Il ritorno alla carica di Chen Guangbiao, il miliardario che vuole comprare il New York Times. Le autorità cinesi intanto avviano un giro di vite sul traffico di avorio, sequestrando e distruggendo 6 milioni di tonnellate del prezioso materiale. Mentre nel Ningxia, 14 persone sono morte durante un "incidente" in una moschea. Prendetemi sul serio, voglio comprare il NYT
Così il miliardario Chen Guangbiao – che ha fatto le prime pagine dei giornali di inizio 2014 con la sua sparata – torna all’attacco. La testata statunitense si è affrettata a smentire, ma Chen non si tira indietro.
Secondo la sua teoria – espressa ieri in un lungo editoriale sul Global Times – non c’è nulla che non si possa comprare e lui afferma di essere pronto a tutto. Sostiene anche di aver convinto un imprenditore di HK a mettere 600 milioni di dollari nel progetto.
Chen era salito alle cronache mondiali solo per essere riuscito a vendere l’aria fresca in lattina.
Cina – distrutte 6 milioni di tonnellate di avorio
Un buon segnale da parte delle autorità cinesi che segue quello lanciato a novembre scorso dagli Usa (che ne hanno distrutto un’identica quantita). Ma la Cina è il primo importare di avorio nel mondo. In assenza di statistiche ufficiali, i dati della Wildlife Conservation Society parlano di 45 tonnellate di avorio presenti in Cina.
Sembra che in Cina convogli il 70 per cento dell’avorio mondiale, un traffico illegale che si stima uccida cento elefanti al giorno.
Cina – Morti in moschea
Una folla in fuga ha provocato la morte di 14 persone e il ferimento di 10 (di cui 4 gravi) in una moschea della regione del Ningxia. Ancora non si conoscono le cause che avrebbero portato alla diffusione del panico tra la folla. Xinhua parla di un "incidente".
La regione del Ningxia non è mai stata al centro di politiche separatiste e i suoi musulmani di etnia molto simile a quella han sono da sempre integrati nel tessuto sociale cinese.
[Foto credits: beijingcream.com]