mezzi di tortura”. Per la prima volta, la nuova legge permette alla polizia di trattenere alcune persone sotto “sorveglianza residenziale” lontano da casa fino a sei mesi.

Giovedì 15 marzo: la caduta di Bo Xilai

Wen Jiabao ha chiuso l’Assemblea nazionale del popolo con una conferenza stampa in cui ha tracciato una panoramica generale della situazione politica ed economica del paese. Tra le parole spese dal premier – prossimo a passare la mano a fine ottobre – un duro riferimento alla necessità di riforme politiche, per non cadere in drammi come era stata la rivoluzione culturale. Un riferimento politico che era apparso fin da subito diretto a Bo Xilai e la realtà di Chongqing, dove il potente boss del partito aveva inaugurato una campagna “maoista” a suon di messaggi con citazioni del Timoniere e una rieducazione nelle campagne per i giovani della megalopoli.

Stamattina la conferma di quanto era nell’aria da tempo: terminati i lavori, Bo Xilai è stato rimosso dal suo incarico. Un primo scossone in vista del comitato centrale del partito del prossimo ottobre che sancirà il passaggio di consegne tra la quarta e la quinta generazione dei leader cinesi. Bo Xilai, dunque, il leader del Partito comunista cinese di Chongqing, la metropoli della Cina meridionale, è stato licenziato “per decisione del Comitato centrale”. Lo ha affermato l’agenzia ufficiale Xinhua. Bo, 62 anni, “teatrale ed ambizioso”, era caduto in disgrazia il mese scorso dopo una vicenda ancora parzialmente misteriosa che ha come protagonista il suo ex collaboratore Wang Lijun. Xinhua non ha fornito ulteriori dettagli e si è limitata a comunicare che il posto di segretario del Partito di Chongqing è stato assunto da Zhang Dejiang, viceprimo ministro ed esponente dell’ala riformista del Pcc.

Venerdì 16 marzo: fuori Bo, dentro Zhang

Per sostituire Bo Xilai il Comitato centrale del Partito comunista ha scelto Zhang Dejiang, vice premier e dal rango pari a quello del funzionario estromesso. Zhang fa parte del gruppo legato al vecchio Jiang Zemin, ex segretario del partito e ancora molto influente per la sua rete di potere. La nomina di Zhang potrebbe essere transitoria, anche se alcuni analisti pechinesi prevedono che questa mossa del Comitato centrale potrebbe rilanciare le sue aspirazioni a un posto che conta all’interno della Commissione permanente del Politburo. Nato nel Liaoning, Zhang Dejiang è stato uno studente di lingua coreana a Yanbian, prefettura di frontiera del Jilin.

È andato in Corea del Nord nel 1978 per studiare economia alla Kim Il-sung University di Pyongyang e si è laureato nel 1980. Studiare economia in Corea non sembra un viatico esemplare per guidare la Cina di oggi e infatti il South China Morning Post, stamattina, ha sottolineato questo aspetto: “esattamente quanto Zhang abbia potuto imparare di economia moderna durante i suoi giorni in Corea del Nord non è chiaro, ma la conoscenza del coreano è nota per aver aiutato la sua carriera”.

La foto della rassegna stampa è tratta dal Carattere Cinese "Zai Jie tou", vitale photoblog, progetto-contenitore di sessanta fotografi di diverse parti della Cina. É uno spazio condiviso e condivisibile, dove i fotografi, più o meno professionisti, si pubblicano e si confrontano. Lo abbiamo scelto perché offre una varietà unica di punti di vista su quello che succede giornalmente in questo paese. Rappresenta così in modo diretto i gesti, gli sguardi, i giochi e gli oggetti che suscitano scenari e racconti individuali in una strada della Cina: qui la scheda, qui le foto.