Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Il viaggio arabo di Wen, i numeri del web cinese, le vicende del villaggio di Wanggang: un’altra settimana di eventi sui media cinesi. Con la vignetta di Crazy Crab e la foto di Zaijietou. E buon anno, quasi.

Comitato permanente del Politburo a fuoco.
(riferimento alle auto immolazioni dei monaci tibetani)

Lunedì 16 gennaio: Wen, l’arabo

Il sogno arabo, anche in cinese, si traduce con la ricerca di petrolio e gas. Sullo sfondo la diatriba con gli Stati Uniti relativa all’Iran: la Cina si è espressa contro le sanzioni, anche perché costituisce il principale acquirente del petrolio iraniano. Anche per questo il viaggio “arabo” di Wen si tinge di contorni strategici non da poco, all’interno del consueto metodo cinese di costruire relazioni, promettendo e facendo inserire nelle economie locali importanti investimenti. “La Cina e l’Arabia Saudita sono entrambi in un fase importante dello sviluppo, e ci sono prospettive di massima per rafforzare la cooperazione”, ha detto Wen sabato scorso, appena giunto a Ryhad. Il viaggio del premier, poco prima dell’inizio delle vacanze cinesi per il capodanno, costituisce un elemento di spicco tra i quotidiani locali. Il premier Wen Jiabao ha chiesto all’Arabia Saudita di aprire le sue enormi riserve di petrolio e gas agli investimenti cinesi, secondo quanto riportato dai media locali il 15 gennaio.

Martedì 17: esplosione Web

Il China Internet Network Information Center (CNNIC) ha rilasciato i dati sulla popolazione internet in Cina nel 2011. Il numero di utenti online è aumentato del 4 per cento, un tasso di crescita medio annuo inferiore a quello del 6 per cento registrato tra il 2006 e il 2010. Circa il 90,9 per cento delle persone con diploma naviga in Internet, e il 96,1 per cento di quelli con un’istruzione universitaria o superiore. Secondo il rapporto, il 60 per cento della popolazione ancora non sarebbe connessa ad Internet. Il tasso di utilizzo di Internet tra le persone di età compresa tra 10 e 29 anni è cresciuto rapidamente e quasi “ha raggiunto il picco”. Persone di età compresa tra i 30 e 39 anni costituiranno, invece, la forza principale della crescita dell’accesso al web. “In passato la maggior parte degli utenti di Internet erano in rapido sviluppo soprattutto nelle aree costiere. Ora, molte persone nelle regioni centrali e occidentali hanno accesso finalmente al Web”, ha specificato al Global Times Wei Wuhui, un esperto di Internet e nuovi media della Shanghai Jiaotong University. “In larga misura – ha aggiunto – i valori e le opinioni espresse dagli utenti web rappresentano le idee principali del popolo cinese”.

Mercoledì 18: Wanggang, la seconda Wukan

Il paese sta per chiudere per le feste del capodanno cinese, ma è dal Guangdong che l’atmosfera sociale del paese viene confermata in movimento. Una regione che nell’ultimo periodo è stata al centro di straordinarie considerazioni ed eventi, stretta tra diminuzione del proprio ruolo economico (da solo il Guangdong produce un quarto delle esportazioni cinesi e per questo, causa crisi europea ed americana, ha sofferto nel 2011) e avanguardia di un modello liberale che ha in Wukan, la sua evoluzione e la sua soluzione, il proprio fiore all’occhiello. Il leader del Partito, Wang Yang, è una stella nascente della politica cinese. Secondo molti analisti il suo raggio d’azione sarà limitato al solo aspetto regionale anche in futuro, ma di sicuro le sue ultime esternazioni – ascoltare la società civile, concedere a quest’ultima le funzioni che il governo non può esercitare – lo hanno inserito tra i “riformatori” della nuovissima Cina.

Giovedì 19: ferisce più la penna…

Si tratta dell’ultimo di una serie di accuse o processi contro attivisti locali che hanno portato pene detentive particolarmente dure. L’ultimo caso è quello di Zhu Yufu, 58 anni, scrittore e attivista pro democrazia, accusato di sovversione ad Hangzhou perché avrebbe scritto una poesia – intitolata “E’ il momento” – che invitava i cittadini a manifestare per difendere la propria libertà. Li Dunyong, l’avvocato dell’attivista, ha detto ieri alla stampa che il processo contro Zhu non è ancora stato istituito e che il suo cliente sarebbe in buone condizioni di salute. Le autorità cinesi hanno incriminato il dissidente Zhu Yufu con l’accusa di sovversione per aver scritto una poesia in cui esortava la gente a difendere la propria libertà. Nonostante la repressione in atto, il governo cinese ha negato una recrudescenza nei confronti degli attivisti, specie dopo le parole dell’ambasciatore Usa in Cina, Gary Locke, secondo il quale la situazione si starebbe “deteriorando”. “Queste dichiarazioni non sono vere”, ha prontamente risposto il portavoce del ministero degli Esteri Liu Weimin: “la Cina attribuisce grande importanza alla promozione e alla tutela dei diritti fondamentali e gli interessi delle persone di tutte le etnie, compresa la libertà di espressione e di religione”.

Venerdì 20: condannata a morte, il web chiede clemenza

La condanna a morte di una imprenditrice miliardaria, colpevole di “raccolta fraudolenta di fondi” ha provocato discussioni sulla pena di morte comminata per questo tipo di reati. Wu Ying, 31 anni, ex proprietaria del gruppo Zhejiang Bense Holding, ha perso il suo appello alla Corte popolare della Provincia dello Zhejiang mercoledì scorso: la corte ha confermato il verdetto e la pena di morte del 2009. L’Alta corte ha respinto il ricorso di Wu perché “ha causato enormi perdite per la nazione e per la gente con i suoi crimini gravi che devono pertanto essere severamente puniti”, come riporta il 20 gennaio il China Daily. Wu avrebbe raggranellato illegalmente 770 milioni di yuan (122 milioni di dollari) con la promessa di alti rendimenti agli investitori tra maggio 2005 e febbraio 2007. 380 milioni di yuan però, non sono stati restituiti così come tanti altri debiti non sono stati saldati. Wu che dapprima si era dichiarata innocente, in appello ha ammesso di aver raccolto illegalmente dei soldi, sperando di finire nei casi che la giustizia cinese solitamente condanna a 10 anni di carcere.

La foto della rassegna stampa è tratta dal Carattere Cinese "Zai Jie tou", vitale photoblog, progetto-contenitore di sessanta fotografi di diverse parti della Cina. É uno spazio condiviso e condivisibile, dove i fotografi, più o meno professionisti, si pubblicano e si confrontano. Lo abbiamo scelto perché offre una varietà unica di punti di vista su quello che succede giornalmente in questo paese. Rappresenta così in modo diretto i gesti, gli sguardi, i giochi e gli oggetti che suscitano scenari e racconti individuali in una strada della Cina: qui la scheda, qui le foto.