Il governo cinese istituirà un registro unico per le proprietà immobiliari, una delle mosse del piano di urbanizzazione che punta a portare 100 milioni di contadini in città entro il 2020. A Guangzhou sospese le baby box: troppi bambini abbandonati. Dick Costolo, ad di Twitter, in Cina. Alibaba pronta a quotarsi in borsa. Proprietà immobiliari ed urbanizzazione
La Cina istituirà un registro unico per le proprietà immobiliari entro il 2020 per favorire un meccanismo sano di sviluppo immobiliare. Lo rivela il documento di 30 pagine con le linee guida per l’urbanizzazione rilasciato al margine del lianghui, l’appuntamento politico più importante dell’anno.
Nello stesso documento si legge che l’obiettivo della politica di urbanizzazione è portare 100 milioni di contadini in città entro il 2020. Un obiettivo sicuramente più realistico di quello rilasciato lo scorso anno che prevedeva che nel 2025 il 70 per cento del 1,4 miliardi di cinese sarebbe vissuto in città. Secondo quest’ultimo documento l’obiettivo è il 60 per cento entro il 2020.
Troppi bambini abbandonati
La metropoli meridionale di Guangzhou ha sospeso le baby box, moderne ruote degli esposti, che permettevano di abbandonare in completo anonimato i neonati in apposite incubatrice.
La decisone è dovuta al numero troppo alto di “trovatelli”: 262 bambini dall’apertura avvenuta in data 28 gennaio.
Twitter prova la carta cinese
Il direttore esecutivo di Twitter Dick Costolo incontrerà funzionari, accademici e studenti a Shanghai. La visita segna l’indiscusso interesse della piattaforma di microbblonging americana al mercato di 600 milioni di internauti cinesi. Dopo essere stato censurato nel 2009, Twitter al contrario di Facebook, aveva sempre ostentato disinteresse per il mercato cinese.
Alibaba si quota in borsa
Il gigante dell’ecommerce Alibaba sta negoziando con sei banche (Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Morgan Stanley e Citigroup) per la gestione dello sbarco in borsa.
Le commissioni per le banche potrebbero ammontare a 260 milioni di dollari per un collocamento da forse 14 miliardi che valuti l’intera società almeno 140 miliardi. La società potrebbe tuttavia anche rastrellare oltre i 16 miliardi di dollari raccolti da Facebook nella sua Ipo di due anni or sono.
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