Oggi in Cina – Hong Kong in marcia per la democrazia

In by Gabriele Battaglia

Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a favore della democrazia a Hong Kong. La campagna anticorruzione arriva nell’esercito: sotto indagine Xu Caihou, uno dei funzionari di più alto grado. Pubblicata l’autobiografia ufficiale di Li Peng, ex primo ministro cinese. I numeri del Pcc. HONG KONG PER LA DEMOCRAZIA 

Decine di migliaia di manifestanti e 4mila poliziotti. Sono questi i numeri della marcia per la democrazia a Hong Kong che sta per iniziare. La marcia da 17 anni segna il cosiddetto handover, ovvero la restituzione dei territori dell’ex colonia britannica alla Cina. Quest’anno la marcia è particolarmente sentita e si è trasformata in uno strumento di lotta per la democrazia. Il governo cinese aveva promesso che il prossimo leader di Hong Kong – che paradossalmente si chiama Amministratore delegato e attualmente è nominato da un comitato di 1.200 individui espressione dei gruppi economici e di potere della città – sarebbe stato scelto attraverso il suffragio universale.

Questo sarebbe dovuto avvenire per la prima volta nella prossima tornata elettorale del 2017. Ma recentemente Pechino ha escluso che i candidati possano essere nominati pubblicamente, ponendo l’accento sul fatto che “solo i candidati che amano la Cina sono eleggibili”. E dopo un referendum autorganizzato che ha portato 800mila honkonghesi ad esprimersi sulla questione, la partecipazione a questa manifestazione è un altro momento della lotta di Hong Kong contro Pechino.

ANTICORRUZIONE NELL’ESERCITO

Casca la prima vera tigre dell’Esercito di Liberazione. Xu Caihou, uno dei funzionari più anziani di più alto grado, è stato accusato di corruzione. Ex vicepresidente della Commissione militare centrale e membro del Politburo, è stato espulso dal Partito e affronterà la legge marziale. Un gesto importante mentre tutti gli organi di stampa si stringono intorno all’appello ai militari del presidente Xi Jinping, che presiede anche la Cmc, di rimanere fedeli al Partito. L’inevitabile e difficile rapporto tra Partito e Esercito.

L’AUTOBIOGRAFIA DI LI PENG

Sono uscite e memorie ufficiali dell’ex premier Li Peng. Nega di essere il figlio adottivo di Zhou Enlai, cosa di cui sono convinti in molti che altrimenti non si spiegano la sua rapida ascesa politica, ma soprattutto non fa menzione degli incidenti che portarono al massacro del 4 giugno 1989 in Piazza Tianamen. In qualità di premier dell’epoca fu lui a dichiarare la legge marziale a Pechino a seguito delle proteste di piazza.

IL PARTITO COMUNISTA PIU’ GRANDE DEL MONDO

Con i suoi 86,69 milioni di iscritti, il Pcc è il più grande partito del mondo. Ma le iscrizioni stanno diminuendo, una maniera trovata dalla leadership per arruolare nuovi membri in maniera “più prudente”. È stato un membro del Partito, il professore Zhang Xi’en che insegna scienze politiche all’Università dello Shandong, a sollevare per primo la questione. I bolscevichi erano “solo” 240mila quando presero il potere in Russia nel 1917 e poi, quando nel 1991 raggiunsero i 19 milioni di iscritti cominciarono a perderlo.

[Foto credit: bbc.co.uk]