Oggi in Cina – L’economia del sesso

In by Gabriele Battaglia

L’economia della prostituzione a Dongguan: ora il governo fa partire un giro di vite. Il rover lunare, Yutu, coniglio di giada, cinese verrà recuperato dopo un guasto. Uno studio dell’Università di Chicago dimostra che i tibetani sono un mix di han e nepalesi. Stop alle domande di emigrazione in Canada. Dongguan: l’economia del sesso

Il recente giro di vite sulla prostituzione ha fatto balzare Dongguan agli onori della cronaca. Già centro manifatturiero sul delta del fiume delle Perle, sinonimo di produzione “alla cinese” e meta di migranti, è l’esempio principe di come il lavoro più antico del mondo, nella sua informalità, sia una specie di cuscinetto che risorge puntualmente in tempi di crisi.

Gli esperti (in questo caso non di sesso ma di fenomeni economico-sociali) tendono infatti a far coincidere il boom della prostituzione, iniziato nel 2009, al calo degli ordini per le manifatture, dovuto alla crisi economica globale. E intanto si stima che le xiaojie, in città, siano circa 250mila.

Coniglio vivo, anzi morto

Yutu, Coniglio di Giada, cioè il rover lunare cinese, è ufficialmente vivo. L’ha dichiarato in un l’agenzia di stampa ufficiale, Xinhua, dicendo che si riuscirà a recuperare l’aggeggio che si era bloccato per un ignoto guasto durante il suo lavoro di esplorazione I guai di Yutu erano iniziati il mese scorso, dopo appena sei settimane dall’inizio della sua missione di tre mesi. La navicella Chang’e-3 era atterrata sulla Luna il 14 dicembre e aveva rilasciato il rover Yutu circa 7 ore più tardi.

Tuttavia, tra le righe del laconico comunicato si legge che al massimo si riuscirà a “recuperare” il coniglietto, già magnificato dalla stampa cinese come fulgido esempio di zizhu chuangxin, innovazione domestica, e a tutti apparso da subito molto simile a precedenti modelli Usa e sovietici. Ora, la sua storia suggerisce una più generale riflessione sul livello dell’innovazione cinese, componente fondamentale per l’auspicato salto a economia evoluta.

Tibetani= han+nepalesi

Uno studio dell’Università di Chicago, destinato a far discutere, rivela che il patrimonio genetico dei tibetani è probabilmente il risultato di un mix tra Sherpa nepalesi e cinesi Han.

Lo studio sostiene che due geni ancestrali compongono i tibetani: il primo apparterrebbe a un gruppo che è migrato 30.000 anni fa e si è adattato alle alte quote; il secondo arriverebbe da un altro ceppo, di più di recente migrazione, giunto da altitudini più basse.

Lo studio ha anche mostrato che il trasferimento di mutazioni benefiche tra i due gruppi è la ragione principale per cui i tibetani si siano così ben adattati alla vita sopra i 4.000 metri. Meraviglie dell’evoluzione. Ora si attendono reazioni “politiche”.

Il Canada chiude le porte

Il ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty, ha comunicato che il programma di “immigrazione dietro pagamento” che ha consentito a migliaia di ricchi cinesi di trasferirsi nel Paese nord americano, è ufficialmente chiuso. L’annuncio arriva dopo l’inchiesta del South China Morning Post che aveva rivelato una coda di decine di migliaia di domande che avevano intasato il consolato canadese di Hong Kong.

Da parte sua, Pechino cerca di dissuadere il fenomeno dei ricchi cinesi che, dopo avere accumulato fortune in trent’anni di boom economico, cercano di filarsela con famiglia e, soprattutto, portafoglio, creando un’emorragia di risorse economiche. Ora, le domande di decine di migliaia di milionari cinesi saranno semplicemente “eliminate”.

[Foto credits: telegraph.co.uk]