Dialogo tra autorità e manifestanti a Hong Kong, a cui comunque è arrivato l’avvertimento di sgomberare Admirality e Mong Kok. La Cina è in prima fila nelle donazioni per sconfiggere il virus Ebola. Cosa succede se l’arte deve essere utile al popolo. Hong Kong verso il dialogo
La Corte Suprema di Hong Kong ha ingiunto ai manifestanti di liberare le aree di Admiralty e Mong Kok, ormai occupate con vicende alterne dal 27 settembre. Nel frattempo le due parti si incontreranno oggi. L’incontro, lungamente atteso e già una volta annullato dal governo, iniziaerà alle 18:00 e sarà trasmesso in tv. Il segretario di Stato Carie Lam e segretario della Federazione degli studenti Alex Chow discuteranno delle riforme politiche e della reazione della polizia alle manifestazioni. Avranno 5 minuti ognuno per introdurre le proprie argomentazioni, 90 minuti di discussione e 10 minuti per le considerazioni conclusive. Nel frattempo a Pechino si sarà chiuso il secondo giorno del Quarto Plenum. Alcuni sostengono che nel meeting a porte chiuse si parlerà anche della situazione di Hong Kong, ma questo ci sembra altamente improbabile.
La Cina contro l’Ebola
La Cina in prima fila per le donazioni per sconfiggere l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale. 40 milioni di dollari, compresi i 6 donati direttamente al World Food Programme. E non è solo lo Stato a essere coinvolto. Miliardari e aziende fanno il loro. Così migliaia di vaccini in via di sperimentazione sono stati donati da una casa farmaceutica della regione del Sichuan e 100mila dollari da un’azienda edile coinvolta nella costruzione delle infrastrutture in Liberia. Ecco un altro punto di vista da cui osservare l’importanza sempre maggiore dei cinesi in Africa.
Se l’arte deve ancora servire il popolo
Il discorso pronunciato dal presidente Xi Jinping sull’arte e la cultura alla vigilia dell’apertura del Quarto Plenum ha indotto molti a ripensare ai famosi discorsi di Mao Zedong a Yan’an. Quelli in cui si dichiarava che l’arte in primo luogo doveva servire gli interessi del Partito per la causa della rivoluzione e del comunismo. A 72 anni di distanza il presidente del paese che ha inventato il socialismo con caratteristiche cinesi chiama di nuovo artisti e letterati a farsi carico della rappresentazione dei valori socialisti e a non essere schiavi del mercato. Un altro aspetto dell’uomo che ha deciso di lasciarsi alle spalle il concetto di leadership collettiva per concentrare tutto su un uomo forte, se stesso.