Scontri tra polizia e manifestanti ieri nel cantiere di un centro smaltimento rifiuti nella città di Guangzhou, Cina meridionale. Li Keqiang ad Atene per trattare sull’acquisto del porto di Salonicco e dell’aeroporto di Atene. Il boom dell’industria del cinema. Crediti carbonio a Chongqing, un progetto pilota contro l’inquinamento ambientale. Il fungo della virilità tibetano. Sequestrate migliaia di grammi di droga sintetica nel Guizhou. CONFLITTI AMBIENTALI
La polizia ha usato lacrimogeni per disperdere la protesta di circa 100 persone che si erano concentrate in un cantiere di Guangzhou ieri per protestare contro la costruzione di un centro smaltimento rifiuti. I manifestanti hanno reagito lanciando bottiglie d’acqua contro le auto degli agenti, dice il rapporto di China News Service, che cita la polizia locale. Almeno un manifestante è stato portato via.
Un’escalation di conflitti ambientali ha avuto inizio il mese scorso, quando migliaia di persone hanno manifestato a Hangzhou contro un progetto di inceneritore. In quell’occasione, le autorità hanno arrestato 53 persone, dopo che negli scontri erano state rovesciate e date alle fiamme diverse auto della polizia. Nel mese di marzo, più di 1.000 persone avevano invece manifestato contro un impianto chimico progettato nella città meridionale di Maoming.
Manifestazioni del genere sono il segno dei tempi che cambiano. È il nuovo ceto medio, che pretende qualità della vita e le cui proteste (“incidenti” in cinese) hanno ormai superato i conflitti contadini legati al sequestro di terre.
DOPO IL PIREO, SALONICCO
Dopo essersi aggiudicata almeno metà del Pireo, la Cina punta a Salonicco. E la Grecia ringrazia. Il premier Li Keqiang arriva oggi ad Atene per una visita di tre giorni e, dopo il successo del gigante cinese COSCO nella gestione di due moli container nel porto del Pireo, ha già detto che la Cina cerca più cooperazione con la Grecia nello sviluppo di infrastrutture, “compresi aeroporti, ferrovie e strade”.
Con la gestione di COSCO, il traffico container al Pireo è triplicato nel giro di cinque anni, ogni giorno ci passano circa 6mila container. Ora la Cina punta a Salonicco e si dice che anche l’aeroporto internazionale di Atene possa rientrare nel pacchetto.
SOLDI A PECHIWOOD
Escluso per le vecchie industrie pesanti, il pacchetto di stimoli del governo cinese arriva invece per l’industria cinematografica. Una serie di misure per sostenere lo sviluppo del settore sono state infatti comunicate giovedì con un documento congiunto di diverse ministeri. Comprendono l’assegnazione di un budget annuale di 1 miliardo di yuan (163 milioni dollari) per sostenere la produzione di 5-10 film.
La scelta è del tutto coerente con la svolta economica che Pechino vuole imprimere all’economia. Il cinema è tecnologia, immagine, valore aggiunto, sviluppo di professionalità al passo con i tempi. Non solo: è anche soft-power, come Hollywood insegna. E poi, inserire il cinema in un’”industria culturale” di Stato ampiamente foraggiata favorisce automaticamente i registi che privilegiano effetti speciali, polpettoni nazionalisti e spade volanti, rispetto a quelli che raccontano le contraddizioni della Cina.
CREDITI CARBONIO A CHONGQING
La megalopoli di Chongqing (oltre 30 milioni di abitanti) ha lanciato il proprio progetto di scambio dei crediti carbonio, aggiungendosi così alle altre sei municipalità-pilota approvate dal governo cinese. Il mercato delle emissioni cinesi, lanciato nel 2011, riguarda Pechino, Tianjin, Shanghai, Chongqing, Shenzhen, Guangdong e l’Hubei.
Si tratta soprattutto di modernizzare le vecchie industrie inquinanti. Il governo impone loro quote di emissione ogni anno e le imprese che producono più del consentito sono autorizzate ad acquistare quote non utilizzate da quelle che inquinano meno. A Chongqing, nel giro di mezz’ora dopo l’apertura delle contrattazioni, sono state effettuate sedici operazioni, per un valore complessivo superiore ai 4,45 milioni di yuan (oltre 723mila dollari) e un totale di emissioni di 145mila tonnellate.
IL GIALLO DEL FUNGO DELLA VIRILITÀ
Fungo del bruco o fungo della virilità. È la risorsa naturale forse più preziosa del Tibet, si tratta di un fungo che cresce naturalmente divorando la larva di un particolare tipo di bruco e da secoli viene utilizzato nella medicina naturale per curare diverse malattie del fegato e dei polmoni o come Viagra naturale. Per i pastori tibetani è una fondamentale di reddito e le autorità di Pechino cercano da tempo di controllare i conflitti tra diverse gang locali che si contendono il mercato.
Quest’anno il raccolto è povero e le tensioni aumentano. Su questo sfondo è avvenuto il misterioso omicidio di un ufficiale cinese inviato nella zona tibetana del Sichuan per “mettere ordine”. Si chiamava Zhang Wei, è stato preso a fucilate mentre rientrava da un pattugliamento. Caccia all’uomo sull’altopiano.
DROGA SINTETICA
La polizia del Guizhou ha confiscato più di 2.800 grammi di “tè al latte”, una nuova droga sintetica che si presenta in forma di polvere e ha un odore dolciastro. Viene di solito impacchettata in bustine che ricordano quelle del tè. La droga idrosolubile può essere mischiata con qualsiasi bevanda non modificandone il sapore originale, è perciò più difficile da rilevare.
Dà euforia ed è utilizzata soprattutto dai giovani cinesi del ceto medio che vogliono “fare serata”. Ad aprile, c’era stato un analogo sequestro nel Guangxi.
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