Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Gabriele Battaglia

L’editto bulgaro di Abe. I nuovi slogan della propaganda nordcoreana in vista del congresso del Partito dei lavoratori a maggio. La situazione dei diritti umani in India. La pena di morte in Giappone e gli studenti indiani contro il nazionalismo hindu. Buone letture. Lunedì, 22 febbraio: Via tre giornalisti tv critici, l’«Editto bulgaro» di Abe
La pressione del governo sui principali media giapponesi si avverte sempre più forte. Con la primavera tre volti noti (e seguitissimi) dell’informazione giapponese daranno l’addio al piccolo schermo. E c’è chi sostiene che dietro tutto ci sia il primo ministro Shinzo Abe in persona.

Martedì, 23 febbraio: Funghi, musica e bomba H. Kim lancia gli slogan prima del Congresso
A maggio il Partito coreano dei lavoratori andrà a congresso per la prima volta in 36 anni. Il regime di Pyongyang ha lanciato centinaia di nuovi slogan di propaganda in attesa dell’appuntamento. Tema chiave: lo sviluppo economico del Paese, ma non mancano riferimenti alla forza nucleare.

Mercoledì, 24 febbraio: Diritti umani negati nell’India che non c’è
Dall’inizio dell’anno, seppur alla spicciolata, arrivano notizie molto preoccupanti provenienti dal Chhattisgarh, stato federato indiano ai confini dello stato di diritto. Teatro di violenze atroci perpetrate contro la popolazione tribale da guerriglieri maoisti e apparati paramilitari, in Chhattsgarh ancora oggi il potere della legge è sostituito da punizioni sommarie, razzìe, minacce e violenze di gruppo contro chi cerca di denunciare la sistematica violazine dei diritti umani degli «adivasi» (i tribali indiani).

Giovedì, 25 febbraio: Il limbo del condannato, la pena capitale nel Sol Levante

Siamo abituati a pensare alla pena di morte come alla più assoluta e grave punizione che gli ordinamenti contemporanei possano comminare al soggetto il quale ne viola i più basilari principi. Spesso non ci si sofferma però su come le concrete modalità di esecuzione della sanzione capitale possano aggiungere una ragguardevole cifra di dolore ad una pena già esiziale.

Venerdì, 26 febbraio: Studenti in prima linea contro l’ultranazionalismo hindu
Caccia all’uomo fin dentro l’università, pestaggi, minacce alle famiglie, video taroccati per incastrare i leader della protesta pacifica a favore della libertà di espressione. Oggi gli studenti indiani si trovano a lottare in prima linea contro l’avanzata di un ultranazionalismo mai così dilagante, rinvigorito dall’inazione del governo Modi che fatica a prendere le distanze dagli estremisti hindu che ne rappresentano la base elettorale.