Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Gabriele Battaglia

I primi dirigenti della Tepco rinviati a giudizio dopo Fukushima. La legge di stabilità indiana si ricorda del Paese rurale. I canti rivoluzionari degli studenti indiani. La confessione dello studente Usa arrestato in Corea del Nord. I numeri degli affiliati alla Yakuza. Buone letture. Lunedì, 29 febbraio: Cinque anni dopo Fukushima, si cercano «i colpevoli»
I vertici della compagnia elettrica giapponese Tepco saranno rinviati a giudizio per responsabilità nel disastro nucleare del 2011. L’ammissione di un operatore dell’azienda, sul ritardo colpevole con cui fu dato l’allarme del meltdown in uno dei reattori, apre nuovi scenari. Ma il governo non vuole rinunciare all’atomo e riattiva gli impianti che erano stati spenti all’indomani della catastrofe. Riaperta la centrale Takahama, costruita su una faglia a rischio. Ma per il primo ministro Shinzo Abe: ora «tutto è sotto controllo»

Martedì, 1 marzo: La legge di stabilità indiana si ricorda dell’India rurale
Il ministro delle finanze Arun Jaitley (nella foto) ha presentato la legge di stabilità per il prossimo anno fiscale. Nei molti provvedimenti sono stati messi al centro i contadini e il settore agricolo, assieme alle categorie svantaggiate – poveri, caste basse -, lasciando finalmente da parte la grandeur dell’India sbarluccicante e «risolta» che piace molto al Bjp. Leggendo tra i numeri, esce il quadro di un’India con tanto lavoro da fare e un ministro delle finanze finalmente realista, coerente nella divisione della spesa col progetto di rilancio del paese che non potrà fare a meno degli investimenti dall’estero. Sui quali dipenderà la sopravvivenza politica di Modi.

Mercoledì, 2 marzo: Furto di propaganda: «confessione» in lacrime per il detenuto Usa in Corea del Nord
Otto Warmbier, lo studente americano arrestato all’inizio dell’anno in Corea del Nord, ha confessato di aver tentato di rubare un poster di propaganda dal suo albergo. Questo il grave crimine di cui il ragazzo è accusato dal regime dei Kim, mentre si avvicina l’imposizione di nuove sanzioni.

Mercoledì, 2 marzo: Yakuza, i numeri della «crisi»
Sono meno di 50mila gli associati ai clan di yakuza nel 2015. È l’agenzia nazionale di polizia giapponese a diffondere i numeri della crisi della malavita organizzata giapponese. Numeri che indicano un cambiamento del crimine organizzato. Non certo la sua estinzione.

Giovedì, 3 marzo: Proteste Jnu, poesia e musica contro la repressione

Se ogni paese ha i suoi canti rivoluzionari, gli studenti di Jawaharlal Nehru University (Jnu) che da settimane protestano contro la repressione governativa si stanno rifacendo a una tradizione poetica sublime, apparentemente religiosa e profondamente rivoluzionaria.