La divinazione in Cina ha poco a che fare con il soprannaturale. È un processo quasi analitico, basato sul libro divinatorio per eccellenza, l’Yijing (in Occidente conosciuto come I Ching, il libro dei mutamenti), un metodo che si ripete immutato in circostanze e con medium diversi a seconda delle ere. Ricalcando l’analisi delle fratture dei carapaci delle tartarughe, il proprietario di un negozio di riparazioni di piccoli elettrodomestici da due anni offre un servizio di divinazione al passo coi tempi: calcolando le traiettorie del futuro in base alle fratture degli schermi di smartphone rotti.Le pratiche divinatorie in Cina sono antiche quasi quanto la sua storia, non è infatti un caso che l‘Yijing, il libro di divinazione per eccellenza (o I Ching, come è conosciuto più comunemente in Occidente) sia stato il primo dei classici cinesi ad essere tramandato.
Si sa che ogni popolo ha un suo modo peculiare per divinare: se pensiamo alla Roma antica vengono in mente gli aruspici, gli indovini che dovevano leggere nel volo degli uccelli il futuro. Se guardiamo alla Grecia arcaica spicca invece la figura della Pizia, che in virtù di una concessione divina poteva divinare responsi con interpretazioni molteplici. In questo anche la Cina non fa eccezione, avendo sviluppato una sua tradizione divinatoria originale e particolarmente ricca.
In Cina, fin dalla dinastia degli Shang (1660-1046 a.C.), si è assistito alla pratica della scapulimanzia come mezzo per leggere il futuro. Questa consiste nell’analizzare le ossa scapolari dei grandi bovini. La lettura veniva eseguita dopo che l’osso era stato parzialmente o completamente bruciato e su di esso si formavano delle incrinature causate dal calore e dalla pressione. La stessa procedura veniva anche fatta sul carapace di alcune grandi tartarughe marine.
Questi gusci venivano avvicinati ad una punta metallica rovente che ne causava la frattura. Il divinatore era incaricato a leggere ed interpretare queste linee «apparentemente» casuali e vedere in esse l’esito di battaglie o il raccolto della stagione successiva. I gusci venivano poi raccolti e catalogati, proprio come negli annali storici.
L’uso dei carapaci delle tartarughe è poi gradualmente scomparso, venendo sostituito, a partire dalla dinastia Zhou, dalla lettura dei rami sottili dell’achillea (Achillea Millefolium). Rendendo anche la pratica più diffusa e più facilmente riproducibile.
Bisogna però notare che nonostante il supporto sul quale veniva fatta la divinazione fosse cambiato, la metodologia divinatoria era più o meno la stessa. Essa si basava sulle possibili combinazioni degli otto trigrammi (八卦 bagua). Questi trigrammi a loro volta si combinavano tra loro per formare degli esagrammi, l’unità minima della divinatoria tramite l’Yijing.
Ogni combinazioni era usata per spiegare ed interpretare un fenomeno ancora non accaduto, ma la cui realizzazione si intravedeva già, in semen, nelle fratture dei gusci o nella disposizione degli stecchi di achillea. Nel contemporaneo, questa divinazione fondata sulla generazione di numeri casuali all’interno di uno schema definito viene praticata attraverso il lancio di alcune monete che fungono da componente aleatoria. Può apparire tutto molto «casuale» e lasciato alla libera interpretazione del divinatore, ma in realtà la lettura segue un procedimento molto logico, quasi analitico. La divinazione in Cina non ha strettamente a vedere con il soprannaturale o con la possessione, che sono invece due elementi molto presenti in Occidente.
La componente irrazionale è appunto solo la prima, quella del lancio dei dadi o della direzione delle incrinature. Non è un caso che il divinatore a corte ricoprisse un ruolo simile a quello del ministro e lontano da quello dello sciamano.
Come abbiamo detto, il supporto per la divinazione può cambiare a seconda dei tempi, delle mode, delle tradizioni, e oggi in Cina si sta diffondendo un altro filone nascosto di divinazione che se da un lato si appoggia e continua il solco secolare tracciato dall’Yijing, dall’altro introduce elementi nuovi ed originali a questa pratica.
