Le ricostruzioni sull’assedio di Dhaka, che ha fatto 20 morti, per cercare di capire come l’estremismo sta distruggendo il Bangladesh e cosa si intende quando si dice che l’Isis è arrivato nel Paese. E ancora i piani indiani per l’energia solare, il rimpasto, a destra, del governo indiano, l’effetto Tpp sulla campagna elettorale giapponese e il cambio di nome della commissione di difesa nazionale nordcoreana. Buone letture. Lunedì, 4 luglio: Come l’estremismo sta distruggendo il Bangladesh
Il Bangladesh, 160 milioni di persone che abitano un paese poverissimo di infrastrutture e di lavoro ma ricchissimo di materie prime (gas naturale su tutte), da chi ci è stato era considerata una bonaria anomalia tra i grandi stati islamici dell’Asia meridionale: burqa rarissimi nelle città, meno rari nelle campagne; percezione di pericolo islamico che rasentava lo zero; gente entusiasta di aver a che fare con un «videshi», uno straniero che per un motivo o per l’altro (spesso business o cooperazione internazionale, raramente turismo) aveva deciso di fare il percorso inverso dei milioni di migranti bangladeshi in cerca di lavoro e di venire qui tra noi, nell’«amar sonar bangla», il «nostro Bangladesh dorato», come recita l’inno nazionale scritto dal premio nobel Tagore (bengalese). Un panorama negli ultimi cinque anni mostruosamente trasformato da una striscia di violenze e tensioni interne che, passate in gran parte in sordina al mondo che si occupava di Isis e terrorismo in Occidente, ha creato i presupposti per un’avanzata dell’estremismo islamico inedita nel paese.
Lunerdì, 4 luglio: India, solare: World Bank presta un miliardo di dollari
Il presidente della Banca mondiale Jim Yong Kim, in visita a New Delhi, ha annunciato un prestito da oltre un miliardo di dollari all’India, con l’obiettivo di sostenere la transizione verso una sempre maggiore presenza di energie rinnovabili sul territorio. Un impegno, dice Kim, che fa dell’India uno tra i migliori interpreti dello spirito dell’accordo Cop21 di Parigi dello scorso anno.
Martedì, 5 luglio: Dhaka: vittime uccise in 20 minuti, proseguono le indagini
Ieri mattina a Dhaka si è celebrata la commemorazione delle 20 vittime civili e tre militari della strage di Gulshan. La cerimonia si è tenuta presso l’Army Stadium della capitale, con un palco addobbato dalle bandiere delle nazioni coinvolte nella tragedia – Bangladesh, Giappone, India, Italia, Usa – dove tra le dieci e il mezzogiorno locale sono passate a deporre corone di fiori le più alte cariche dello stato e militari, dalla premier Sheikh Hasina in giù, e i rappresentanti della diplomazia internazionale, compreso l’ambasciatore italiano a Dhaka Mario Palma.
Martedì, 5 luglio: Cosa intendiamo quando diciamo «in Bangladesh c’è l’Isis»
Con la strage dell’Holey Artisan Bakery di Gulshan, quartiere dell’upper class di Dhaka, anche in Italia, con nove connazionali vittime dei terroristi, ci siamo ritrovati obbligati a chiederci se, come ed eventualmente da quando il terrore del Califfato abbia penetrato lo storicamente «moderato» Bangladesh. Uno stato lontano dagli occhi e dal cuore, pressoché sconosciuto nelle sue caratteristiche peculiari e storiche che, negli anni, è stato ingiustamente inserito nel circolo delle nazioni del terrore di Isis, confondendo non solo la percezione internazionale dei problemi interni ma, soprattutto, le pressioni politiche globali contro il governo di Sheikh Hasina, che si è dimostrato incapace di arginare la deriva terroristica locale e ora non può più negare che in Bangladesh ci sia un problema Isis. Proviamo a capirne l’entità.
Mercoledì, 7 luglio: La Commissione di difesa nordcoreana non c’è più
La potente Commissione di difesa nazionale, massimo organismo della Corea del Nord, sarà sostituita da una nuova Commissione per gli affari di Stato. Il cambio di nome potrebbe indicare uno slittamento delle priorità dall’ambito militare a quello economico.
Mercoledì, 7 luglio: Propaganda Isis in lingua bengali: «Combatteremo fino alla fine»
Martedì 5 luglio il governo centrale di New Delhi, presieduto da Narendra Modi, ha presentato un rimpasto delle cariche ministeriali in seno a un esecutivo già pesantemente spostato su posizioni vicine all’ultrainduismo, spina dorsale ideologica dei «falchi» del partito nazionalista hindu Bharatiya Janata Party (Bjp). Gli avvicendamenti, alcuni significativi negli equilibri del governo, indicano uno spostamento ulteriore a destra e mostrano, secondo alcuna stampa nazionale, il ruolo preponderante che l’incubatore extraparlamentare dell’ideologia ultrainduista, la Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), gioca nella politica nazionale della Repubblica indiana.
Venerdì, 8 luglio: Elezioni in Giappone, effetto Tpp sulle campagne
Domenica prossima gli elettori giapponesi saranno chiamati alle urne per eleggere metà dei rappresentanti della Camera alta. Saranno elezioni per molti aspetti di rottura con il passato. Ma a incidere, come sempre, sarà il voto delle campagne, tradizionalmente legato al partito del premier Abe.