Cresce ancora il Partito comunista cinese. Il più grande partito politico al mondo ha toccato quota 78 milioni di iscritti. Due milioni in più rispetto l’anno precedente, ben 116 volte il numero dei membri del 1949, quando fu fondata la Repubblica popolare. Lo ha detto oggi Wang Qinfeng, vice direttore del dipartimento per l’organizzazione del comitato centrale del Pcc.
Più dello slancio ideale o della convinzione politica a spingere i nuovi tesserati sono stati i privilegi di cui godono i membri: agevolazioni nel servizio sanitario e benefici sulla pensione, maggiori opportunità di fare carriera.
Una situazione descritta da Richard McGregor, corrispondente del Financial Times a Pechino, nel suo ‘The Party: the secret world of China communist’s rulers’: il racconto di come la nuova classe dirigente cinese sia riuscita a mantenere segreti i modi con cui vengono selezionate le elité. “Il più potente centro risorse umane del mondo”, ha detto McGregor intervistato dal sito China Beat.
Ma due milioni di nuovi iscritti sono un numero limitato se confrontato con le 20 milioni di domande d’adesione pervenute. Per far parte del Partito serve una raccomandazione di qualche iscritto che garantisca sulla lealtà dell’aspirante tesserato.
Cambia anche il profilo dei membri del partito. Oltre un quarto hanno meno di trentacinque anni, un quinto è donna e sono oltre 28 milioni gli iscritti con una laurea