Nuovo capitolo della controinchiesta di China Files e Wu Ming Foundation sulla copertura mediatica del caso due marò. Annie Zaidi parla di patriottismo in India. I produttori di tè fanno cartello e un imprenditore svizzero racconta i suoi sette anni in Corea del Nord.Lunedì 28 gennaio: I due marò, la Corte suprema indiana e le fregnacce di casa(pound) nostra
La seconda parte della controinchiesta sul caso "due marò" ad opera del nostro Matteo Miavaldi, caporedattore di Asia Files. Il pezzo (lungo!) è consultabile anche su Giap, il blog di Wu Ming Foundation.
Mercoledì 30 gennaio: La mia India – Patriottismo non è solo comprare bandiere
Per molti indiani comprare bandierine di plastica ai semafori è un gesto di patriottismo, di appartenenza nazionale. Quasi come cantare l’inno prima di un film al cinema. C’è però un aspetto su cui molti più indiani dovrebbero soffermarsi. Le enormi disparità sociali che ancora resistono nel loro paese.
Giovedì 31 gennaio: L’Opec del tè
Nasce a Colombo l’Opec del tè. Dopo anni di trattative andate a vuoto i Paesi produttori hanno trovato l’accordo per l’istituzione dell’International tea producer’s forum. Le incognite sono i timori per l’aumento del prezzo della bevanda e per il ruolo della Cina che al momento si sta tenendo defilata.
Venerdì 1 febbraio: Corea del Nord – Un capitalista a Pyongyang
La testimonianza di Felix Abt, businessman svizzero, per sette anni nel Paese dei Kim. La Corea sta cambiando. Lo fa copiando dall’estero, o importando prodotti del nemico del sud, come il K-pop. Sono ancora enormi, però, le difficoltà. Prima tra tutte, quella di dare da mangiare ai nordcoreani.