Questa settimana in Cina abolizione dei campi di rieducazione entro il 2013, censura e giornalisti coraggiosi, Bo Xilai, isole contese e inflazione. L’inizio del 2013 per Xi Jinping è pieno di insidie. E come ogni sabato, la foto di Zaijietou e la vignetta di Crazy Crab. China Files vi augura buon weekend.
Buoni propositi per il 2013: niente più laogai
Entro la fine del 2013 finirà il sistema dei lavori forzati in Cina. È questa la notizia, per certi versi clamorosa, che riporta il South China Morning Post, giornale di Hong Kong, citando un funzionario di alto livello che a sua volta riporta una fonte autorevole. E la notizia, riportata da Xinhua, fa ben sperare.
I media liberi non possono esistere?
Un giornale contro la censura cinese, in una protesta che si sta allargando a macchia d’olio. Il caso del Nanfang Zhoumo, il “Southern Weekend” (per altri “Il settimanale del Sud”), sta testando la reale volontà del potere cinese di aprirsi o, viceversa, di stringere la morsa della
Bo Xilai a processo
Bo Xilai al capolinea politico: dopo l’epurazione, la condanna alla moglie e la scomparsa dalla scena politica, è stato finalmente consegnato all’autorità giudiziaria, in attesa del suo processo. Verso la conclusione lo scandalo politico più clamoroso degli ultimi vent’anni di storia cinese.
Cook (ancora) in Cina
Tim Cook è l’uomo di Apple Oltre Muraglia. Tratta con le autorità più importanti della Rpc e gestisce le questioni più spinose (leggi Foxconn). Quella di questa settimana è la terza visita in Cina. Questa volta il programma della visita è segreto, ma l’obiettivo è noto a tutti. Ampliare la fetta di mercato di Apple in Cina.
Tra Pechino e Tokyo ancora tensione
All’indomani dall’annuncio del governo giapponese di aumentare la spesa nel comparto militare, si susseguono le reazioni da parte di Pechino. Continua a non esaurirsi l’escalation, almeno a parole, nella vicenda delle isole contese nel mar Cinese Orientale, le Senkaku/Diaoyu.
L’inflazione infiamma il rigido inverno
L’inflazione a dicembre ha toccato il punto più alto degli ultimi sei mesi e, dopo un inverno particolarmente rigido, ha fatto schizzare i prezzi dei beni di prima necessità, rendendo forse ancora più complicata la ripresa economica. Questa la notizia di apertura del quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post.