I nostri migliori articoli della settimana dalla Cina. Dragonomics: Le riserve estere fanno da diga allo yuan. Trump vuole negoziare il principio di «una sola Cina». «Una vita cinese»: un rispettoso affondo nella Cina moderna. Caro Trump, le femministe cinesi ti osservano. Pechino e gli affari della ricostruzione in Siria. Lunedì 12 dicembre – Dragonomics – Le riserve estere fanno da diga allo yuan di Andrea Pira
A ottobre le riserve estere cinesi hanno toccato il minimo dal 2011. Pechino sta attingendo dal forziere per frenare il calo dello yuan, che vuole si deprezzi ma a ritmi graduali. Per questo le misure per evitare fughe di capitali contraddicono le accuse di Trump.
Martedì 13 dicembre – Trump vuole negoziare il principio di «una sola Cina» di Alessandra Colarizi
Perché mai gli Stati Uniti dovrebbero obbedire al principio di «una sola Cina» senza un accordo che stabilisca in cambio concessioni commerciali e di altro tipo? Da bravo uomo di affari Donald Trump sembra voler barattare la questione taiwanese per ottenere qualche vantaggio nei settori in cui finora la leadership cinese è persa meno malleabile. Politiche monetarie, questione nordcoreana e Mar Cinese Meridionale in primis, come lo stesso tycoon ha dichiarato domenica ai microfoni di Fox News.
Mercoledì 14 dicembre – «Una vita cinese»: un rispettoso affondo nella Cina moderna di Simone Pieranni
Xiao Li è nato nel 1955. Xi Jinping è nato nel 1953. Xi è il presidente della Repubblica popolare, nonché segretario del partito comunista, comandante in capo delle forze armate, «nucleo» della nomenklatura cinese. Xiao Li è il protagonista della storia raccontata da Li Kunwu e dal francese Philippe Ôtié in Una vita cinese (Add editore, traduzione di Giovanni Zucca, euro 19,50) graphic novel che racconta le vicende del paese a cominciare dagli anni Cinquanta fino ad arrivare al 1976 e più precisamente fino al giorno dell’annuncio della morte di Mao Zedong.
Giovedì 15 dicembre – Caro Trump, le femministe cinesi ti osservano di Alessandra Colarizi
Una delle cinque femministe cinesi – finite agli arresti nel marzo 2015 e poi liberate – scrive a Trump invitandolo a redimersi dei suoi peccati «sessisti». Oltre a minacciosi ammonimenti di vario genere, la lettera contiene una top 10 dei principali comportamenti che accomunano gli uomini maschilisti, ovvero affetti da zhinan ai, come si dice in slang. Ma difficilmente l’appello produrrà qualche reazione da parte del presidente eletto, piuttosto intenzionato a farsi gli affari propri per la gioia di Pechino.
Venerdì 16 dicembre – Pechino e gli affari della ricostruzione in Siria di Simone Pieranni
Nonostante i recenti tentativi di Donald Trump di avvicinarsi alla Russia, provocando la Cina, Pechino e Mosca hanno dimostrato unità di intenti per quanto riguarda la crisi siriana. E la Cina potrebbe raccoglierne i frutti: in un’intervista alla tv di stato russa, Bashar al Assad ha sostenuto che «nel processo di ricostruzione della Siria dopo la guerra la priorità verrà data ai paesi amici come la Russia, la Cina, l’Iran e altri».