La lotta alla corruzione ha ottenuto ottimi risultati, dice il presidente Xi Jinping, ma è lungi dall’essere finita. Fermati dieci cittadini turchi e nove cinesi di etnia uigura all’aeroporto di Shanghai. Falliti per il terzo anno di fila gli obiettivi del commercio estero. Torna il progetto del governo di registrazione per gli utenti dei servizi internet. Arresti in seguito ai recenti scandali sulla sicurezza alimentare. Al di sotto delle aspettative le richieste per il doppio figlio. Nuovi treni per i pendolari dallo Hebei verso Pechino. SILENZIO, PARLA XI
La lotta anticorruzione ha ottenuto ottimi risultati, ma è lungi dall’essere terminata. Un Xi Jinping a tutto campo ha presieduto i lavori della Commissione Centrale di Ispezione e Disciplina, l’agenzia che sovrintende la grande operazione di pulizia e che da un paio di anni è decisamente al centro della vita pubblica cinese.
Xi ha definito questione “di vita o di morte” il successo della campagna e ha fatto nomi e cognomi delle “tigri” finite in gabbia: Zhou Yongkang, Xu Caihou, Ling Jihua, Su Rong.
Concetti chiave: la centralità assoluta del Partito e il ruolo decisivo dei funzionari locali in quanto “volto” del Partito stesso sul territorio. Xi ha parlato di “rimodellare l’ambiente politico” e il 2015 sarà anche l’anno di un rimpasto generalizzato dei leader al vertice, data l’età pensionabile di parecchi tra loro.
FERMATI 9 UIGURI CHE TENTAVANO DI LASCIARE LA CINA
la polizia ha fermato a Shanghai 10 turchi accusandoli di voler aiutare 9 uiguri a lasciare il paese per andare in Siria, Afghanistan e Pakistan.
I funzionari dell’aeroporto hanno fermato anche i nove uiguri tutti originari dello Xinjiang.
Secondo il quotidiano Global Times, i nove hanno confermato alle autorità la loro intenzione di raggiungere Siria, Afghanistan and Pakistan, ma non avrebbero specificato le ragioni del loro viaggio.
Le autorità di sicurezza hanno inoltre diffuso l’informazione secondo cui i fermati erano in possesso di "dispositivi di comunicazione" e di materiali dal contenuto "terroristico".
I nove avrebbero pagato oltre 60 mila yuan (più di 8 mila euro) per lasciare la Cina. Responsabile dell’operazione una persona originaria di Kashgar e residente in Turchia.
Secondo Wu Sike, inviato speciale di Pechino per il Medioriente ha detto nei giorni scorsi che, data la situazione critica in Siria e Iraq, c’è il rischio che in quelle zone vengano addestrati separatisti uiguri.
IL COMMERCIO ESTERO SI INCAGLIA
Il volume del commercio estero cinese (import+export) ha di gran lunga fallito per il terzo anno consecutivo gli obiettivi pefissati: solo +3,4 per cento.
Crescono decisamente più le esportazioni (+6,1) che le importazioni (+0,4) e questo non è buono per un’economia che sta facendo di tutto per trasformarsi da export-oriented a import-oriented, che tende cioè a una minore dipendenza dall’estero e a una crescita del ceto medio domestico.
Per questo motivo, gli analisti sostengono che l’export sarà la voce trainante anche nel 2015. Da questo punto di vista, un buon segno sembra venire dal fatto che, almeno a dicembre, le esportazioni sono cresciute del 9,7 per cento.
DIMMI IL TUO NOME
Puntuale come un orologio svizzero, torna il progetto del governo cinese di imporre la registrazione degli utenti ai servizi internet con il proprio nome reale. Più volte annunciata e più volte disattesa, la regola dovrebbe ora colpire soprattutto i servizi mobile, compreso l’ormai irrinunciabile Weixin (WeChat).
A fare resistenza passiva nei confronti del controllo sono gli stessi giganti internet cinesi, che temono così di perdere utenti. Insomma, al momento solo le ragioni del mercato sembrano potersi opporre a quelle del comando. Oppure si mettono d’accordo.
MAIALE CONTAMINATO: ARRESTI
Le autorità cinesi hanno arrestato oltre 100 persone sospettate di vendere carne di maiali morti di qualche malattia, e sequestrato più di 1.000 tonnellate di prodotto contaminato.
È l’ultimo giro di vite che riguarda le violazioni in materia di sicurezza alimentare. Gli arrestati facevano parte di una rete criminale composta da 11 gruppi che, a partire dal 2008, si erano messi ad acquistare a prezzi stracciati dagli allevatori i suini morti di malattia.
Lo scandalo riporta alla memoria quello dei “maiali galleggianti” a Shanghai, di due anni fa, quando 10mila carcasse di suini si materializzarono improvvisamente sul fiume Huangpu.
POCO SUCCESSO PER IL “DOPPIO FIGLIO”
Sono meno del previsto le coppie cinesi che hanno chiesto il permesso di avere un secondo bambino, un anno dopo il rilassamento della politica del figlio unico dovuto al rapido invecchiamento della popolazione.
Le autorità hanno annunciato che "quasi un milione" di coppie ha fatto domanda (si steima siano sulle 600-700mila), dopo che Pechino ha deciso di consentire alle famiglie in cui uno dei due genitori è figlio unico di averne due. L’anno scorso, prevedevano che circa 11 milioni di famiglie sarebbero state idonee e che circa 2 milioni di bambini in più sarebbero nati ogni anno. Siamo solo a un terzo del previsto.
LA TRIBU’ DEI PENDOLARI
A partire da lunedi scorso, Pechino è collegata nelle ore di punta con tre treni ad alta velocità alla città di Yanjiao, che sta a circa 35 Km nella vicina provincia di Hebei.
I treni sono a beneficio dei pendolari, per evitare traffico e incoraggiare il trasferimento di sempre più pechinesi nelle città satellite di una delle aree più urbanizzate del mondo (130 milioni di abitanti). La decongestione della metropoli è una strategia simile a quella adottata nei decenni scorsi in altri Paesi, ma solleva molte critiche.
[Foto credit: guardian.com]