Siamo ad Hangzhou, il capoluogo della provincia del Zhejiang, una città tranquilla, vicino a Shanghai ma non ugualmente frenetica. È una ricca città di servizi dove hanno sede molte delle più grandi compagnie dell’e-commerce cinese, Alibaba prima tra tutte.
Eppure in questa stessa città si nasconde un piccolo negozio dove si riparano piccoli elettrodomestici. Il proprietario è longilineo, la pelle scura e gli occhi quasi sempre abbassati sul tavolo di lavoro; accanto, un tavolino aperto dove due pensionati, suoi amici, passano ore a fumare o giocare a scacchi cinesi. Oltre alle riparazioni, il negozio offre anche un altro servizio: raccoglie gli schermi rotti dei telefoni dei suoi clienti.
Il proprietario li cataloga meticolosamente, segnandoli ciascuno con un’etichetta, e dice di tornare nel giro di due giorni. Ma lui non riparerà lo schermo sostituendolo con uno nuovo, ci sono negozi più specializzati per questa mansione. Dopo due giorni lui restituisce lo schermo e, insieme ad esso, lascia al cliente un foglio con il calco e un pronostico, il più delle volte detto a voce.
Vediamo come lo schermo incrinato, per qualche processo di assonanza alla tradizione, si sia sostituito, per funzione, ai gusci di tartaruga da cui anticamente venivano tratti gli oracoli. Il rapporto risulta quasi palese, le incrinature sul guscio sono di fattezze estremamente simili a quelle che si formano sull’ultimo modello di Samsung e iPhone.
Il proprietario del negozio ha iniziato a svolgere da un paio d’anni, ci racconta, anche la mansione di divinatore. Ha iniziato ad analizzare le incrinature dei telefoni per colmare un bisogno che si era venuto a creare, la stessa necessità di soprannaturale che si sente in occidente. Solo che questo soprannaturale non ha a che fare con lo spiritismo, quanto più con un ordine nascosto nella natura stessa.
Le richieste dei clienti in materia di previsione del futuro sono abbastanza comuni: salute, amore e fortuna. Il prezzo del servizio si aggira intorno a 70 yuan (l’equivalente di una decina d’euro). Ma a queste tradizionali richieste se ne aggiungono altre. Le donne vogliono sapere se il nascituro sarà maschio o femmina, essendo illegale in Cina fare il test per saperlo in anticipo. Altri chiedono consigli sull’andamento della borsa di Shanghai che, dall’estate 2015, è stata caratterizzata da un andamento instabile ed imprevedibile.
Il divinatore non legge le incrinature che si formano direttamente sullo schermo, quanto l’impronta che esse lasciano su un foglio di carta. Lo schermo viene infatti prima ricoperto di inchiostro e poi usato come uno stampo sulla carta. Su questa poi si possono leggere, verticalmente dall’alto verso il basso, i segni, che appaiono come linee bianche, delle incrinature. Tutte queste linee – siano esse radiali, verticali o spezzate – sono per il divinatore solo uno degli otto trigrammi e una delle 64 possibili combinazioni.
Come tutti gli artigiani non rivela tutto del suo mestiere. E quindi è bene non fare troppe domande, fermandosi ad osservare quest’arte che sembra improvvisata ma che porta in sé il seme antico di arabescati sistemi di simboli.
[Foto di Viola Massenzio]
*Viola Teresa Massenzio (viola.massenzio[at]yahoo.it) è nata a Roma il 12/03/1985. Nel 2009 consegue una laurea in Discipline Etno-Antropologiche presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi di comparazione sull’iconografia delle città utopiche. Da sempre appassionata di Oriente e ‘Orientalismi’, ha parallelamente studiato lingua cinese in Italia e a Pechino. Vive correntemente ad Hangzhou e cura un blog dove parla di erotismo e temi Lgbt.