Oggi in Cina – Priorità sicurezza su Internet

In by Gabriele Battaglia

L’importanza della sicurezza su internet per la sicurezza nazionale in genere. Il governo cinese invita i cittadini a rimandare i viaggi in Vietnam. L’attacco alla stazione di Urumqi del mese scorso imputato al Movimento islamico del Turkestan Orientale. Il dilemma dei policymakers cinesi: come evitare la bolla immobiliare? NON C’E ‘ SICUREZZA NAZIONALE SENZA SICUREZZA SU INTERNET

Dopo che il presidente Xi Jinping aveva detto a febbraio che “non c’è la sicurezza nazionale senza la sicurezza di Internet, e non c’è modernizzazione senza ampia adozione delle tecnologie dell’informazione”, Wang Xiujun, vicedirettore della nuova commissione sulla sicurezza in Rete – presieduta dallo stesso Xi – ha fatto luce su quali siano i maggiori rischi per le autorità di Pechino: “Forze ostili d’oltremare utilizzano Internet come canale principale per penetrare in Cina e distruggerci, ci hanno più volte attaccati e diffamati, e diffondono voci in nome della ‘libertà di internet’, nel tentativo di minare la nostra stabilità sociale e la sicurezza nazionale”, ha dichiarato al Quotidiano del Popolo.

Wang ha citato l’attacco Usa con il virus Stuxnet che ha paralizzato gli impianti nucleari iraniani e i programmi di sorveglianza della National Security Agency rivelati da Edward Snowden come lezioni per la Cina, che deve rafforzare la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

VIETNAM AGGIORNAMENTO

Dopo le proteste e gli attacchi contro obiettivi cinesi che si sono verificati in Vietnam, Pechino ha invitato i propri connazionali a rimandare i propri viaggi turistici nel Paese.
Il ministero degli Esteri della Cina ha anche annunciato che sospenderà alcuni scambi bilaterali, dopo le violenze della scorsa settimana nelle quali almeno due cinesi sono morti e oltre 100 sono rimasti feriti.

La Cina prenderà in considerazione ulteriori misure a seconda di come si sviluppa la situazione”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Hong Lei, mentre alcune navi cinesi sono partite alla volta del Vietnam per rimpatriare i connazionali.

URUMQI : LA POLIZIA IMPUTA L’ ATTACCO ALL’ETIM

La polizia cinese ha accusato il Movimento islamico del Turkestan Orientale (ETIM) per l’attacco alla stazione ferroviaria di Urumqi del mese scorso, nel quale sono morte tre persone e 79 sono rimaste ferite. Per la prima volta, il gruppo separatista è stato direttamente collegato all’attentato.

Fino a ora i funzionari avevano detto che era stato effettuato da due estremisti religiosi, morti anch’essi nell’esplosione. Xinhua ha invece citato ora il dipartimento di Propaganda dello Xinjiang per affermare che l’attacco è stato pianificato fuori dalla Cina dal membro dell’ETIM, Ismail Yusup: “Il 22 aprile, ha ordinato a 10 militanti dello Xinjiang di prepararsi a colpire”, riporta l’agenzia di stampa ufficiale cinese. L’ETIM è un movimento di cui non sono chiari i contorni e la consistenza, inserito nella lista dei gruppi terroristici globali.

TRA BOLLA E SBOLLA

Come evitare scintille sia il brusco rallentamento dell’economia sia l’impennata dei prezzi immobiliari? È questo il dilemma davanti al quale si trovano ora le autorità cinesi, dopo che negli ultimi tempi i prezzi del mattone hanno cominciato a rallentare.

Le misure per raffreddare la bolla speculativa – come la riduzione del credito – sembrano finalmente funzionare, ma ora ci si pone il problema di come non mandare alla rovina un settore che ha fatto da traino ai recenti anni di sviluppo cinese. Pechino non sembra intenzionata a rilassare le proprie politiche restrittive, mentre è più probabile un approccio più differenziato da zona a zona. Per intenderci, si tratterebbe di mantenere i controlli nelle maggiori città e di rilassare la stretta nei centri minori, dove i governi locali dipendono proprio dall’immobiliare per stare a galla.

[Foto credit: cnn.com]