Da Chen Guangcheng ai problemi degli isituti Confucio negli Usa, passando per l’eterna Chongqing, nuovi scandali di corruzione e tentativi di stabilizzare la crescita. Una settimana di eventi in Cina, accompagnati dalla vignetta di Crazy Crab, la foto di Zaijietou e la risposta di China Files al monologo di Saviano sulla Cina e i laogai.
Ora riesco a vedere!
Lunedì 21 maggio: Fine dell’odissea di Chen
Chen è arrivato a New York, dove ha ottenuto un posto come ricercatore universitario. In conferenza stampa ha dichiarato la sua gratitudine sia a Washington che a Pechino, probabilmente per proteggere i famigliari rimasti in Cina. Sulla vicenda i media cinesi tagliano corto: una bolla di sapone
Martedì 22 maggio: Ancora Bo Xilai e Wang Lijun
Novità sul caso Bo Xilai. Il South China Morning Post riporta delle indiscrezioni su un duro scontro avvenuto tra l’ex segretario di Chongqing e il sindaco della città, Huang Qifang. E il New York Times rivela i dettagli della rottura con Wang Lijun. Tutto mentre si attende l’inizio dei processi.
Mercoledì 23 maggio: Corruzione in salsa cantonese
Giovedì 24 maggio: La priorità è stabilizzare la crescita
L’Asia non è immune alla crisi. Secondo quanto affermato dalla Banca mondiale, la crisi del credito in Europa si sta facendo sentire anche dall’altra parte del mondo con un calo sensibile delle esportazioni. Risultato: quest’anno la Cina potrebbe registrare la crescita più bassa dal 1999.
Venerdì 25 maggio: Anche a Confucio serve la green card
Gli Stati Uniti sono pronti a rispedire a casa gli insegnati cinesi che lavorano presso gli Istituti Confucio in America. Il motivo sarebbero delle irregolarità legate al loro visto. La Cina ovviamente non gradisce, e c’è anche chi sostiene che gli americani non siano più così sicuri della loro cultura.
Quello che Saviano (non) sa della Cina
Il monologo di Saviano sui laogai, trasmesso nell’ultima puntata di Quello che (non) ho, riporta giudizi frettolosi e informazioni estremamente generiche. Malattia comune tra chi, in Italia, prova a spiegare la Cina senza informarsi a sufficienza.