Una settimana di prestiti bloccati, progetti della Nasa sospesi, presunti terroristi che non aiutano a sanare i problemi tra due Paesi rivali e acquisti di caccia da combattimento. C’è però chi ha qualche speranza sulla crisi.
Lunedì 2 luglio: Bangladesh – Dhaka contro la Banca mondiale
Niente prestito per il Bangladesh. La Banca mondiale ritira il finanziamento accordato per la costruzione di un Ponte sul fiume Padma. Colpa delle accuse di corruzione piovute sugli esponenti del governo di Dakha che non ci stanno e ribattono
Martedì 3 luglio: India – Economia per una nuova idea di sviluppo
Per uscire dalla crisi servono investimenti non l’austerità. Lo spiega a China Files l’economista indiana Jayati Ghosh che indica i Paesi dell’America Latina come modello da seguire ed esorta acreare solide basi di protezione sociale che tutelino le persone più vulnerabili.
Mercoledì 4 luglio: India – Le confessioni di Abu Jundal
Parla il presunto terrorista Ansari, alias Abu Jundal. Arrestato perché ritenuto coinvolto negli attacchi a Mumbai del 2008 rilancia sul ruolo giocato dai servizi segreti pakistani negli assalti che fecero oltre 190 morti. Proprio nei giorni in cui il rappresentate di Islamabad è a Delhi.
Giovedì 5 luglio: Giappone – Tokyo ripudia(va) la guerra
La Costituzione nipponica dice che il Paese rifiuta per sempre la guerra. Il 29 giugno però il governo ha reso pubblico un contratto d’acquisto di 4 caccia F-35 Lockheed, al prezzo: 10,2 miliardi di yen (circa 10 milioni di euro) l’uno.
Venerdì 6 luglio: Thailandia – Il problema di U-Tapao
L’aeroporto di U-Tapao doveva diventare una base americana per esperimenti Nasa. L’opposizione ha bloccato l’accordo accusando la premier Yingluck Shiniwatra di volere in cambio un visto americano per il fratello Thaksin, ex premier in esilio. E la Cina ringrazia.
Dai blog
Lunedì 2 luglio: I Diari di Bollophur – La maledizione di Shakti
Perché non è mai un bene mettersi contro una dea indù, soprattutto nel periodo in cui ha il ciclo.
Venerdì 6 luglio: The Leftover of the Day – Senza più parole
Dall’analisi delle bollette a quella degli aggettivi sui (pochi) articoli italiani che parlano di sumo e yakuza. Tanto noi abbiamo la mafia e non ci scandalizza più di tanto.
[Foto: villaggio galleggiante nella capitale del Brunei, Bandar Seri. Credit: Carola Lorea ]