Boom di brevetti in Cina, ma permangono dubbi sulla strategia di sviluppo top-down portata avanti dalla dirigenza cinese. Un nuovo aeroporto per Pechino: pronto un investimento da 13 miliardi di dollari. Le prime statistiche sulla ferrovia dello Xinjiang. Offerta vincolante da parte cinese per la Ansaldo-Breda. BOOM BREVETTI, MA…
Si allarga il divario tra la Cina e il resto del mondo i termine di brevetti, cioè di innovazione. Quelli presentati oltre Muraglia nel 2013 erano ormai un terzo del totale, con gli Usa secondi e l’Europa che perde sempre più terreno (-5,8%).
Tuttavia, un recente rapporto di Thomson Reuters suggerisce che la crescita rapida dei brevetti cinesi potrebbe essere fuorviante. La strategia di sviluppo top-down cinese prevede che le imprese patrie raggiungano la quota di 2 milioni di brevetti entro il 2015 e supporta quindi l’obiettivo “politico” con sussidi e incentivi.
Non si sa per altro quanto le statistiche siano gonfiate, in uno scenario che ricorda il Grande Balzo in Avanti, riveduto alla luce delle esigenze contemporanee. I sospetti vengono dal fatto che solo 30.000 degli 825.000 brevetti cinesi di quest’anno sono stati depositati al di fuori del Paese, mentre Stati Uniti e Giappone ne depositano oltre 200.000
NUOVO AEROPORTO E GRANDI OPERE
Un nuovo aeroporto pechinese da 13 miliardi di dollari vedrà la luce nella periferia sud della capitale. La giustificazione ufficiale per la sua costruzione consiste nella necessità di alleviare il traffico che si concentra sull’aeroporto internazionale, ammodernato in occasione delle olimpiadi 2008, ma molti si chiedono se ce ne sia veramente bisogno.
In realtà, l’approvazione del nuovo aeroporto rientra in un pacchetto di “grandi opere” – tra cui 28 linee ferroviarie – da oltre mille miliardi di Rmb che la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme ha lanciato nell’ultimo mese per rilanciare l’economia in rallentamento. La solita strategia già scelta nel 2008 e molto criticata negli anni successivi. Un articolo Bloomberg oggi insiste: gli Usa sono in ripresa e la Cina in calo, il mondo si sta ri-ribaltando.
FERROVIA DELLO XINJIANG
E a proposito di ferrovie, a un mese dall’inaugurazione, la nuova ferrovia superveloce dello Xinjiang – tra Urumqi e Hami – ha trasportato 167mila passeggeri, per una media di 5.600 al giorno, dicono i media ufficiali.
Il che ha permesso alla città di Turpan di incrementare il turismo del 30-50 per cento anno su anno. Integrazione, infrastrutture, turismo (oltre alle politiche di sicurezza, si capisce), questa la strategia di Pechino per mettere ordine nella provincia più occidentale della Cina, scossa dalle violenze.
ANSALDO-CINA VISTA DA PECHINO
Due aziende cinesi hanno fatto un’offerta vincolante per l’acquisto di Ansaldo Breda. 1 miliardo e mezzo di euro e la promessa di mantenere il livello occupazionale. La capo cordata è Insigma, un’impresa che si occupa di tecnologie, il partner è la Xizhu, infrastrutture. Public company, formalmente private, ma è difficile che in un’operazione del genere non ci sia anche la mano del governo cinese.
La strategia, oltre al profitto, è quella di impiegare parte della propria enorme liquidità nell’acquisto di asset strategici stranieri, funzionali al trasferimento di tecnologie oltre Muraglia. E infatti, glia Usa tifano Hitachi, la concorrente giapponese.
[Foto credit: mckinsey.com]