Le proteste dei giapponesi si uniscono a quelle di Cina e Corea del Sud contro i libri patriottici voluti dal governo di Tokyo. Il bastone e la carota della repressione universitaria in India. L’inizio dell’arbitrato internazionale sul caso marò. La fine della bugia dei Bric. Buone letture. Martedì, 29 marzo: Libri patriottici, protestano anche i giapponesi
Come era prevedibile, la revisione di circa venti testi scolastici di storia, geografia e società, da parte del governo giapponese ha fatto arrabbiare Cina e Corea del Sud. Ma neanche in Giappone l’hanno presa bene. Da sud a nord dell’arcipelago si sono sollevate proteste contro i nuovi libri di testo che semplificano la storia moderna e contemporanea del paese arcipelago.
Mercoledì, 30 marzo: Il bastone e la carota nella repressione universitaria in India
Alcuni giorni fa scrivevamo che la situazione all’Università di Hyderabad era fuori controllo. Venerdì scorso, seppur in un preoccupante silenzio stampa parziale dei media indiani, è emersa una serie di dettagli agghiaccianti che segnano il raggiungimento di una nuova apice repressiva nella lotta in corso tra gli studenti universitari indiani e le autorità di governo e di polizia. Fatti gravissimi per la democrazia indiana che, da mesi, subisce i colpi di una spinta autoritaria che si fa beffe dei diritti umani e della legge che dovrebbe tutelare tutti, anche i presunti criminali.
Giovedì, 31 marzo: Inizia l’arbitrato sul caso Enrica Lexie: Italia chiede rientro di Girone
Oggi presso la Corte permanente di arbitrato dell’Aja si concluderà l’udienza di due giorni che segna l’inizio del processo di arbitrato internazionale per la giurisdizione del caso Enrica Lexie. Un procedimento che giungerà a compimento non prima del 2018 e che vede Italia e India confrontarsi davanti a un pool di cinque giudici internazionali esponendo le rispettive tesi circa la giurisdizione di un caso che ormai si protrae da quasi quattro anni.
Venerdì, 1 aprile: La bugia del fenomeno Bric e la crescita indiana
l Washington Post ha pubblicato un articolo prezioso e dettagliato, un pezzo che dovrebbe essere stampato e appeso in tutte le redazioni del pianeta e rimandato a memoria ogni volta che si cade nella tentazione di parlare di Brics o, più recentemente, dell’India che cresce più della Cina. Una mistificazione della realtà che non rende giustizia a New Delhi e, anzi, rischia di danneggiarla come pubblicità ingannevole.