Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Gabriele Battaglia

Il lancio del satellite nordcoreano. Le scelte politiche della leader birmana Aung San Suu Kyi. La fine dell’embargo indiano contro il Nepal. I numeri e i dubbi sul pil indiano. Gli scandali dei politici giapponesi. Buone letture e buon week end. Domenica 7 febbraio: I nordcoreani provocano ancora: lanciato un altro razzo
La Corea del Nord ha lanciato un altro razzo in spregio alle risoluzioni Onu. Per Pyongyang si tratta di un satellite. Usa, Giappone e Corea del Sud hanno condannato la provocazione. Anche Pechino si dice rammaricata. Intanto è stato convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Martedì, 9 febbraio: Presidenza e realpolitik: i dilemmi della Signora
Non serve scomodare Churchill per capire che, nonostante la vittoria schiacciante riportata dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi nelle consultazioni politiche dell’8 novembre, le prossime elezioni del presidente del Myanmar restano un indovinello avvolto da un mistero all’interno di un enigma. Uno dei più famosi aforismi dell’insigne statista britannico può però aiutare a ricordare che spesso i problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non meno ardui. Parole che rendono alla perfezione la difficoltà del puzzle politico che la coraggiosa leader birmana e il suo partito si trovano a dover comporre all’indomani di un trionfo atteso da 25 anni e ora divenuto realtà.

Martedì, 9 febbraio: L’«embargo indiano» contro il Nepal è finito
Da oltre cinque mesi il Nepal sta vivendo una situazione descritta dagli osservatori internazionali come «emergenza umanitaria». Il blocco quasi totale dei posti di confine con l’India in virtù di una dura protesta della comunità madhesi contro il governo di Kathmandu – che ritiene di non essere adeguatamente rappresentata secondo le direttive della nuova Costituzione – ha significato un rincaro esponenziale sui beni di consumo primario e una crisi energetica probabilmente inedita nella storia recente dello stato himalayano. Alcuni mesi fa avevamo dato conto dell’emergenza qui e qui; oggi ci sono notizie parzialmente positive: il traffico di merci sta ricominciando e una soluzione potrebbe essere dietro l’angolo.

Mercoledì, 10 febbraio: Confusi e felici per «l’India che cresce più della Cina»
Nella serata di lunedì 8 febbraio il Central Statistics Office del governo federale indiano ha pubblicato i dati di crescita dell’ultimo trimestre del 2015, che ha segnato un incremento del 7,3 per cento. In lieve ribasso, considerando i risultati del resto dell’anno, ma abbastanza per restituire un dato finale esaltante per il governo di Narendra Modi e gran parte di India Inc.: il Pil indiano nel 2015 è cresciuto complessivamente del 7,5 per cento. E per la stampa internazionale torna quel prurito ai polpastrelli, quel moto interiore incontenibile che si riflette nel titolone: «L’India cresce più della Cina!».

Giovedì, 11 febbraio: Corruzione a Tokyo, tornano le vecchie maniere
Le dimissioni del ministro per l’economia e le politiche fiscali Akira Amari e le rivelazioni su donazioni sospette a un altro ministro del governo Abe lanciano un segnale. Le care vecchie abitudini dello scambio di favori tra politica e imprese non si abbandonano.